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Rafforzato il dispositivo anti-riciclaggio

Il Consiglio federale vuole seguire gli standard internazionali nella lotta al riciclaggio di denaro sporco Keystone

Il governo svizzero intende adeguare la legislazione elvetica alle nuove norme internazionali sulla lotta al riciclaggio di denaro sporco.

Il progetto di legge, messo in consultazione, mira a completare la lista dei reati, includendo tra l’altro anche il finanziamento del terrorismo.

La Svizzera vuole mantenere la sua piazza finanziaria «pulita», rafforzando la lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

Mercoledì, il Consiglio federale ha così posto in consultazione, fino a metà aprile, alcune modifiche legislative che rispecchiano le nuove raccomandazioni del Gruppo di azione finanziaria contro il riciclaggio di denaro (GAFI) e le esperienze fatte in questo campo.

Adeguamenti internazionali

«È nell’interesse della piazza economica svizzera adeguare costantemente il sistema di lotta contro il riciclaggio», spiega in un comunicato il Dipartimento federale delle finanze.

Per questo Berna partecipa attivamente ai lavori del GAFI, fondato nel 1989 dal G7 per rafforzare e coordinare le misure internazionali destinate a combattere le varie forme di riciclaggio di denaro sporco.

Nel giugno del 2003 questo organismo ha rielaborato il suo catalogo di raccomandazioni per adeguare le norme esistenti alle nuove forme di criminalità nel settore del riciclaggio e del finanziamento di organizzazioni terroristiche.

Nuovi campi di sorveglianza

La legislazione elvetica soddisfa già attualmente gran parte dei nuovi standard internazionali, ma su alcuni punti si è resa necessaria una modifica.

In particolare la lista dei reati preliminari in materia di riciclaggio di denaro è stata completata includendo la contraffazione di merci, la pirateria di prodotti, il traffico di migranti, gravi reati di contrabbando, reati insider e la manipolazione dei corsi.

Inoltre la lotta contro il terrorismo è stata espressamente inclusa nella legge sul riciclaggio.

Modifiche del codice penale

L’obbligo di comunicare fondi o transazioni sospette è stato esteso anche a professioni e attività non finanziare, poiché è emerso che il riciclaggio tocca ormai anche altri settori, in particolare quello del commercio di oggetti di grande valore facilmente negoziabili.

Dovranno pure essere segnalate le trattative interrotte prima che si giunga ad una accordo.

Queste novità hanno reso necessario modificare il codice penale e le leggi sui diritti di autore, sugli stranieri, sul diritto penale amministrativo e sull’assistenza internazionale in materia penale.

Anche la legge sulle società che rilasciano azioni al portatore è stata rivista per aumentare la trasparenza di queste transazioni.

Risorse attuali sufficienti

Secondo il governo il progetto non inciderà sulle finanze della Confederazione.

È possibile che nella fase iniziale siano necessarie maggiori risorse, in particolare per informare i settori interessati.

Si tratta però di bisogni passeggeri che potranno essere coperti con le attuali capacità, afferma il Consiglio federale.

Le modifiche proposte – spiega il Consiglio federale – tengono conto anche delle esperienze accumulate dopo l’entrata in vigore della legge sul riciclaggio di denaro, nel 1998, e delle raccomandazioni contenute in un rapporto del 2003 della Commissione della gestione del Consiglio nazionale.

Il GAFI verificherà l’applicazione dei nuovi standard a partire dall’inizio del 2005.

swissinfo e agenzie

1990: entrano in vigore le disposizioni legali sul riciclaggio di denaro sporco che concernono soprattutto il settore bancario.
1998: le norme anti-riciclaggio vengono estese a tutti gli intermediari finanziari.
2005: il governo pone in consultazione le modifiche della legge sul riciclaggio di denaro sporco.

Nato nel 1989, il GAFI (Gruppo di azione finanziaria contro il riciclaggio dei capitali) riunisce una trentina di paesi, tra cui la Svizzera.

Questo organismo intergovernativo è incaricato di elaborare e promuovere strategie di lotta contro il riciclaggio di denaro e contro il finanziamento del terrorismo.

Nel 1990, il GAFI ha pubblicato un catalogo di 40 raccomandazioni che fissano un quadro per attuare e coordinare la lotta al riciclaggio.

Queste raccomandazioni sono state riviste e adeguate nel 2003, allo scopo tra l’altro di combattere il finanziamento del terrorismo.

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