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Gli italiani si battono per la loro televisione

Per molti immigrati, il contatto televisivo con la patria rischia di passare presto da un decoder Keystone

La reazione senza precedenti della comunità italiana in Svizzera e l'inquietudine del governo di Roma potrebbero scongiurare la soppressione di Rai 1 dall'offerta analogica di Cablecom.

La loro azione ha infatti ottenuto un primo importante risultato: il ministro delle comunicazioni, Moritz Leuenberger, intende imporre il mantenimento delle prime reti pubbliche dei paesi vicini. L’ultima parola spetta però al Consiglio federale.

«Il regalo natalizio di Cablecom non ci piace!», si legge in un comunicato dei Comitati degli Italiani in Svizzera (CIS), che hanno accusato il principale provider elvetico di telecomunicazioni via cavo di «perseguire una strategia commerciale che va a colpire una parte etnica dell’utenza».

L’annuncio di Cablecom, il 28 dicembre scorso, di voler escludere Canale 5 e Rai 1 dalla sua offerta analogica nei cantoni germanofoni, ha mobilitato la comunità italiana nella Confederazione in maniera assai rara. Immigrati, parlamentari residenti in Svizzera e Ambasciata italiana non vogliono rinunciare ad uno dei principali strumenti che li legano al paese natale: la televisione.

«Non siamo disposti ad accettare la decisione senza difenderci. La nostra petizione ha già raccolto 10mila firme e grazie alla grande mobilitazione siamo riusciti a portare la questione nelle sfere governative», dice a swissinfo Giuliano Racioppi, coordinatore del CIS.

La manovra ha già portato, almeno in parte, i suoi frutti: Rai 1 potrebbe salvarsi grazie alla nuova Ordinanza sulla radiotelevisione (ORTV).

Canali ridotti da aprile

Cablecom aveva presentato la lista dei programmi televisivi che nel 2007 passeranno dalla diffusione analogica a quella digitale a fine dicembre.

Stando ai piani iniziali, nella Svizzera tedesca le migrazioni dei due canali italiani e di n-tv (Germania) sono previste per il 3 aprile, mentre le francesi TF1 e France 2, così come la tedesca WDR, dovrebbero essere soppresse nel mese di giugno. Il tutto senza riduzione dei costi dell’abbonamento.

In Ticino dovrebbero invece saltare TVE Int (Spagna), BBC Prime (Gran Bretagna), RTP Int (Portogallo) e ORF 1 (Austria). Le modifiche per la Romandia saranno comunicate nel corso del primo semestre dell’anno. «Rispettiamo le prescrizioni del Sorvegliante dei prezzi che chiede all’operatore di conservare 29 canali analogici fino al 2009», comunica il portavoce, Martin Wüthrich.

Chi vorrà continuare a seguire queste emittenti dopo la data limite, dovrà mettere mano al borsello per acquistare un decodificatore (150 franchi) o per noleggiarlo (6 franchi al mese).

Tasso di audience

«È una scelta economica», rileva Wüthrich. «Per noi ciò che conta è il tasso di audience, che per Rai 1 è di 100mila persone».

Quello che Cablecom omette di dire – ribatte il rappresentante della collettività italiana in Svizzera – è che alcuni canali sono mantenuti esclusivamente per contratto. «Non credo che le emittenti commerciali o il canale meteo abbiano più spettatori di Rai 1 o Canale 5», sostiene Giuliano Racioppi.

«E non dimentichiamo che in Svizzera non si tratta «solamente» di mezzo milione di italiani, ma anche di altrettanti italofoni e svizzero tedeschi interessati alla vicina Penisola», aggiunge.

I ministri con il popolo

La viva reazione della popolazione ha trasformato quella che all’origine era semplicemente una scelta aziendale in un affare di Stato.

Su sollecitazione del governo di Roma, la questione è stata affrontata venerdì dal vice ministro degli esteri italiano, Franco Danieli, e dal responsabile del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), Moritz Leuenberger.

«Il DATEC imporrà il mantenimento delle prime reti pubbliche dei paesi limitrofi, tra cui Rai 1», ha reso noto Danieli.

La decisione di inserire l’emittente statale italiana – come pure France 2, ORD e ORF1 – nell’offerta minima analogica nell’ambito della nuova ORTV non spetta però a Leuenberger. «La modifica dell’ordinanza può essere stabilita soltanto dal Consiglio federale», precisa il portavoce del DATEC, Matthias Brüllmann.

Nulla da fare invece per Canale 5, la rete privata del gruppo Mediaset.

Basta con il monopolio

Al di là del ponte culturale-affettivo con il paese rappresentato da Rai 1 e Canale 5, gli immigrati italiani in Svizzera hanno manifestato il loro malcontento anche per una questione di principio. «Non ci va che un operatore mantenga un quasi monopolio e che faccia ciò che vuole», ci dice Giuliano Racioppi.

Senza fornire ulteriori precisazioni, Cablecom ha già annunciato che sei canali supplementari saranno soppressi dall’offerta analogica nel 2008 e 2009.

swissinfo, Luigi Jorio

Nella Svizzera tedesca, Cablecom intende sopprimere Rai 1, Canale 5 e n-tv (3 aprile), così come France 2, TF1 e WDR (giugno).
In Ticino: TVE Int, BBC Prime, RTP Int e ORF 1 (3 aprile).
Romandia: non ancora definito.

Entro il 2012, tutti gli stati dell’Unione europea, così come la Svizzera, completeranno la migrazione delle televisioni dalla rete analogica a quella digitale.

Nel luglio 2006 in Ticino, la Società svizzera di radiotelevisione (SSR SRG) ha introdotto per la prima volta il digitale terrestre per le reti nazionali (via etere o via satellite).

È toccato poi all’Engadina (novembre), mentre la Svizzera tedesca e la Romandia passeranno definitivamente al digitale rispettivamente nel giugno e nel novembre di quest’anno.

La migrazione al digitale per chi capta il segnale via cavo è invece nelle mani dei gestori delle reti cablate.

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SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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