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Mucche svizzere respinte a Nuova York

Una delle mucche svizzere esposte l'anno scorso a Chicago Keystone

Le celebri sculture sono realizzate in materiale infiammabile e non soddisfano le norme di sicurezza, per cui sono state rispedite al mittente.

Parata di mucche su sfondo di beffa, per il consolato svizzero di New York. Nella strade della grande mela sono esposti 500 ruminanti sintetici dipinti da artisti o studenti. Ma contrariamente alle aspettative e ai desideri delle autorità elvetiche non vi è neanche una mucca in fibra di vetro “made in Switzerland”.

La celebre “cows parade”, che aveva già trionfato a Zurigo nel 98 e a Chicago lo scorso anno, è un’operazione commerciale milionaria.
A Chicago, ad esempio, ha attirato decine di milioni di turisti. Alla fine dell’esposizione le mucche sono state vendute all’asta e il ricavato, oltre 3,5 milioni di dollari, devoluto ad opere di carità.

Ecco dunque il perfetto abbinamento tra business e operazione di immagine. Il governo elvetico, nel quadro delle iniziative finanziate da “Presenza Svizzera”, ha così pensato di incunearsi nel progetto, offrendo 50 mucche agli organizzatori.

Un modo, scrive il New York Times, per ritornare sulla scena nuovayorkese, dove l’immagine del paese era stata offuscata dalla polemica sui fondi ebraici. Ma le mucche rosso-crociate hanno dovuto essere rispedite in patria, per ragioni di sicurezza.

Il console svizzero Jacques Reverdin aveva in effetti pensato di farle portare in alcune scuole di New York dove i bambini avrebbero potuto dar sfogo alla loro fantasia. Purtroppo però il materiale con il quale sono state fatte le mucche elvetiche era infiammabile.

Cartellino rosso dunque delle autorità : i simpatici ruminanti, sempre allo stato grezzo, hanno dovuto dunque essere rimbarcati . “È un peccato” dice il console Reverdin, “ma li manderemo in altri paesi “.

Sta di fatto che l’operazione è miseramente fallita tra innumerevoli polemiche: non solo sono stati buttati al vento 150 mila franchi, ma il tentativo di utilizzare la cow parade per migliorare l’immagine del paese è risultata, agli occhi dei commentatori, un po’ patetica.

Roberto Antonini, Washington

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