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Il volto dei diritti dell’uomo

Amazzonia, 1966: il diritto alla salute. Foto dell'esposizione "The face of human rights" a Boston Bruno Barbey/Magnum Photos

L'esposizione elvetica "L'immagine dei diritti dell'uomo" è ospite negli Stati Uniti. Da maggio a giugno può essere visitata presso l'aeroporto di Boston.

Un punto di vista che non si prefigge solo di mostrare le violazioni di questi diritti ma anche di sottolineare la loro fondamentale importanza per l’intera umanità.

La mostra è stata inaugurata martedì presso l’aeroporto internazionale Logan di Boston in presenza del professore elvetico di diritto costituzionale Walter Kälin, nonché dell’ambasciatore svizzero presso la missione permanente della Svizzera all’ONU di Ginevra, Blaise Godet.

Dal titolo “Das Bild der Menschenrechte” (“L’immagine dei diritti dell’uomo”), l’esposizione è stata ideata lo scorso anno per promuovere il neocostituito Consiglio dei diritti dell’uomo nella città di Calvino.

I curatori hanno suddiviso la mostra in tredici settori, comprendenti ognuno tre ritratti corredati da una serie di domande e analisi su un specifico aspetto dei diritti umani.

Sotto pressione continua

“Abbiamo voluto fornire un’immagine che riflettesse l’importanza fondamentale di questi diritti e dare l’idea di cosa significhi ‘vivere bene'”, ha detto a swissinfo Walter Kälin, per il quale senza ombra di dubbio tali principi sono una delle più importanti conquiste della civiltà moderna. “Sono però di continuo messi sotto pressione”, aggiunge Kälin, che è anche membro del Comitato per i diritti umani dell’ONU. E non solo dai terroristi, ma anche dai governi, che “si arrogano il diritto di violarli nel nome della lotta contro il terrorismo”.

La gente si abitua alle notizie agghiaccianti riguardo gli atti violenti e le continue violazioni dei diritti dell’uomo che quotidianamente giungono dal mondo. Un’abitudine che la rende sempre più cinica. “La mostra si prefigge di sensibilizzare le persone sul tema e di rompere il muro dell’impassibilità”, aggiunge Kälin.

“Se in tal modo riusciremo a fornire degli spunti di riflessione che smuovano gli animi dei visitatori e riescano a fare capire loro che i diritti umani sono indispensabili non solo per sé stessi ma per l’intera umanità avremo raggiunto il nostro scopo”.

La sfida del Consiglio dei diritti dell’uomo

Dello stesso parere è anche l’ambasciatore Blaise Godet, che nel suo intervento davanti ai numerosi invitati ha voluto dare rilievo al significato dei diritti dell’uomo non solo dal punto di vista della politica svizzera, ma anche per la sicurezza regionale e mondiale.

Non si tratta solo di pensare agli interessi della comunità internazionale, bensì dell’obbligo di ognuno di fare in modo che il rispetto dei diritti dell’uomo sia garantito, ha detto. Attualmente il Consiglio dei diritti umani di Ginevra è ancora in fase di sviluppo e deve divenire uno strumento più efficace della precedente e discreditata Commissione dei diritti dell’uomo.

Infine, Godet ha sottolineato che accanto ai diritti umani classici si deve oggi prestare una sempre maggiore attenzione anche ai diritti sociali e a quelli in relazione con lo sviluppo economico.

Dare un volto a dei concetti astratti

Walter Kälin ha curato l’esposizione in collaborazione con Lars Müller. L’idea di base era quella di trovare il modo di dare un volto al concetto astratto di “diritti dell’uomo”. La stessa idea si celava anche dietro al libro “Das Bild der Menschenrechte”, edito da Lars Müller.

La mostra evidenzia le varie sfaccettature della “condizione umana”. È suddivisa in capitoli fra i quali figurano il “diritto alla vita”, all'”alimentazione”, alla “formazione”, alla “protezione della proprietà privata”, alla “libertà di pensiero e di religione”. Non si limita però a documentarne la violazione. Si prefigge infatti anche di sottolineare l’importanza fondamentale di questi diritti per l’intera umanità.

L’aeroporto internazionale di Boston è decisamente il luogo adatto dove allestire l’esposizione. Ogni giorno dal suo terminale E, dove la mostra è ubicata, transitano dalle 5000 alle 6000 persone.

L’esposizione itinerante ha fatto tappa finora in oltre una trentina di città del mondo intero, tra cui Skopje e Sydney.

swissinfo, Rita Emch, Boston
Traduzione, Anna Passera

La mostra “Das Bild der Menschenrechte” è stata ideata nell’ambito del programma “Think Swiss – Brainstorm the Future”, con il quale la Svizzera si prefigge di promuovere la sua piazza formativa e scientifica negli Stati uniti.

Dal punto di vista operativo “Think Swiss” è stato messo in pratica da SHARE – il consolato scientifico svizzero di Boston, da swissnex – l’analogo istituto di San Francisco, e dall’Ufficio della scienza, della tecnologia e dell’educazione universitaria dell’ambasciata svizzera di Washington.

Le Nazioni Unite dispongono di sette organi convenzionali che sorvegliano la messa in atto dei principali strumenti internazionali relativi ai diritti dell’uomo:

– Comitato per l’eliminazione della discriminazione razziale
– Comitato dei diritti economici, sociali e culturali
– Comitato dei diritti umani
– Comitato per l’eliminazione della discriminazione contro le donne
– Comitato contro la tortura
– Comitato dei diritti dell’infanzia
– Comitato dei lavoratori migranti

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