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In pole position per l’Oscar

E due: Renée Zellweger mette in bacheca un altro Golden Globe Keystone

Renée Zellweger, americana di origini svizzere, ha vinto il Golden Globe come miglior attrice protagonista.

Il musical «Chicago» ha fatto incetta di premi. Un preludio alla notte degli oscar che si terrà fra un mese?

Che piaccia o no, il mondo dorato del cinema americano riesce come pochi altri ad attirare su di sé gli sguardi sognanti del resto del mondo. L’assegnazione dei Golden Globes, da sempre barometro di quanto succederà nell’ancora più prestigiosa notte delgli Oscar, non fa eccezione.

Quest’anno alla 60esima cerimonia di premiazione dei Golden Globes una stella è brillata anche per la Svizzera. Renée Zellweger, che con il musical «Chicago» ha vinto il premio come miglior attrice protagonista, è nata in Texas, ma è di origini svizzere. Particolare questo che ha contribuito ad assicurarle la simpatia dei cinefili elvetici.

«Il nome è mio e me lo tengo»

Zellweger è un nome dalle armonie strane, almeno per le orecchie americane. «Impronunciabile» secondo i più, ma l’attrice si è sempre rifiutata di cambiarlo. Figlia di padre svizzero e madre norvegese, è la prima della sua famiglia ad essere nata negli Stati Uniti.

Se il nome crea qualche difficoltà agli americani, non è così per gli abitanti di Au, nel canton Sangallo, da dove è partito il padre di Renée. Qui gli Zellweger sono molti e guardano con simpatia ai successi della giovane attrice.

Anche se non parla tedesco, la Zellweger è orgogliosa delle sue origini. Cresciuta in un ambiente multiculturale, ama viaggiare e non ritiene che gli Stati uniti siano al centro del mondo.

Una lunga gavetta e il trionfo di Bridget Jones

Dopo anni passati a girare film per la televisione, Renée Zellweger riesce ad imporsi all’attenzione del pubblico con «Jerry Maguire» (1996), pellicola in cui recita al fianco di Tom Cruise.

È l’inizio di una carriera di successo che la vede protagonista di film come «Io, me e Irene» (2000), dove recitava con il suo ex Jim Carrey, o «Nurse Betty» (2000), film in cui incarna una cameriera mitomane e che le è valso il primo Golden Globe.

Ma il successo più grande arriva nel 2001 con «Il diario di Bridget Jones», una commedia dolceamara sulla vita dei trentenni d’oggi. Per rendere credibile la sua interpretazione la Zellweger ha dovuto lavorare sulla sua dizione inglese – l’accento americano non si addiceva certo alla londinese Bridget – e sul suo peso.

Ingrassare nove chili per un film, non è cosa da tutti, ma ha ripagato l’attrice con le nomination per il Golden Globe e per l’oscar. Anche se i premi sono andati ad altre attrici, «Il diario di Bridget Jones» resta il più grande successo dell’attrice texana.

Prossimamente sarà girato un secondo film incentrato sul personaggio di Bridget Jones. La Zellweger ha accettato la parte e si prepara «divertita» ad ingrassare di nuovo.

«Chicago», ovvero l’affermazione definitiva

Il musical, che passava per essere un genere démodé, sta ritornando al successo. Dopo il «Moulin Rouge» con Nicole Kidman, ecco ora il successo di «Chicago». Ispirato a un successo di Broadway, «Chicago» è ambientato negli anni 20, il periodo d’oro del jazz.

Con questo film, e il secondo Golden Globe della sua carriera, Renée Zellweger si iscrive definitivamente nel firmamento di Hollywood.
A «Chicago» sono stati inoltre attribuiti il premio per il miglior film comico o musicale e il premio per il miglior attore protagonista (Richard Gere).

Nel film, che dovrebbe essere distribuito in Svizzera a partire da marzo, la Zellweger interpreta il ruolo di un’ingenua showgirl, illusa da un uomo che finisce per uccidere. Dalla cella della prigione in cui viene rinchiusa, riesce comunque a diventare un star.

Se per «Bridget Jones» aveva dovuto mettere su qualche chilo, per «Chicago» Renée Zellweger ha imparato a ballare. «I numeri di danza sono stati una grande sfida. Dopo le prove mi facevano male muscoli che non sapevo nemmeno di avere», ha confidato in un’intervista.

Aspettando gli oscar

I Golden Globes, attribuiti dall’Associazione della stampa straniera a Hollywood, premiano i migliori film e le migliori trasmissioni televisive dell’anno.

Non di rado si tratta di un’anticipazione di quanto succederà durante la notte degli oscar. Le giurie sono diverse, ma spesso sono concordi nei loro giudizi. Ci sarà dunque un oscar per la Zellweger o per «Chicago»? Per avere una risposta, bisognerà aspettare il 23 marzo, data prevista per la premiazione.

swissinfo e agenzie

Il 19 gennaio, nella notte dei Golden Globes, hanno trionfato il musical “Chicago” e il film drammatico “The Hours”.

“Chicago” ha vinto il premio come miglior film del 2002 nella categoria “commedia o musical”. I protagonisti, Renée Zellweger e Richard Gere, migliori attori protagonisti.

Nella categoria drammatica si è imposto “The Hours”. I premi per le migliori interpretazioni sono andati a Nicole Kidman (“The Hours”) e Jack Nicholson (“About Schmidt”).

Premiati anche Martin Scorsese per la regia (“Gangster of New York”) e Pedro Almodovar (“Parla con lei”, miglior film straniero).

25.4.1969: nasce a Katy, Texas, da padre svizzero
1996: primo grande successo con “Jerry Maguire”
2000: vince il Golden Globe con “Nurse Betty”
2001: gira “Il diario di Bridget Jones”
2003: vince il secondo Golden Globe con “Chicago”

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