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La lotta per la parità di genere nei musei d’arte

L’arte delle donne trova poco spazio nei musei

A man looking at art by Miriam Cahn at the Art Basel in Hongkong in 2014
Nel 2019 il Kunstmuseum di Berna dedicherà una mostra personale a Miriam Cahn. Ma la presenza di artiste donne nei musei rimane più l’eccezione che la regola. Getty Images / Anthony Kwan

I musei d'arte svizzeri mostrano molto più spesso le opere degli uomini rispetto a quelle delle donne. Solo il 26% degli artisti esposti tra il 2008 e il 2018 erano donne. Questo è il risultato di un’inchiesta di swissinfo.ch (SWI) e della Radiotelevisione svizzera (RTS).

Il 2019 sembra essere l’anno delle donne per quanto riguarda l’arte: dalla fine di aprile, il Museum Tate di LondraCollegamento esterno mostra opere di artiste britanniche degli ultimi 60 anni. I lavori dei colleghi uomini sono stati messi da parte, per una volta. La visibilità delle donne nell’arte è un tema importante a livello mondiale.

Uno studioCollegamento esterno condotto negli Stati Uniti ha dimostrato che i musei consacrano solo il 12% delle loro mostre alle donne. Anche in Svizzera, i rapporti tra i generi nell’arte costituiscono un tema importante, ma la situazione non è stata ancora esaminata. Fino ad ora.

Abbiamo chiesto a 125 musei d’arte svizzeri quali artisti hanno esposto tra il 2008 e il 2018. Circa 80 musei, ossia oltre il 60%, hanno risposto.  La ricerca ha dimostrato che solo il 26% di tutte le mostre personali era consacrato alle donne. Nelle mostre collettive, il rapporto è simile, ma leggermente migliore per le donne.

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Uno sguardo più attento ai musei rivela grandi differenze. Il Musée Alexis Forel di Morges, nel cantone di Vaud, ha dato il maggior spazio alle donne. Il direttore, Yvan Schwab, dice di non avere fissato una quota per le donne, ma presta particolare attenzione al loro lavoro.

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Negli ultimi anni alcuni musei hanno presentato mostre esclusivamente femminili. Ad esempio, il Musée des Beaux-Arts di Le Locle, nel Canton Neuchâtel, ha dedicato alle donne la mostra “Una stagione per le donne artisteCollegamento esterno“, in programma da febbraio a maggio. Una mostra femminile migliora le statistiche, ma attira l’attenzione sull’argomento solo per un momento e non a lungo termine. 

Complessivamente, solo otto musei hanno mostrato più donne che uomini nelle loro mostre personali – il 10%. Tra le istituzioni più grandi spicca la Kunsthalle di Basilea, che ha consacrato il 53% delle mostre personali a donne. Questo museo espone esclusivamente arte contemporanea, in cui la proporzione di artiste è molto più alta rispetto all’arte moderna o quella dei secoli precedenti.

Poche donne nei maggiori musei

I più grandi musei d’arte dedicano alle donne appena il 15,1% delle loro mostre individuali. Disponiamo dei dati di sette dei dieci maggiori musei, tra cui il Kunstmuseum di Berna, il Kunsthaus di Zurigo e la Fondazione Beyeler di Riehen. Il Château de Chillon nel cantone di Vaud ha mostrato il maggior numero di donne rispetto agli altri principali musei.

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*Il Musée d’art et d’histoire (MAH) di Ginevra ha quattro sedi. Il MAH qui menzionato si riferisce al sito principale.

Il Kunsthaus di ZurigoCollegamento esterno è consapevole dello squilibrio. “Il nostro museo riflette il canone artistico degli ultimi 600 anni e vi erano molti più uomini. Ma quando si tratta di mostre d’arte contemporanea, puntiamo su un rapporto equilibrato tra i sessi”, indica il portavoce del museo Björn Quellenberg.

Nelle mostre individuali del Kunsthaus di Zurigo spiccano sempre nomi noti: Pablo Picasso, Ferdinand Hodler, Félix Vallotton. Non vi sono quasi tracce di artiste donne. “Quando chiediamo al pubblico che tipo di arte vogliono vedere, spesso vengono citati i nomi di questi noti artisti maschili”, aggiunte Björn Quellenberg.

“Quando chiediamo al pubblico che tipo di arte vogliono vedere, spesso vengono citati i nomi di questi noti artisti maschili”. Björn Quellenberg, portavoce del Kunsthaus di Zurigo

Al KunstmuseumCollegamento esterno di Berna la questione dell’equilibrio tra i sessi è in cima all’ordine del giorno. Nina Zimmer, direttrice del museo, afferma di sforzarsi per mostrare equamente opere di donne e uomini, come pure di voler rappresentare le diversità della società in generale. Nina Zimmer è attiva a Berna solo dal 2016 e da allora ha proposto molte donne nel suo programma.

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Nel 2019 ha scelto deliberatamente un uomo e una donna per delle mostre individuali: Johannes Itten e Miriam Cahn. “Compriamo consapevolmente anche opere di donne per arricchire la collezione e qui dobbiamo recuperare un certo ritardo”, sottolinea Nina Zimmer.

Proprio le collezioni dei musei sono fortemente dominate dagli uomini. Una ricerca del GuardianCollegamento esterno ha dimostrato che solo il 15% della collezione della Tate di Londra proviene da artiste di sesso femminile.

Le donne escluse dalle accademie d’arte

In seguito a varie ragioni culturali e storiche, le donne sono state a lungo assenti dalle arti o poco rappresentate. Per molto tempo alle donne è stato negato l’accesso alle accademie d’arte europee. Nel XVIII e XIX secolo la formazione artistica era diventata sempre più professionale in Europa. Agli uomini era permesso di formarsi professionalmente, mentre le donne potevano farlo solo nella vita privata – e solo se potevano permetterselo.

Anche quando alle donne fu finalmente permesso di studiare arte, rimasero ben poco visibili: “Le donne erano spesso trascurate dalla critica d’arte del loro tempo, perché i critici erano sempre uomini”, osserva Mara Folini, direttrice del Museo d’arte moderna di Ascona. Quindi non c’è da stupirsi che il pubblico voglia nomi familiari di uomini, dato che solo questi ultimi si sono fatti conoscere.  

“Le donne erano spesso dimenticate nella critica d’arte del loro tempo, perché i critici erano sempre uomini”. Mara Folini, direttrice del Museo d’arte moderna, Ascona

Oggi le cose sono cambiate, almeno a livello di formazione: il numero d donne che studiano arte supera ormai quello degli uomini. Nel 2018, ad esempio, tra coloro che studiavano presso l’Accademia d’arte di Zurigo il 55% erano donne.  La situazione è simile per quanto riguarda lo studio della storia dell’arte nelle università svizzere. Anche i curatori svizzeri sono più spesso donne che uomini, come è emerso dalla nostra ricerca.

L’enciclopedia Sikart fornisce informazioni sulla percentuale di donne e uomini nella professione artistica in Svizzera. Nel complesso, il catalogo degli artisti svizzeri e di coloro che espongono regolarmente in Svizzera è dominato dagli uomini. La percentuale di donne, tuttavia, aumenta nel corso degli anni. Tra gli artisti fino 89 anni di età, il 38% sono donne. Tra coloro che hanno fino a 49 anni, il 46% sono donne.

Così, quando un museo mostra arte contemporanea, almeno in teoria può scegliere tra un numero altrettanto grande di donne e uomini.

Errata corrige: In una precedente versione di questo articolo era indicato che i più grandi musei d’arte dedicano alle donne il 13,6% delle loro mostre individuali (invece del 15,1%). Il motivo è che per il Musée d’art et d’histoire di Ginevra avevamo presentato un dato incorretto (la percentuale era dell’11% e non dello 0%). Data della correzione: 21 giugno 2019.


Il nostro metodo: abbiamo contattato via e-mail 125 musei d’arte svizzeri e abbiamo chiesto loro se potevano inviarci un elenco di tutte le mostre individuali e collettive da loro organizzate dal 2008 al 2018.

Abbiamo ricevuto risposte da 73 musei e abbiamo conteggiato i dati di altri 7 sui loro siti web. Qui potete leggereCollegamento esterno tutto ciò che riguarda la procedura, le definizioni, la metodologia e l’analisi dei dati.

Traduzione di Armando Mombelli

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