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Premiato un film svizzero al Festival di Venezia

Il regista Greg Zglinski (al centro) con i protagonisti del suo film Keystone

Si è chiusa sabato la 61esima edizione della Mostra del cinema di Venezia, che ha assegnato il Leone d’oro all’inglese Mike Leigh per il suo “Vera Drake”.

La rassegna ha riservato gloria anche per il film elvetico “Tout un hiver sans feu” di Greg Zglinski, vincitore di due premi.

“Vera Drake”, un film di Mike Leigh ambientato nell’Inghilterra degli anni ’50, è stato il trionfatore dell’edizione 2004 della Mostra del cinema di Venezia.

Nella sala del teatro La Fenice, recentemente rinnovato, il film inglese si è aggiudicato il Leone d’oro ed il premio per la migliore interpretazione femminile

“In un mondo cinico, è incoraggiante vedere come un film indipendente con un budget limitato, possa essere ricompensato in questo modo”, dichiara Mike Leigh, dopo aver ricevuto il premio dalle mani di Sofia Loren.

“Ringrazio il Festival di Cannes per aver rifiutato il mio film, ciò che mi ha permesso di essere qui”, aggiunge con un velo polemico il regista inglese.

Il delicato tema dell’aborto

Con “Vera Drake”, Mike Leigh propone un viaggio nell’universo di Vera, una casalinga la cui famiglia, sebbene modesta, è felice e molto compatta. Vera ha tuttavia un segreto: aiuta le giovani donne ad abortire, malgrado la legge lo proibisca.

“Il mio ruolo è di porre domande, non di avanzare conclusioni affrettate”, spiega Leigh, Palma d’oro a Cannes nel 1996 con il film “Segreti e bugie”.

Oltre al Leone d’oro, l’interprete di Vera – l’inglese Imelda Staunton – ha vinto il premio quale migliore attrice.

Argento per la Spagna

Il trionfo di “Vera Drake” sembra eclissare i due premi aggiudicati a “Mar adentro”, il film del cineasta spagnolo Alejandro Amenabar su un tetraplegico che rivendica il proprio diritto di morire degnamente dopo 28 anni di forzata immobilità.

Oltre al premio come miglior attore – assegnato allo spagnolo Javier Bardem – “Mar adentro” si è infatti aggiudicato il Leone d’argento.

Premiata anche la Svizzera

In lizza per il Leone d’oro, la coproduzione svizzero-belga di Greg Zglinski “Tout un hiver sans feu” (Un inverno intero senza fuoco) ha vinto due premi non ufficiali.

La giuria dei giovani di Cinema Avvenire ha insignito il realizzatore di origine polacca con il premio per la migliore opera prima.

Il film di Zglinski ha inoltre ricevuto il premio SIMGIS dalla giuria cattolica.

La pellicola svizzera non ha però suscitato molto entusiasmo nella competizione per il Leone d’oro, la quale era orfana di film svizzeri da oramai 15 anni.

Dramma famigliare dalle tinte paesane, il film di Zglinski racconta il lento decadenza di una coppia nel freddo inverno giurassiano, dopo la morte della loro bambina nell’incendio che ha distrutto il fienile.

I ruoli principali sono interpretati da Aurélien Recoing, Marie Matheron e Gabriela Muskala.

Secondo un comunicato di Swiss Films, l’organo di promozione dei film svizzeri, “Tout un hiver sans feu” – il primo lungometraggio del 36enne Greg Zglinski- dovrebbe essere proiettato nelle sale svizzere all’inizio del 2005.

Italia a mani vuote

“Venezia tradisce Amelio”, titola l’edizione domenicale del “Corriere della Sera”, ricordando di come la Mostra non abbia riservato nessun premio al cinema italiano.

Nonostante la stampa italiana lo desse per vincente, “Le chiavi di casa”, il film di Gianni Amelio che racconta i rapporti di un padre con il figlio handicappato, non si è aggiudicato alcun premio.

La Francia si è dovuta, per così dire, accontentare dei premi di consolazione: il Leone del futuro – Premio Venezia Opera Prima per “Le grand voyage” di Ismaël Ferroukhi ed il premio Orizzonti per il film “Les petits-fils” d’Ilan Duran Cohen.

Il solo riconoscimento importante ad essere sfuggito a questa “razzia” europea, il Leone d’argento – Premio speciale per la regia, è stato consegnato al realizzatore sud coreano Kim Ki-Duk per “Binjip”, una narrazione poetica dell’amore e della solitudine.

L’America, presente alla manifestazione con le sue più grandi star (Nicole Kidman, Lauren Bacall,…) si deve accontentare del Leone d’oro d’onore, assegnato a Stanley Donen.

Il suo “cantando sotto la pioggia del 1952 è stato considerato la commedia musicale più celebre di tutti i tempi.

Organizzazione non eccellente

Nonostante i numerosi problemi organizzativi – proiezioni annullate, ritardi – il nuovo direttore del festival Marco Müller non ha celato la sua soddisfazione.

“Film, grandi star e pubblico erano presenti. Abbiamo registrato il 40% di partecipazione in più rispetto all’anno scorso”, dichiara Müller.

swissinfo e agenzie

La 61esima edizione della Mostra del cinema di Venezia si è tenuta dall’1 al 12 settembre.
22 i film in concorso.

Il Leone d’oro è stato assegnato a “Vera Drake”, del regista inglese Mike Leigh.

Leone d’argento per lo spagnolo Alejandro Amenabar, che ha presentato “Mar adentro”.

“Tout un hiver sans feu”, il film del regista svizzero di origine polacca Greg Zglinski, ha invece vinto il premio dei giovani Cinema Avvenire ed il premio della giuria cattolica.

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