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L’Arte internazionale in vetrina a Basilea

Il fascino e la provocazione dell'arte contemporanea colpiscono anche quest'anno a Basilea. Art Basel 05

Come ogni anno, la "città dei musei" propone in questi giorni la più importante fiera di arte moderna e contemporanea del mondo.

L’Art di Basilea è, nel contempo, un ricchissimo supermercato dell’arte, un’immensa esposizione temporanea e un ritrovo per la grande famiglia di collezionisti e appassionati.

Non è la più grande: con uno spazio espositivo di 19’000 m2, l’Art di Basilea è superata ad esempio dall’Arte Fiera di Bologna (34’000 m2) o dall’Art di Colonia (48’000 m2).

E non è neppure la fiera che conta il maggior numero di visitatori: all’Art di Basilea affluiscono poco più di 50’000 persone, mentre la Tefaf di Maastricht e la Fiac di Parigi attirano circa 80’000 appassionati d’arte.

Ma agli organizzatori della fiera nella città sul Reno queste cifre non interessano. Già da molti anni hanno infatti deciso di puntare sulla qualità, limitando volontariamente i loro spazi espositivi, che potrebbero senz’altro triplicare.

Best of dell’arte moderna

Ben oltre 800 gallerie si sono infatti annunciate anche quest’anno per quella che viene definita l’«Olimpiade dell’arte». Solo 270 sono state ammesse dalla giuria, i cui severissimi criteri di selezione devono far tremare la maggior parte dei galleristi candidati, provenienti dai 5 continenti.

Essere esclusi dalla fiera di Basilea significa dover rinunciare alla più importante vetrina mondiale dell’arte moderna e contemporanea. Non a caso il 99% delle gallerie «elette» si ricandidano ogni anno.

E questo benché solo per l’affitto di un metro quadrato di spazio espositivo i galleristi debbano sborsare oltre 442 franchi. Un prezzo imbattuto dalle altre fiere. E, probabilmente, la cifra che interessa maggiormente gli organizzatori dell’Art di Basilea.

Anche perché, pur diventando per 6 giorni all’anno la più ricca esposizione d’arte del mondo, la fiera basilese rimane innanzitutto un enorme supermercato di prodotti artistici per una clientela privilegiata di collezionisti privati, aziende e musei.

A Basilea, in pochi metri quadrati, le gallerie presentano il loro «best of» per conquistare i clienti: un dosaggio calibrato di capolavori dei grandi maestri e di opere di talenti più o meno nuovi, promossi per aumentare il loro valore di mercato.

Affari a gonfie vele

«L’Art di Basilea serve a stringere nuovi contatti, a confrontarci con gli altri galleristi e a farci conoscere dal pubblico. Ma la presenza a questa fiera è troppo cara per servire soltanto a farci pubblicità: lo scopo principale rimane quello di vendere», spiega Serge Ziegler della grande galleria d’arte di Zurigo René Ziegler.

«Probabilmente ritorneremmo a Basilea anche se non avessimo fatto buoni affari l’anno prima. Ma, finora, non è mai successo: veniamo all’Art già da 5 anni e siamo sempre ripartiti più che soddisfatti», osserva anche Esperanza Sobrino della galleria d’arte di Nuova York Acquavella.

E gli affari vanno a gonfie vele quasi per tutti, a giudicare dall’impressionante concorrenza tra le gallerie che si battono molto spesso a grandi colpi di Picasso, Matisse, Léger, Dalì, Magritte, Kandinsky, Dubuffet, Giacometti, Tàpies, Warhol, Calder o De Kooning.

A detta di molti esperti, la qualità delle opere presentate all’Art di Basilea non è mai stata così alta come quest’anno. Dopo la leggera battuta d’arresto dovuta all’11 settembre 2001, da due o tre anni il commercio d’arte è di nuovo in piena espansione in Europa, America e Asia.

«La crisi del dopo 11 settembre è stata soltanto un piccola angoscia, che si è rivelata addirittura salutare per il mercato dell’arte: mentre le borse cedevano, molta gente si è resa conto che l’arte è un importante valore rifugio. Lo stessa tendenza si denota anche in altri prodotti di lusso e nel settore immobiliare a Parigi, Londra o Nuova York”, sottolinea Georges Monchablon, rappresentante della galleria Seroussi di Parigi.

Tra passione e speculazione

Ma da dove vengono tutte queste opere, che la clientela agiata e cosmopolita di Basilea si strappa non di rado a centinaia di migliaia o a milioni di franchi il pezzo?

«Quadri, sculture e anche capolavori ritornano generalmente sul mercato in caso di fallimenti, divorzi, decessi. In molti paesi, ad esempio, non poche persone sono costrette a vendere le opere d’arte ricevute in eredità per pagare tasse di successione molto alte», indica Serge Ziegler.

«Tra la nostra clientela, vi è anche chi cambia la sua collezione, come si cambia il colore della vernice del proprio appartamento», rileva Esperanza Sobrino. «Dopo aver posseduto dei quadri per alcuni anni, vi è chi modifica i propri gusti e si rifà una collezione di arte povera, ad esempio».

Da clienti, i collezionisti diventano quindi a loro volta fornitori delle gallerie. Un circuito che, tra passione e speculazione, sembra funzionare ottimamente per tutti.

Ad approfittarne vi è anche Basilea, dove questa grande famiglia di appassionati e speculatori si ritrova ogni anno. E di certo, tra alcuni anni, si ritroveranno anche molte delle opere che in questi giorni passano di mano in mano, nei retrobottega delle gallerie.

swissinfo, Armando Mombelli

La 36esima edizione dell’Art di Basilea si tiene dal 15 al 20 giugno.
La fiera espone le opere di circa 2000 artisti del ventesimo e ventunesimo secolo, compresi i grandi nomi dell’arte moderna e contemporanea.
Oltre 50’000 visitatori sono attesi a questa edizione, tra cui 1’500 giornalisti di tutto il mondo.

L’Art di Basilea è nata nel 1970 su iniziativa di alcuni galleristi della città sul Reno, tra cui spicca il nome di Ernst Beyeler, il padre della prestigiosa Fondation Beyeler.

Quest’anno sono presenti oltre 270 gallerie, di cui 190 provenienti dall’Europa, 66 dall’America del nord, 5 dall’America latina, 8 dall’Asia, 1 dall’Africa e dall’Australia.

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