L’incendio della sinagoga di Ginevra è di origine dolosa

Una settimana dopo l'incendio che ha distrutto la sinagoga di Malagnou di Ginevra, il giudice istruttore incaricato dell'inchiesta assicura che il sinistro è di origine dolosa.
A Berna la presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey ha preso atto con «con tristezza ed inquietudine» della notizia e ha condannato quello che considera un affronto alla cultura del dialogo.
L’incendio che lo scorso 24 maggio ha devastato la sinagoga di Malagnou, a Ginevra, è di origine dolosa, ha indicato venerdì sera il giudice istruttore Michel Graber.
Gli inquirenti stanno battendo tutte le piste possibili, ma al momento quella di un atto di estremisti non è privilegiata, ha precisato il magistrato. La polizia ha interrogato diversi testimoni, ma finora non è stato identificata alcuna persona sospetta.
Il carattere antisemita dell’atto è comunque «innegabile», ha detto ai microfoni della Radio della svizzera romanda il presidente della Federazione svizzera delle comunità israelitiche (FSCI), Alfred Donath.
Gli autori del gesto non hanno preso di mira la pista di pattinaggio o la stazione, ha fatto presente. Donath si è detto scioccato per un episodio che riporta la mente a «dolorosi ricordi».
Campione di DNA
La polizia scientifica ha prelevato un campione di DNA da un mozzicone di sigaretta trovato vicino al punto in cui è stato appiccato il fuoco. Le analisi sono in corso, ma la qualità del campione – che ha sofferto per il calore e per le conseguenze degli interventi di spegnimento – è scarsa e non è quindi sicuro che possa aiutare nelle indagini.
L’atto criminale è avvenuto nel giorno del Shavuot, una delle maggiori festività ebraiche. Divampato intorno alle cinque del mattino, il rogo non ha causato vittime, ma i danni sono risultati ingenti. Il fuoco ha infatti completamente distrutto l’entrata principale dell’edificio, mentre il fumo e l’acqua usata dai pompieri hanno rovinato altre parti dell’immobile.
La condanna da Berna
La presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey ha preso atto «con tristezza ed inquietudine» della notizia dell’origine dolosa dell’incendio e condanna «con la più grande fermezza» il gesto criminale.
In un comunicato diramato sabato dal Dipartimento federale degli affari esteri Calmy-Rey ribadisce la sua solidarietà e il suo sostegno alle comunità ebraiche di Ginevra e dell’intera Svizzera. Qualsiasi azione antisemita è intollerabile e costituisce un affronto alla cultura del dialogo che caratterizza il paese nei suoi rapporti sia interni che con l’estero, si legge nella dichiarazione diffusa alla stampa.
swissinfo e agenzie
Construita nel 1970, quella di Malagnou è la più importante delle cinque sinagoghe di Ginevra e può accogliere 1200 fedeli. È frequentata soprattutto da ebrei sefarditi originari dell’Oriente.
Ginevra conta circa 5000 persone di confessione ebraica, su un totale di 20’000 in Svizzera.
I preziosi oggetti di culto, tra cui in particolare i rotoli della Torah, non sono stati danneggiati dalle fiamme.

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