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Quando la realtà diventa illusione

Guardate attentamente questo "spirito delle montagne"! www.illusoria.com

Aperta al pubblico alla periferia di Berna la nuova sala di "Illusoria-Land", il Museo delle illusioni ottiche e delle olografie.

Avete mai provato ad entrare in un tunnel che gira su se stesso? Avete mai visto una statua che vi segue con lo sguardo? Vi è mai capitato di porre un foglio davanti ad uno specchio e di riuscire a leggerne il contenuto? No? Allora dovete recarvi a Ittigen, un sobborgo di Berna, dove nascosto fra uffici e piccoli stabilimenti si trova “Illusoria-Land”, il Paese delle illusioni.

Si tratta di un piccolo museo di 500 m2, fondato 20 anni fa da Sandro Del-Prete, un ticinese cresciuto a Berna e da decenni attratto dalle illusioni ottiche, dalla rappresentazione grafica e pittorica della terza dimensione, dalla percezione umana della realtà.

Disegni, sculture, statue e trabocchetti

“Ho cominciato ad interessarmi di queste cose 45 anni fa, guardando un camaleonte”, racconta a swissinfo Sandro Del-Prete, “mi sono accorto che un occhio guardava da una parte e l’altro dall’altra e mi sono chiesto che cosa vedesse realmente l’animale”.

In quattro salette Sandro Del-Prete propone oltre 180 fra disegni, sculture, statue dette d’inversione, ologrammi e rappresentazioni di oggetti nello spazio che, a seconda dei casi, spariscono, riappaiono o cambiano forma e colore.

Tutti gli oggetti esposti sono piccole opere d’arte che, oltre ad affascinare il visitatore, hanno in comune una cosa: creano illusioni.

Il mago di Ittigen e l'”illusorismo”

Il museo di Ittigen è la creatura di Del-Prete che, con la moglie, finanzia praticamente da solo l’esposizione. Quanto è esposto è quasi interamente frutto della creatività e della capacità di osservazione del fondatore del museo. E’ stato Del-Prete, 20 anni fa, a coniare il neologismo “illusorismo”, ossia l’arte di rappresentare l’illusione ottica in disegni e sculture, traendo volutamente in inganno l’osservatore.

Una tecnica anticipata ma non portata avanti con tanta assiduità da pittori come Archimboldo, Dalì, Magritte. Del-Prete prova, sperimenta, osserva. “Per costruire la statua di Venere che si copre ho impiegato tre mesi”, spiega Del-Prete. In effetti la dea dell’amore, in pietra, protetta dietro una vetrina, oltre a seguirci con lo sguardo si copre continuamente con il telo che lo scultore, ai suoi piedi, vorrebbe toglierle.

Venere, il candeliere e la voragine

“Bisogna creare il viso e il corpo della persona molto in dentro, in profondità. Poi ci sono alcuni segreti che non posso svelare”. Non lontano da Venere, un’altra elegante costruzione fa la gioia dei più piccoli. Una pallina scivola lungo una spirale e durante la discesa sparisce, per poi riapparire. In un’altra sala vediamo un candeliere con tre candele. Ma queste candele bruciano solo nello specchio!

Intanto siamo arrivati fra le antiche rovine di Illusoria-Land. Uno stretto sentiero costellato da piante e liane ci trasporta in un mondo tropicale. Di fronte a noi si apre una profonda voragine. Per attraversarla dobbiamo camminare su due traballanti rami di legno. Niente paura! La voragine è coperta da un vetro che non avevamo visto…

Fra magia e illusione

In lontananza intravvediamo un uomo che sembra si tuffi in uno specchio. Un uomo giovane, aitante. Non vediamo la testa ma riteniamo che la sua altezza si aggiri sul metro e settanta. Ci avviciniamo: l’uomo raggiunge a malapena il metro e cinquanta.

E a proposito di specchi.Perché la nostra immagine riflessa nello specchio accanto, quando alziamo la mano destra, alza quella sinistra? Magia, illusione o stregoneria? Forse di tutto un po’.

Il tunnel che disorienta

Ci avviciniamo all’attrazione principale dell’esposizione. Unica in Europa. Uno dei pochi soggetti che Sandro Del-Prete non ha costruito con le proprie mani ma ha acquistato in America.

Una passerella attraversa un variopinto tunnel che ruota su sé stesso. Il visitatore esita a percorrere la passerella, la testa gli gira al solo pensiero di dover passare dall’altra parte. “Normalmente siamo noi che ci muoviamo, non l’ambiente attorno a noi”, spiega Sandro Del-Prete “e questo ci disorienta”.

Ma al museo di Ittigen, tutto è illusione! “Non tutto quello che vediamo con i nostri occhi coincide con la realtà”, dichiara sibillino il nostro accompagnatore. Dall’altra parte del tunnel ci aspettano una serie di olografie o ologrammi: immagini a tre dimensioni realizzate con un raggio laser. Sandro Del-Prete le ha raccolte in tutto il mondo nel corso degli anni.

Ologrammi: un’arte costosa, in disparizione

“In Svizzera non c’è più nessun museo che espone olografie. Noi siamo gli unici. Produrre ologrammi è un procedimento molto complicato e costoso, che si può fare solo in laboratorio. Anche la Agfa e la Kodak hanno smesso di produrre i film speciali per gli ologrammi” dice Del-Prete, “costava troppo”.

Guardare invece non costa niente e prima di lasciare Illusoria-Land ci soffermiamo ancora una volta davanti al ritratto di Albert Einstein: guardandolo meglio ci accorgiamo che al posto degli occhi e del naso ha tre donne: una seduta, le altre allungate. “Ad Einstein sarebbe piaciuto vedersi così”, dichiara Sandro Del-Prete, ridendo.

Elena Altenburger

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