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Votazione del 26 novembre, verso un doppio sì

Votazioni del 26 novembre, si profila una doppia approvazione swissinfo.ch

Se gli svizzeri votassero oggi, accetterebbero la Legge sulla cooperazione con gli Stati dell'Europa dell'est e la Legge sugli assegni familiari.

L’armonizzazione degli assegni è già acquisita, mentre per gli aiuti all’Est la partita resta aperta. E’ quanto emerge dal primo sondaggio realizzato dall’Istituto Gfs di Berna per conto della SSR SRG idée suisse.

Praticamente la metà delle persone interrogate (47%) sono favorevoli all’aiuto che la Svizzera intende assicurare ai paesi dell’Est europeo. Ma, per ora, i favorevoli hanno solo poche lunghezze di vantaggio rispetto ai contrari, che si attestano al 38%.

Con una differenza inferiore al 10%, il parere degli indecisi (attualmente il 15% dei sondati) sarà pertanto determinante. “L’esito dello scrutinio – evidenzia l’istituto demoscopico – è aperto. I favorevoli iniziano il confronto con un leggero vantaggio, ma non hanno alle loro spalle una maggioranza assoluta”.

La sinistra più favorevole

L’appoggio all’aiuto all’Est decresce a mano a mano che ci si sposta verso la destra dello scacchiere politico. Tra i partiti di Governo, il partito più entusiasta – con il 69% dei consensi – è quello socialista.

Anche il Partito popolare democratico (PPD/centro destra) e il Partito radicale democratico (PRD/destra) sono favorevoli, rispettivamente al 55% e al 56%. Il fatto che l’Unione democratica di centro (UDC/destra dura) sia contraria (nella misura del 69%) – è del resto l’unico partito di Governo a fare campagna per il no – non costituisce una sorpresa.

I pareri delle persone senza una precisa appartenenza politica sono, invece, equamente divisi. Favorevoli e contrari rappresentano il 40% dei pareri espressi, mentre gli indecisi sono il 20%.

Nessun fossato linguistico

Il sondaggio indica inoltre che le persone con un’alta formazione sono più inclini ad accettare la legge. Stessa osservazione per le persone che abitano in città, più favorevoli rispetto a chi abita nelle zone rurali. L’appartenenza linguistica, invece, non gioca nessuno ruolo. Il tasso di accettazione è ovunque del 47-48%.

L’argomento dello schieramento del sì che raccoglie il maggior numero di consensi tra gli interpellati è quello secondo cui l’aiuto all’Est porterà dei benefici all’economia svizzera e consoliderà la via dei bilaterali tra la Svizzera e l’Unione europea. Sul fronte opposto, invece, l’argomento che fa più presa consiste nella necessità di risparmiare i soldi destinati in regalo all’Est.

Altri sviluppi

Ampio consenso

Contrariamente alla legge sull’aiuto ai paesi dell’Est, quella sugli assegni familiari è praticamente già data per certa, dal momento che può contare su un’ampia maggioranza. Infatti il sondaggio mostra che il 69% delle persone interpellate sono favorevoli ad un’armonizzazione di questa forma di aiuti alle famiglie.

L’approvazione della legge è condivisa da tutti i partiti di Governo. La sinistra è certamente la più entusiasta (tra i simpatizzanti socialisti i pareri favorevoli raggiungono l’88%), ma la legge raggruppa una maggioranza anche negli altri tre partiti (66% nel PPD, 60% nel PRD e 51% nell’UDC).

Indipendentemente dai criteri selezionati (zona linguistica, formazione, età …), le cifre indicano sempre una netta maggioranza in favore dell’armonizzazione. Questa base di consensi permette all’Istituto Gfs di Berna di prevedere per il progetto un ampio consenso in seno alla società.

Insomma l’approvazione della legge il prossimo 26 novembre sembra già cosa fatta. Anche se tutti gli indecisi (10%) dovessero infatti optare per una bocciatura della proposta, questi no non sarebbero sufficienti (21%) per raggiungere la maggioranza.

swissinfo, Olivier Pauchard
(traduzione e adattamento dal francese Françoise Gehring)

Si tratta del primo sondaggio realizzato in vista delle votazioni federali del 26 novembre

L’Istituto Gfs di Berna (gfs.berne) ha interpellato per telefono 1’235 persone in tutte le regioni linguistiche del Paese tra il 9 e il 13 ottobre.

Il margine d’errore dei questo sondaggio è più o meno del 2,8%.

La legge sulla cooperazione con i paesi dell’Est: 47% di sì, 38% di no, 15% di indecisi
La legge sugli assegni familiari: 69% di sì, 21% di no, 10% di indecisi
Tasso di partecipazione previsto: 43%

La nuova Legge Federale sulla Cooperazione con gli Stati dell’Europa dell’Est (LF Est) consente alla Svizzera di offrire alle ex nazioni comuniste dell’Europa Orientale ed alla Comunità degli Stati indipendenti (CSI) un sostegno alla transizione verso la democrazia ed un’economia di mercato sociale (Aiuto alla transizione).

La legge fornisce altresì la base legale necessaria per il contributo elvetico alla riduzione delle disparità economiche e sociali nell’UE ampliata (Contributo all’UE ampliata).

Questa legge permette alla Svizzera di attribuire una somma di 1 miliardo di franchi ai dieci nuovi Stati che hanno raggiunto l’UE il primo maggio 2004. Ed è principalmente questa misura al centro del referendum lanciato dalla destra.

La legge sugli assegni familiari permette di armonizzare l’attribuzione di questi aiuti. Attualmente tutti i cantoni applicano regole diverse.

La legge prevede inoltre, in tutti i cantoni, il versamento di un assegno mensile minimo di 200 franchi per figlio. Gli ambienti vicini all’economia hanno lanciato un referendum, poiché stimano questa riforma troppo costosa per le imprese.

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