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Fra sfarzi barocchi e avanguardia architettonica

Veduta di Sursee (picswiss.ch) swissinfo.ch

La cittadina di Sursee, nella campagna lucernese, è riuscita a coniugare tradizione e innovazione urbanistica.

Un equilibrio esemplare ricompensato con il premio Wakker per la tutela del patrimonio nazionale.

“Siamo orgogliosi ma non ci montiamo la testa” dice a swissinfo Stefan Röllin, archivista cittadino.

In effetti, Sursee, località di 8’000 abitanti fondata nel 13esimo secolo, potrebbe a ragione darsi un po’ di arie.

Il centro storico è infatti diviso dalla parte moderna da un imponente edificio, ideato e realizzato dal celebre architetto ticinese Luigi Snozzi. Un nome che dà particolare lustro alla località.

Si tratta di un palazzo sobrio, dalle linee rigorose, che inizialmente avrebbe dovuto ospitare l’amministrazione pubblica e che si erge, sulla piazza principale, a mo’ di cerniera fra vecchio e nuovo.

La metamorfosi di una piccola località

Una costruzione che di primo acchito colpisce per le sue dimensioni, sbalordendo il visitatore: 53 metri per 53. Un “monumento” che in un attimo trasforma un borgo in una città.

Oggi lo “Stadthof” ospita negozi, banche, la posta, uffici. L’amministrazione pubblica è rimasta dov’era: nel centro storico.

Nel 1998 i cittadini si sono infatti opposti ad un finanziamento dell’opera con fondi pubblici ma le autorità comunali, convinte della validità del progetto, lo hanno realizzato con investimenti privati.

“L’iniziale scetticismo nei confronti di un edificio così monumentale è svanito”, spiega Stefan Röllin. “Lo Stadthof gode di una popolarità crescente”.

L’aspetto innovativo

Situata lungo l’asse ferroviaria Basilea-Lucerna, Sursee si trova al centro di un’area di 20’000 abitanti. L’elevato numero di posti di lavoro – 7’500 su 8’000 abitanti – testimonia l’importanza economica della località.

Il visitatore che scende dal treno e pone piede per la prima volta nella cittadina percepisce immediatamente il dinamismo urbanistico di Sursee.

Dappertutto si costruisce, si crea, si ristruttura e i pochi ma dominanti edifici moderni saltano subito all’occhio: la Scuola di educazione terapeutica, il Centro di informatica, il condominio sotto il quale è stato fatto passare il fiume Sure.

Costruiti secondo i canoni dell’architettura moderna, spiccano per la forma e i materiali nuovi, di alta qualità.

“Antico” è bello

Dall’inizio degli anni settanta il comune ha intrapreso molti sforzi per porre un freno alla crescita incontrollata degli insediamenti industriali, cercando di integrarli secondo accorti criteri urbanistici.

Il premio Wakker ne ha tenuto conto. Ma Sursee – e questo contraddistingue le autorità locali – si è contemporaneamente impegnata anche in favore della rivalorizzazione di un centro storico, particolarmente ricco, evitando che diventi un museo.

Per ridargli smalto, le autorità di Sursee hanno rifatto la pavimentazione originaria di strade e piazze e incorporato un braccio del fiume Sure nella città vecchia. Le case sono state restaurate secondo precisi criteri storici.

Un modo come un altro per accrescere l’aspetto estetico della cittadina e invogliare la popolazione ad amare la propria città.

swissinfo, Elena Altenburger, Sursee

L’Heimatschutz, la fondazione che si occupa della tutela del patrimonio nazionale, conferisce ogni anno il premio Wakker.

Dotato di 20’000 franchi è stato assegnato per la prima volta nel 1972 grazie ad un lascito dell’uomo d’affari ginevrino Henri-Louis Wakker.

Inizialmente sono stati premiati gli sforzi dei comuni volti a salvaguardare l’aspetto storico dell’abitato.

Nell’ultimo decennio è andato perfezionandosi un nuovo orientamento che valorizza il patrimonio storico con interventi di carattere innovativo.

Fondata nel 13esimo secolo
8’000 abitanti
Nel 1980 medaglia d’oro europea per il suo centro storico
Nel 2003 premio Wakker
Consegna ufficiale del premio: 6 settembre

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