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Appropriarsi del linguaggio della vita

La biologia sistemica, prossima grande tappa della ricerca biologica, fa sognare la Svizzera, che mira alla leadership mondiale.

Nel quadro dell’iniziativa SystemsX.ch, i politecnici federali e sei università hanno deciso di condividere in rete conoscenze e risorse. Nei prossimi anni è previsto un investimento di 400 milioni di franchi.

La Svizzera si lancia in uno sforzo di ricerca più ambizioso che mai, per appropriarsi del linguaggio della vita, leggerlo e comprenderlo.

Con un investimento di 400 milioni di franchi nei prossimi quattro anni nel campo della biologia sistemica (o biologia dei sistemi), intende diventare il leader mondiale di questa disciplina del sapere che studia le interazioni tra le molecole di un intero organismo, considerandolo nella sua totalità. Un settore che secondo gli esperti è ricco di futuro.

«Le scienze della vita sono un tema essenziale», ha sottolineato Charles Kleiber, segretario di stato all’educazione e alla ricerca, durante una conferenza stampa a Berna.

Lo sforzo si focalizza sull’iniziativa di ricerca “SystemsX.ch”, alla quale partecipano finora otto atenei (sei università e due politecnici), tre istituti di ricerca e agenzie di sostegno alla ricerca e all’industria.

Un tale investimento in questo settore e una tale collaborazione «non ha precedenti in Svizzera», ha dichiarato Kleiber.

Leggere e comprendere la vita

«La biologia sistemica è considerata come la prossima grande tappa nella ricerca biologica che segue la mappatura del patrimonio genetico umano e di numerosi altri genomi di piante, animali e microorganismi», ha rilevato Rudolf Aebersold, presidente del comitato di direzione scientifica di SystemsX.ch.

Gli scienziati nutrono la speranza di potere un giorno non soltanto individuare l’ortografia della vita – come già avviene – ma di poterla anche leggere e comprendere. L’industria farmaceutica e biotecnologica spera da parte sua di esplorare nuovi approcci farmacologici.

«Prevediamo di capire meglio l’aspetto molecolare di alcune malattie», indica a swissinfo Aebersold. «Contiamo di riconoscere precocemente eventuali modifiche all’interno delle cellule così da elaborare nuove possibilità diagnostiche».

Unire le forze

La biologia sistemica è tuttavia costosa, poiché richiede piattaforme tecnologiche dispendiose che una sola università o un solo istituto non possono permettersi. Richiede inoltre una stretta collaborazione tra varie discipline, quali la biologia, la fisica o l’informatica (vedi a fianco).

Da qui la decisione di università e Alte scuole di unire le forze nel gruppo SystemsX.ch. Oltre ai due Politecnici di Zurigo e Losanna, vi hanno aderito le università di Basilea, Zurigo, Losanna, Ginevra, Berna e Friburgo. Ad esse si aggiungono l’Istituto Paul Scherrer di Villigen (canton Argovia), l’Istituto Friedrich Miescher di Basilea e l’Istituto svizzero di bioinformatica.

Oltre a grandi progetti di ricerca, tecnologia e sviluppo, SystemsX.ch sosterrà una quarantina di tesi di dottorato e una quarantina di progetti pilota interdisciplinari. La qualità dei lavori sarà controllata dal Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica.

Coinvolgere l’industria privata

Nella sessione autunnale, il parlamento ha destinato 200 milioni di franchi a sostegno della ricerca nella biologia sistemica per il periodo 2008-2011. Di tale somma, 100 milioni andranno a SystemsX.ch, a patto che le università beneficiarie si impegnino a contribuire con una somma equivalente.

Un’altra fonte di finanziamento è rappresentata dall’industria, a cominciare dalle ditte farmaceutiche. Tra gli obiettivi dell’iniziativa vi è appunto un maggiore coinvolgimento del settore privato (che ha finora investito otto milioni di franchi), in modo da costituire un fondo di 400 milioni.

A livello mondiale, la Svizzera intende così essere il paese che più investe (rispetto al numero di abitanti) nella biologia sistemica. La Gran Bretagna ha infatti destinato 214 milioni di franchi dal 2004, mentre la Germania ne mette a disposizione 62 l’anno.

swissinfo e agenzie

Questo nuovo approccio interdisciplinare studia i sistemi biologici nella loro globalità. Tiene conto di tutti i suoi elementi, delle reti e delle loro interazioni.

Essendo la vita molto più di una somma delle singole parti, la biologia dei sistemi fonde in un’unica disciplina le biotecnologie, la fisica, la chimica, la matematica (formulazione di modelli e simulazione), la medicina, le tecnologie dell’informazione, le nanotecnologie, etc.

Essa consentirà forse di capire il senso delle sequenze genetiche e la grammatica del genoma. I ricercatori si attendono delle scoperte rivoluzionarie, le quali potrebbero concretizzarsi, ad esempio, nella produzione di chip biologici per la diagnosi rapida o nella miniaturizzazione di sensori che misurano diversi parametri dell’immunità.

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