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La foto si dà una mossa

La grande esposizione Fotografia "à la carte!" permette una veduta d'insieme di quanto si fa in Svizzera nel campo della fotografia Keystone

Prima svizzera a Bienne: riunite al Centro Pasquart, le principali istituzioni della fotografia mostrano la vitalità di un settore trascurato dai poteri pubblici.

Fra musei e gallerie, sono una quindicina in tutto le istituzioni che, in Svizzera, si occupano di fotografia. E ad eccezione di due, impedite da motivi d’ordine pratico, hanno tutte accettato l’invito di Francis Siegfried, il direttore del Photoforum del Centro d’arte moderna Pasquart di Bienne. “Vedevo che gli sforzi delle varie istituzioni andavano un po’ dispersi, anche perché in Svizzera la fotografia non è ancora riuscita a ottenere grandi aiuti o riconoscimenti dai poteri pubblici – ha confidato a swissinfo l’intraprendente direttore – e così ho pensato di riunirle per una volta tutte insieme, sotto un stesso tetto”.

Fotografia “à la carte!”

Nelle spaziose sale del centro biennese, sono così convenuti i principali musei e gallerie che si consacrano particolarmente all’arte della fotografia. Istituzioni – in parte sconosciute al grande pubblico, per lo meno per quanto concerne le loro attività nel campo della fotografia – che hanno potuto presentarsi ognuna a modo suo, in un’esposizione intitolata Fotografia “à la carte!”.

“Abbiamo concesso loro carta bianca – dice Francis Siegfried – chiedendo solamente di presentare delle esposizioni che diano un’idea di quanto fanno nel campo della fotografia”. Sono così giunte a Bienne istituzioni quali la Fondazione svizzera per la fotografia di Zurigo, la decana del settore, con una mostra di immagini scattate da Georg Vogt negli anni quaranta. E il Photomuseum di Winterthur, con le scure lastre di Hans Danuser, posate direttamente sul pavimento, in contrasto con i coloratissimi ritratti di Paul Graham appesi alle pareti.

Forte presenza della Svizzera italiana

Pure presente a Bienne, il Centro della fotografia di Ginevra propone un progetto di Koka Ramichvili, che ha fotografato le sedie di otto ambasciatori a Tbilissi, in Georgia – e che invita il pubblico, con una sorta di gratta-e-vinci, a scoprirne la provenienza. E nella capitale della regione dei laghi sono convenute anche tre istituzioni della Svizzera italiana: il Museo cantonale d’arte e la Galleria Gottardo, di Lugano, e la Galleria Cons Arc di Chiasso.

“Senza la partecipazione dei ticinesi, avremmo rinunciato all’esposizione – sostiene Francis Siegfried – perché sono tre istituzioni estremamente attive nel campo della fotografia. E noi volevamo un’esposizione veramente rappresentativa”. Così, nelle sale del Centro Pasquart, si possono ammirare anche le magnifiche fotografie sul San Gottardo di Alberto Flammer, Gian Paolo Minelli e Silvano Repetto.

Eterogenea ma rappresentativa

“Ne è scaturita un’esposizione del tutto eterogenea. Così voluta proprio per dare un’idea della scena fotografica svizzera. Una scena molto vivace e attiva, che purtroppo viene però totalmente misconosciuta dalla Confederazione” spiega il direttore del Photoforum, che l’aiuto della Confederazione si limiti a un modesto contributo finanziario alla Fondazione zurighese. “Non c’è una linea: una volta, la fotografia è considerata un’arte popolare, un’altra volta la memoria della Svizzera, oppure semplicemente una tecnica o un’arte concettuale. Ma non esiste uno statuto che difenda la fotografia in quanto tale”.

E ora, con questa iniziativa, si spera di far cambiare atteggiamento ai poteri pubblici? “È un mezzo per tentare di far muovere qualcosa, per mostrare la vitalità della fotografia in Svizzera. E per ottenere il dovuto riconoscimento per il nostro medium”, dice il promotore di Fotografia à la carte. “Anche il direttore dell’ufficio federale della cultura si rende conto che la fotografia è trascurata, ed ha promesso di voler fare qualcosa. Ma quando?”

E intanto, questa grande riunione al Pasquart mostra chiaramente quanto sia viva la fotografia in Svizzera. Chissà che le autorità federali non ne traggano un’ispirazione per allargare un po’ i cordoni della borsa.

Fabio Mariani

Fotografia “à la carte!” 1° giugno – 29 settembre 2002
Centro Pasquart – Bienne

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