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Scrittore ticinese agli onori in Italia

Particolare della copertina del romanzo "Tutti contenti" di Paolo Di Stefano, Feltrinelli editore. Feltrinelli

Importanti riconoscimenti letterari per lo scrittore ticinese Paolo Di Stefano.

Il suo ultimo romanzo, intitolato “Tutti contenti”, è stato insignito la scorsa fine settimana di due prestigiosi premi: il Vittorini ed il Superflaiano.

“Sono molto contento perché si tratta di due premi che si avvalgono di giurie importanti, composte da critici letterari, docenti universitari e lettori”.

Paolo Di Stefano, scrittore, poeta e giornalista siciliano di nascita ma ticinese d’adozione, è ancora sorpreso il giorno dopo l’assegnazione dei due importanti premi letterari italiani Superflaiano e Vittorini, attribuitigli sabato a Pescara e domenica a Siracusa.

“In tutta modestia non avrei mai pensato di ottenere riconoscimenti tanto importanti. È una vera e propria sorpresa, perché quando si scrive si semina e non si sa mai che cosa si raccoglie”, aggiunge lo scrittore, raggiunto telefonicamente in Sicilia.

Nemo profeta in patria?

“In particolare Sono orgoglioso di aver ricevuto il premio Vittorini perché Siracusa è la mia città: sono nato ad Avola, un paese a pochi chilometri da Siracusa. È un premio che mi consente poi di smentire il famoso proverbio “nessuno è profeta in patria”, dice a swissinfo.

Un romanzo che, come ha dichiarato il poeta Giuseppe Conte, critico giurato del premio letterario Superflaiano, ha un rapporto diretto con la tradizione siciliana, da Verga a Pirandello a Vittorini.

“Tutti contenti”, il romanzo superpremiato, è la quarta fatica letteraria di Paolo Di Stefano.

Il libro racconta la storia di un tipografo che abbandona Milano e la famiglia per tornare in Sicilia, a Messina, con l’intento di riscoprire la propria infanzia, di cui ricorda solo alcuni particolari.

Predecessori illustri

L’importanza del superpremio Flaiano di letteratura è testimoniata dal valore dei precedenti laureati.

Scrittori del calibro di Goffredo Parise, Mario Soldati, Gesualdo Bufalino, Piero Chiara, Giuseppe Pontiggia, Manuel Vásquez Montalbán, Antonio Tabucchi, Paulo Coelho, oltre ai premi Nobel della letteratura Seamus Heaney e José Saramago figurano nel libro d’oro della rassegna.

Riconoscimenti prestigiosi che non fanno dimenticare a Paolo Di Stefano gli inizi: “Devo moltissimo alla Svizzera Italiana perché al Corriere del Ticino di Lugano ho cominciato la carriera di giornalista. Il fatto di aver vissuto in Ticino mi ha permesso di capire che cos’è la cultura ponte, la cultura di confine”.

Romanzo della memoria

Per il romanziere siculo ticinese scrivere è vitale, come confida a swissinfo: “Scrivere è la mia vita, la mia quotidianità. Vivo di scrittura perché sono giornalista e scrittore”.

È proprio il doppio ruolo di giornalista e di scrittore che s’intreccia nell’esperienza letteraria di Paolo Di Stefano.

“Ho sempre pensato che tra il me giornalista e il me narratore non ci fossero, anzi non ci dovessero essere, coincidenze né sovrapposizioni. Niente di più sbagliato. L’esperienza del reportage è stata importante. Mi ha insegnato molto”, conclude Di Stefano.

“Un romanzo della memoria e del presente, un’investigazione poliziesca sul mistero di un’identità persa”, lo ha definito Ferruccio De Bortoli, ex direttore del Corriere della sera ed attuale direttore generale di Rcs Libri.

swissinfo, Sergio Regazzoni

Paolo Di Stefano è nato nel 1956 in Sicilia, ad Avola in provincia di Siracusa.
È cresciuto a Lugano, nel Canton Ticino.
Laureato all’università di Pavia, di professione è giornalista.
Ha lavorato per il Corriere del Ticino e per La Repubblica.
Attualmente è inviato del Corriere della sera, il più importante quotidiano italiano.

“Tutti contenti” è l’ultimo romanzo scritto dal giornalista, poeta e scrittore ticinese d’adozione Paolo Di Stefano.

384 pagine, edito da Feltrinelli nella collana “I Narratori”, il romanzo è stato insignito di due prestigiosi riconoscimenti letterari: il premio Vittorini ed il Superflaiano.

Prima di quest’ultima fatica letteraria, Paolo Di Stefano aveva già pubblicato altri tre romanzi: “Baci da non ripetere”, “Azzurro, troppo azzurro” e “La famiglia in bilico”.

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