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La Catena della Solidarietà vuole chiarezza

L'ispettorato cantonale delle Finanze dovrà chiarire le vicenda Keystone

L'organizzazione chiederà al Canton Vallese di verificare l'insieme degli aiuti versati ai 33 comuni toccati dalle intemperie del 2000.

L’ispettorato cantonale delle finanze ha scoperto irregolarità commesse dal comune di Mörel, che ha incassato 860’000 franchi di troppo.

La Catena della solidarietà intende chiedere alle autorità vallesane di ricontrollare tutti i finanziamenti versati alle località toccate dalle intemperie del 2000. La richiesta sarà avanzata in una lettera inviata la prossima settimana.

L’Ispettorato vallesano delle Finanze ha infatti recentemente scoperto che il comune di Mörel ha ricevuto 860 mila franchi di troppo dal cantone, responsabile della distribuzione degli aiuti raccolti dalla Catena della solidarietà.

Dal canto suo, il comune nega di aver approfittato della situazione, affermando di non avere mai discusso direttamente con la Catena della Solidarietà.

«Nulla da nascondere»

Marianne Imfeld, sindaco dalla località altovallesana, ha respinto ogni accusa in un’intervista pubblicata domenica dalla SonntagZeitung: «È stato il Cantone a valutare tutte le richieste di aiuto e ad occuparsi dei contatti con la Catena dalla Solidarietà».

Secondo l’autorità cantonale, Mörel avrebbe ricevuto più denaro del previsto perché ha taciuto su alcuni doni ottenuti direttamente da privati e destinati alla ricostruzione. La lista dei bisogni trasmessa alla Catena della solidarietà non era dunque corrispondente alle reali necessità del comune.

Più precisamente, Mörel sarà chiamato a restituire 860’000 dei 988’000 franchi ricevuti per i lavori di ricostruzione. Il denaro ritornerà nel fondo istituito nel 2000 per soccorrere le regioni colpite dal maltempo, ossia Vallese, Ticino e zone limitrofe. Il fondo aveva raccolto 74 milioni di franchi, di cui attualmente ne rimangono sei.

Intenzionalità o meno?

Le voci di possibili irregolarità erano giunte alla Catena della solidarietà già nel dicembre scorso. Un progetto per il risanamento di un ponte a Mörel era stato interrotto per questo motivo.

L’organizzazione chiede ora che la giustizia vallesana stabilisca se vi è stata intenzionalità. Marianne Imfeld ha sottolineato che, qualora si accertassero errori, i fondi saranno restituiti. Tuttavia, il sindaco non intende assolutamente abbandonare la propria carica: «sarebbe un’ammissione di colpa», conclude.

swissinfo e agenzie

Mörel, che conta 500 abitanti, in seguito alle alluvioni aveva ricevuto doni da privati per oltre un milione di franchi.

Il maltempo dell’autunno 2000 aveva causato 13 vittime a Gondo (Vallese). Anche il Ticino era stato duramente colpito.

La raccolta di fondi destinati alle località colpite aveva permesso alla Catena della Solidarietà di raccogliere 74 milioni di franchi.

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