Il colosso portoghese che vuole diventare re della lotta svizzera
Ancora pochi lottatori sono già arrivati. Il campione locale, Christoph Bieri, osserva i preparativi.
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Tiago Vieira (a sinistra) attende l'appello per la tradizionale riunione con gli organizzatori.
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Piccola corsa di riscaldamento per Tiago Vieira e i suoi colleghi del club di lotta svizzera.
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È l'ora della pausa per la società di musica di Bözberg.
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Tiago Vieira si prepara alla sua prima gara.
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Tiago Vieira affronta il campione locale, Christoph Bieri. Ne uscirà sconfitto, ma solo per poco.
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La portabandiere della fanfara di Bözberg (a sinistra). Vieira Tiago si concentra in vista del prossimo combattimento.
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Un arbitro esamina la tabella dei risultati di Tiago Vieira.
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L'inizio del combattimento: i due lottatori devono dapprima afferrare i calzoni dell'avversario.
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I fotografi dei vari club raccolgono immagini ricordo e materiale d'archivio.
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Tiago Vieira si riposa tra una gara e l'altra.
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I pantaloncini di juta vengono lasciati ai bordi dell'arena in attesa di essere indossati dai prossimi lottatori.
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Uno dei numerosi riti della lotta svizzera: i concorrenti si aspergono di acqua fredda per entrare più freschi nell'arena.
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La lotta svizzera dispone di un pubblico fedele che non si lascia scoraggiare da un temporale.
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I colossi suscitano la curiosità dei più piccoli.
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Dopo aver perso il primo confronto, Tiago Vieira si impone negli altri combattimenti e si assicura il secondo rango del concorso.
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L'arena non accetta contestazioni: chi cade e viene placcato con la schiena contro il suolo, ha perso. Il vincitore viene portato in trionfo e riceve, quale premio, una corona o, a volte, un toro. La lotta svizzera, uno degli sport più popolari e tradizionali del paese, accoglie però anche gli stranieri.
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Di origine tedesca e brasiliana, sono entrato a far parte di SWI swissinfo.ch nel 2002. Nato a Rio de Janeiro, ho studiato giornalismo e informatica a Brasília e Stoccarda.
Come editor fotografico sono responsabile dell'uso editoriale della fotografia su SWI swissinfo.ch e delle nostre collaborazioni con le e i fotografi. Quando se ne presenta l'occasione, prendo la macchina fotografica e accompagno uno dei nostri giornalisti.
Mi sono formato come fotografo a Zurigo e ho iniziato a lavorare come fotoreporter nel 1989. Nel 1990 ho fondato l'agenzia fotografica svizzera Lookat Photos. Vincitore per due volte del World Press Award, ho ricevuto anche diverse borse di studio nazionali svizzere. Il mio lavoro è stato ampiamente esposto ed è presente in diverse collezioni.
A prima vista, Tiago Marques Vieira non differisce molto dagli altri partecipanti ai tornei di lotta svizzera organizzati durante i fine settimana nelle regioni rurali del paese.
Questo colosso di 23 anni è alto 1,90 metri e pesa 140 kg. Parla il dialetto svizzero tedesco e rispetta scrupolosamente le tradizioni di questo sport popolare. Come gli altri, dopo aver vinto una gara, toglie la segatura dalle spalle del suo avversario e pulisce il suo volto nel trogolo per i cavalli. Nell’arena, tutti sono uguali. Nella lotta svizzera non conta tanto la forza, ma piuttosto la capacità di fare uso di diverse tecniche per mettere fuori combattimento i concorrenti.
Rispetto agli altri lottatori, Tiago Marques Vieira si distingue solo per il fatto di non avere un passaporto svizzero. È uno dei pochi stranieri a praticare questo sport ai massimi livelli. Figlio di portoghesi, il giovane gigante ha iniziato a praticare la lotta svizzera dieci anni fa. Oggi ha al suo attivo sette corone e buoni risultati nei tre tornei nazionali. Ora il suo più grande sogno è quello di diventare il “re della lotta”, ossia il campione nazionale.
(Immagini: Thomas Kern, swissinfo.ch; testo: Alexander Thoele, swissinfo.ch)
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(Testo: estratto dalla poesia “Le Alpi” di Albrecht von Haller, 1729. Fotografie: Festa federale di lotta svizzera e giochi alpestri ad Aarau, dal 25 al 28 agosto 2007, di Thomas Kern)
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