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Quale informazione per gli svizzeri nel mondo?

Georg Stucky, presidente dell'OSE ha ricordato che per gli svizzeri dell'estero la mobilità in Europa è di vitale importanza Keystone

Da tutto il mondo sono confluiti sabato a Berna i rappresentanti dei quasi 600.000 svizzeri residenti all'estero. Fra i temi discussi figurano i rapporti fra Svizzera ed Europa, dopo la votazione del 4 marzo, e la necessità di garantire un'informazione sufficiente sulla realtà elvetica a tutta la diaspora svizzera. Una garanzia che la futura legge sulla radio e la televisione e i nuovi orientamenti di Radio Svizzera internazionale "potrebbe mettere in pericolo."

Per quanto riguarda i rapporti con l’Europa, il presidente dell’Organizzazione degli Svizzeri dell’estero (OSE), l’ex consigliere nazionale Georg Stucky, ha sottolineato l’importanza dell’introduzione progressiva della libera circolazione delle persone. “In Svizzera si dimentica troppo spesso, ha detto Stucky, che questa libertà non concerne soltanto gli stranieri, ma gli svizzeri stessi.”

In realtà, è difficile dire se gli svizzeri dell’estero siano in maggioranza favorevoli all’apertura della Svizzera. Si può soltanto constatare che nei due cantoni dove il voto degli svizzeri dell’estero è registrato separatamente i bollettini giunti dall’estero erano più ponderati. Nel canton Vaud, il 49% degli svizzeri dell’estero hanno approvato l’iniziativa “Sì all’Europa”, contro il 39% della media cantonale. A Ginevra, gli svizzeri dell’estero hanno addirittura votato nella misura del 55% in favore. Due risultati che non devono però indurre a generalizzazioni superficiali.

Per quanto riguarda l’informazione, ha ricordato Stucky, i programmi per gli svizzeri dell’estero devono essere specifici e “non ci si può semplicemente accontentare di riprendere un’informazione identica a quella destinata al pubblico che vive in Svizzera.” Inoltre, anche il vettore di questa informazione deve essere attentamente considerato. Gli svizzeri dell’estero deplorano la fine dei programmi di Radio Svizzera internazionale, diffusi nelle lingue nazionali via onde corte, e la loro sostituzione tramite Internet a partire dal 2004. Una delegata proveniente dalla Nigeria ha fatto notare che Internet rimarrà ancora per molti anni poco accessibile nei paesi del sud.

Il direttore di Radio Svizzera internazionale Nicolas Lombard ha allora difeso i nuovi orientamenti, sottolineando in particolare come la tecnologia attuale delle onde corte sia “superata e troppo costosa.” Per Lombard è sbagliato parlare di “smantellamento”, come taluni delegati hanno fatto. “L’offerta di programmi è stata potenziata e l’accento è stato messo sul vettore del futuro che è Internet.” Lombard si è anche impegnato a mantenere e a consolidare, se necessario, l’offerta di programmi speciali per informare gli svizzeri dell’estero sulla vita politica in Svizzera.

I delegati hanno allora accolto all’unanimità una presa di posizione sulla revisione della legge sulla radiotelevisione. L’OSE, tra l’altro, invita la Confederazione a tenere sufficientemente conto della dimensione internazionale e a mantenere il suo impegno finanziario fornito all’ente radiotelevisivo nazionale per le sue prestazioni nel campo dei mass media destinate all’estero.

I circa 80 delegati si sono espressi anche nell’ambito della procedura di consultazione relativa alla legge sulla nazionalità. L’OSE chiede che i figli nati all’estero da una madre che in passato aveva la nazionalità svizzera, ma non la possedeva al momento della nascita, possano ottenere il passaporto elvetico. Non ha trovato invece grazia una proposta generale per invitare la popolazione svizzera a mostrarsi meno “freddolosa” sulle disposizioni che regolano l’acquisizione della nazionalità svizzera.

In discussione anche le scuole svizzere all’estero, che costituiscono un pilastro “solido e insostituibile” della presenza svizzera nel mondo. L’OSE chiede un aumento del credito per il 2002, affinché queste scuole, fiore all’occhiello della Svizzera, possano continuare ad assumere la loro funzione.

Il prossimo appuntamento degli svizzeri dell’estero è previsto dal 17 al 19 agosto a Davos, dove si svolgerà il congresso annuale aperto a tutti gli svizzeri residenti all’estero. Tema dei lavori in terra grigionese: “L’ONU vista dall’interno: ruolo e contributo della Svizzera nella comunità internazionale.”

Mariano Masserini

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