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Oggi in Svizzera

Care svizzere e cari svizzeri all’estero,

Anche se la Catena della Solidarietà non ha ancora organizzato una giornata nazionale di raccolta fondi per le persone del villaggio montano sepolto di Blatten, la solidarietà in Svizzera è enorme.

Le interviste di ieri con il ministro degli Esteri Ignazio Cassis hanno sollevato più domande che risposte all'interno del suo dipartimento e nel mondo politico. Le critiche sono dure e anche internamente è sotto pressione.

Cari saluti da Berna

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Le case sul fondovalle del villaggio alpino di Blatten, che non erano state sepolte dalla frana, sono state inghiottite poco dopo dal lago che si è formato. Keystone / Michael Buholzer

La Svizzera mostra solidarietà con gli abitanti del comune vallesano di Blatten, che la settimana scorsa è stato sepolto da una colata di roccia e fango.

Sebbene non sia stata ancora fissata una giornata nazionale per le donazioni, la Catena della Solidarietà ha già raccolto oltre 11 milioni di franchi grazie a diverse iniziative. Il Canton Vallese ha inoltre stanziato dieci milioni di franchi in aiuti immediati, destinati principalmente a coprire le spese non rimborsate da assicurazioni o altri fondi di emergenza.

Inoltre, tra gli altri, il programma Svizzero di patrocinio per i comuni di montagna ha istituito un fondo da un milione di franchi. Il Canton Lucerna ha stanziato un milione, il Consiglio di Stato di Zurigo ha approvato un aiuto immediato di 500’000 franchi, mentre Caritas Svizzera e la Croce Rossa Svizzera mettono a disposizione congiuntamente 400’000 franchi. Anche il Consiglio federale prevede un sostegno d’emergenza, la cui entità esatta è ancora da definire.

Una raccolta di donazioni organizzata da volontari ha dovuto sospendere l’accettazione di beni materiali. “Siamo stati sommersi dalle donazioni. Ci sono ancora materiali che non siamo riusciti a smistare,” ha dichiarato il coordinatore dell’iniziativa a SRF News.

Il consigliere federale Ignazio Cassis durante una conferenza stampa a Berna.
Il consigliere federale Ignazio Cassis durante una conferenza stampa a Berna. Keystone / Anthony Anex

Le interviste con il ministro degli Esteri Ignazio Cassis sulla situazione a Gaza – di cui abbiamo riferito ieri – hanno suscitato forti reazioni. Le critiche sono dure. Anche all’interno del suo dipartimento il ticinese deve affrontare contestazioni.

Più di 200 ex e attuali diplomatiche, diplomatici e collaboratori del Dipartimento federale degli Affari esteri (DFAE) esercitano pressioni sul consigliere federale Ignazio Cassis. Chiedono una condanna più chiara delle azioni militari israeliane, come scrive oggi il Tages-Anzeiger. “Il silenzio, la passività e la riservatezza del DFAE e della Svizzera ci scioccano profondamente”, si legge nella lettera indirizzata a Cassis.

Ignazio Cassis parla finalmente, e secondo Le Temps di oggi, è peggio del silenzio. Il suo ultimo intervento ha generato confusione e insoddisfazione, poiché non presenta né una strategia chiara né una visione definita. Le sue dichiarazioni sollevano più domande di quante ne risolvano, indebolendo così la fiducia nella sua leadership.

Anche il mondo politico ha reagito in parte con incomprensione alle interviste, come riporta RSI Info. In particolare, hanno suscitato indignazione le dichiarazioni di Cassis riguardo all’uccisione di 27 civili palestinesi durante la distribuzione di aiuti umanitari nel sud della Striscia di Gaza. Cassis aveva sostenuto la versione israeliana, secondo cui erano stati sparati colpi di avvertimento e non si era mirato alla folla.

La pianista jazz e compositrice svizzera Sylvie Courvoisier
La pianista jazz e compositrice svizzera Sylvie Courvoisier vive da 25 anni a New York. Veronique Hoegger

Una svizzera all’estero riceve il Gran Premio della Musica Svizzera 2025. La vodese pianista, compositrice e musicista d’improvvisazione Sylvie Courvoisier, residente a New York, riceverà 100’000 franchi dall’Ufficio federale della cultura.

È una donna coraggiosa: durante un concerto a Washington, Sylvie Courvoisier ha indossato una maglietta con la scritta “Immigrants are not criminals. The president is” (“Gli immigrati non sono criminali. Il presidente lo è”), come riporta SRF News.

Ora Courvoisier riceve il prestigioso premio, assegnato dal 2014. Con questo riconoscimento, la Confederazione onora la carriera unica della pianista 56enne, che nelle sue opere fonde jazz, musica classica e contemporanea in un suono personale e potente.

Nonostante il suo successo negli Stati Uniti, a volte pensa a un ritorno in Svizzera, ma si sente ancora a casa a New York, dove sostiene giovani immigrate e immigrati minorenni. La cerimonia di consegna dei Premi svizzeri di musica ai complessivi 11 vincitori e vincitrici si terrà l’11 settembre 2025 al KKL di Lucerna.

Un'apicoltrice prende un telaio da covata da un'arnia per controllare lo stato della colonia di api.
Un’apicoltrice prende un telaio da covata da un’arnia per controllare lo stato della colonia di api. Keystone / Gaetan Bally

Quasi una colonia di api su cinque in Svizzera non ha superato l’ultimo inverno. Si tratta di un numero maggiore rispetto all’anno precedente. Le regioni più colpite sono state quelle attorno al Lago Lemano, Zurigo e il Ticino.

Il 18,9% delle colonie di api è morto durante questo inverno, quasi cinque punti percentuali in più rispetto all’anno precedente. Lo rivela un sondaggio attuale dell’associazione degli apicoltori Apisuisse e del Centro di ricerca Agroscope. Nella regione del Lago Lemano quasi un terzo delle api non è sopravvissuto, mentre le probabilità di sopravvivenza nella Svizzera centrale sono state leggermente migliori.

Perché muoiono così tante api? La questione è piuttosto complessa. Un fattore importante è il cosiddetto miele di melata. Questo tipo di miele è difficile da digerire per le api, perché diventa quasi “cementoso” e cristallizza già nei favi.

Inoltre, parassiti come l’acaro Varroa e il calabrone asiatico rendono la vita difficile alle api. Se apicoltrici e apicoltori non intervengono in tempo contro questi acari — che, in proporzione, avrebbero per un essere umano la dimensione di un coniglio — la situazione per le api peggiora ulteriormente.

Uno smartphone mostra l’app SWIplus con le notizie per gli svizzeri all’estero. Accanto, un banner rosso con il testo: ‘Rimani connesso con la Svizzera’ e un invito a scaricare l’app.

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