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Il piacere della ricerca nella Città eterna

La stupenda cornice di Villa Maraini Keystone

Il ricercatore Demis Quadri ha potuto trascorrere un soggiorno scientifico presso l'Istituto svizzero di Roma (ISR): un'esperienza estremamente proficua dal profilo culturale e umano.

L’ISR ha sede nella Villa Maraini, una prestigiosa residenza signorile con parco progettata dall’architetto svizzero Otto Maraini e costruita agli inizi del Novecento.

In questo luogo idilliaco vivono e lavorano una quindicina di membri residenti: il gruppo comprende artisti e ricercatori scientifici, tutti d’età inferiore ai quarant’anni.

Gli ospiti possono inoltre approfittare della ricca biblioteca, rinnovata nel 2005: comprende circa 40’000 volumi che spaziano dall’archeologia alla storia svizzera, passando per il design e la teologia.

Agli artisti – tra cui vi sono scrittori, scultori, grafici, musicisti – sono messi a disposizione appositi studi e atelier.

Il ricercatore ticinese Demis Quadri ha conosciuto di persona questo stimolante ambiente accademico, in occasione della sua permanenza nella capitale italiana tra il 2006 e il 2007.

Opportunità culturale

Gli ospiti residenti all’ISR vengono scelti in base al curricolo scientifico, alla qualità e all’interesse del progetto presentato: questi elementi sono valutati da una commissione universitaria e da una commissione artistica.

«Nel mio caso, sono stato ammesso poiché mi sto occupando di un progetto del Fondo nazionale svizzero sulla commedia dell’arte italiana del XVII secolo», spiega Demis Quadri.

In particolare, «questo lavoro prevede la pubblicazione di una raccolta di scenari, che si trovano appunto a Roma, presso la biblioteca Corsiniana dell’Accademia nazionale dei Lincei». Durante i mesi trascorsi sulle rive del Tevere, Quadri ha così approfittato della grande ricchezza delle istituzioni culturale romane.

Un lavoro di ricerca, questo, che si inserisce perfettamente negli statuti dell’istituzione, alla quale è assegnato il compito di «offrire a giovani svizzeri la possibilità di approfondire le loro conoscenze o la loro arte, d’intraprendere ricerche o lavori originali, in un centro di cultura classica».

Scambi preziosi

A scadenze regolari, racconta Quadri, all’istituto hanno luogo incontri tra gli studiosi e gli artisti residenti che si occupano di temi disparati.

«A livello personale, questo aspetto del soggiorno è stato assai positivo, in quanto ho potuto avvicinarmi a campi del sapere che prima non conoscevo».

«Per esempio – continua il ricercatore – grazie a questi scambi ho tradotto il romanzo “La sindrome della testa che cade” di Marie-Jeanne Urech, una scrittrice che ho conosciuto a Roma, e ho iniziato a collaborare con l’artista ginevrina Donatella Bernardi».

Accanto a questi aspetti, il soggiorno romano è stato fondamentale per Demis Quadri poiché gli ha permesso di portare a buon fine l’analisi sulle fonti originali necessaria in vista della pubblicazione dello studio sulla commedia dell’arte.

Posizione strategica

L’ISR costituisce anche un luogo d’incontro privilegiato per conoscere accademici di fama e discutere con loro. «Molto dipende comunque dallo sforzo personale per avvicinarsi agli interlocutori che si desiderano contattare: a volte non basta restare all’ISR, è necessario per esempio spostarsi all’università della Sapienza», sottolinea Demis Quadri.

Comunque, aggiunge, «a Villa Maraini arrivano sovente ricercatori per tenere conferenze o in occasione dei convegni organizzati dall’Istituto: le occasioni di incontri arricchenti sono quindi parecchie. Io ho per esempio avuto la possibilità di conoscere personalmente Ottavio Besomi, professore emerito di letteratura italiana al Politecnico di Zurigo».

In ogni caso, ricorda Quadri, parecchi validi professori e ricercatori italiani lavorano già nella Confederazione, anche perché le condizioni salariali sono molto più favorevoli. In quest’ottica, l’ISR costituisce un centro accademico di prim’ordine e un ponte tra i due paesi.

Il rischio di restare incantati

Abitare a Roma, in un edificio come Villa Maraini, è sicuramente un’opportunità stupenda. Con tanta magnificenza appena fuori dalla porta di casa, vien da chiedersi come è possibile restare concentrati su testi antichi, ricerche da eseguire e risultati accademici da raggiungere…

«Sì, il rischio sussiste effettivamente, anche perché – oltre alle bellezze della città – l’istituto può contare su un ottimo cuoco: a volte, è difficile rimettersi a lavorare dopo la pausa di mezzogiorno», risponde ridendo Demis Quadri. Oltre all’alloggio gratuito, infatti, l’istituto offre ai residenti la possibilità di pranzare insieme a prezzi convenienti.

«Scherzi a parte, è necessario lavorare seriamente e organizzarsi bene, se si vogliono ottenere risultati riuscendo nel contempo ad approfittare di tutto ciò che Roma offre», ricorda Quadri.

swissinfo, Andrea Clementi

Nato a Locarno nel 1978, Demis Quadri ha studiato letteratura italiana, filologia romanza ed etnologia presso l’università di Friburgo, dove si è laureato nel 2004 con una tesi su Daniello Bartoli.

Dal 2005 Demis Quadri è dottorando in letteratura italiana a Friburgo e collabora con l’Istituto di studi teatrali dell’università di Berna nel quadro di un progetto di ricerca sulla commedia dell’arte, sostenuto dal Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica.

Autore di diverse pubblicazioni scientifiche e di traduzioni, Quadri ha vinto nel 2007 una borsa per traduttori Looren.

L’Istituto svizzero ha la sua sede presso la Villa Maraini, una proprietà situata in pieno centro e offerta alla Confederazione – nel 1946 – dalla contessa Carolina Maraini-Sommaruga.

L’ISR – grazie alle donazioni e all’aiuto finanziario della Confederazione, dei Cantoni e di sponsor privati – persegue l’obiettivo di «incoraggiare l’attività scientifica o artistica della Svizzera, offrendo a studiosi e artisti condizioni favorevoli di soggiorno in Italia» e di «contribuire allo sviluppo delle relazioni scientifiche e culturali tra la Svizzera e l’Italia».

Nel luglio del 2008 l’ISR festeggerà i 60 anni di attività; per l’occasione, sarà presentato il nuovo mandato di prestazioni.

Alla vigilia dei festeggiamenti per i 60 anni dell’Istituto, il suo direttore Christoph Riedweg ha dichiarato al telegiornale della Svizzera italiana che l’esercizio 2006/07 ha chiuso con una perdita di oltre 1 milione di franchi su un budget di 2,5 milioni.

Questo buco sarebbe stata la vera ragione della recente partenza del direttore artistico Domenico Lucchini, ritenuto responsabile di 700mila franchi di deficit del suo settore.

Lucchini respinge fermamente le accuse e contrattacca. Il ticinese ha sottolineato al radiogiornale della Svizzera italiana che occorre tener conto del “deficit strutturale che l’Istituto si trascina da ben prima” della sua conduzione. L’ex direttore artistico ha aggiunto che 500mila franchi riguardano l’amministrazione.

Egli motiva la sua partenza e quella di altre persone con il riassetto dell’Istituto, che ora “sta vivendo una crisi”. In questo clima di tensioni, si è dimesso anche il presidente della commissione artistica Mario Casanova dopo appena due mesi d’attività.

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