Nuovo vescovo per San Gallo

Markus Büchel, guiderà la diocesi di San Gallo. La scelta è stata fatta dal capitolo cattedrale, di cui Büchel è decano, ed ha ricevuto l'approvazione di Benedetto XVI mercoledì sera.
L’elezione è il risultato di un processo democratico. Si tratta di un privilegio accordato a San Gallo. Normalmente, i vescovi sono scelti dal papa.
Il nuovo vescovo di San Gallo sarà il 55enne Markus Büchel, attualmente decano del capitolo cattedrale: papa Benedetto XVI ha confermato la sua elezione a successore di Ivo Fürer, che aveva annunciato le dimissioni al compimento dei 75 anni, il 20 aprile 2005. La cerimonia di consacrazione è prevista il 17 settembre prossimo.
In genere i vescovi sono nominati dal papa. Ma la diocesi di San Gallo, come quelle di Basilea e Coira, vanta una convenzione speciale con il Vaticano per l’elezione del suo pastore. È toccato infatti al capitolo cattedrale di 13 membri, che si è riunito martedì scorso, scegliere il nome dell’undicesimo capo della diocesi e trasmetterlo a Roma. L’approvazione papale è arrivata mercoledì sera.
Processo democratico
Dopo che il papa ha accolto lo scorso ottobre le dimissioni dell’attuale vescovo Fürer, è cominciato nella diocesi di San Gallo, che comprende anche i due semicantoni di Appenzello, il processo democratico di elezione del successore. È stata promossa una consultazione dalla quale sono emersi i criteri di elezione. È risultato che i fedeli auspicavano una persona comunicativa e capace di prendere decisioni chiare, capace nel contempo di provare una spiritualità viva.
I candidati proposti sono stati 40. I 13 canonici del capitolo cattedrale hanno in seguito stilato una lista segreta di sei nomi da sottoporre al nunzio apostolico a Berna. Questi, dopo aver raccolto le necessarie informazioni ha inviato l’incartamento a Roma. Lo scorso 22 giugno la curia sangallese ha reso noto che la lista era stata approvata e che il Vaticano aveva fissato la data dell’elezione.
Martedì mattina si è riunito il collegio cattolico – una sorta di parlamento diocesano – composto di 180 membri, il quale può segnalare come «non graditi» fino a tre dei sei candidati alla carica di vescovo. Il Capitolo cattederale ha scelto tra i nominativi rimasti, secondo quanto recita la Bolla pontificia «Instabilis rerum humanarum natura» (1847) e ha comunicato al papa la propria decisione.
Quando il Capitolo scelse monsignor Fürer nel 1995 ci fu un certo malumore tra i preti e gli assistenti pastorali, i quali volevano che il nome venisse reso pubblico, in concomitanza con la segnalazione a Roma. Secondo la prassi in uso dal 1938, infatti, il Capitolo è tenuto a fare questo gesto.
Ma nel 1995 papa Giovanni Paolo II proibì di procedere subito all’annuncio, esigendo di essere informato per primo. Questa dimostrazione di potere da parte di Roma non mancò di sollevare indignazione e proteste fra i fedeli.
Un fervente pastore d’anime
Markus Büchel è nato e cresciuto nella Valle del Reno sangallese e ha studiato teologia a Friburgo. Nel 1976 è stato ordinato prete. Poi è stato per sei anni vicario a San Gallo-Neudorf e per altri sei anni vicario capitolare. Dal 1988 al 1995 Büchel è stato parroco di Flawil. Nel 1995 è stato nominato vicario del vescovo, diventando il braccio destro di Ivo Fürer. Nel 1999 è stato eletto decano del capitolo cattedrale.
Il teologo e giornalista sangallese Josef Osterwalder lo definisce un «fervente pastore d’anime», affabile e aperto, che proseguirà sulla via del suo predecessore Fürer. Büchel è a suo avviso aperto ai cambiamenti, ma non c’è da aspettarsi che si ponga in una posizione di conflitto con il Vaticano.
swissinfo e agenzie
La Svizzera è suddivisa in 6 diocesi: Basilea (sede a Soletta); Coira; Losanna, Ginevra e Friburgo (sede a Friburgo); Lugano; San Gallo.
In Svizzera, alcune diocesi dispongono di una certa autonomia nella scelta del loro vescovo. Non sempre questa autonomia si concilia con l’autorità papale.
Alla fine degli anni Ottanta, Giovanni Paolo II aveva imposto alla diocesi di Coira il suo candidato, monsignor Wolfgang Haas. Ne è seguito un conflitto aperto con buona parte dei diocesani, che ritenevano Haas troppo conservatore.
La crisi è stata risolta creando un arcivescovado a Vaduz, in Liechtenstein – paese d’origine di monsignor Haas, arcivescovado alla cui guida è stato «promosso» il contestato vescovo di Coira.

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