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Svizzera: non solo cliché

Felici di aver scoperto un Paese aperto e moderno: i giovani stranieri all'Expo. Präsenz Schweiz

Quali immagini e sentimenti suscita la Svizzera presso i giovani europei? Con un concorso e un invito ad Expo.02, Presenza svizzera ha voluto sondare la loro opinione.

Un tentativo di far conoscere una realtà diversa dai luoghi comuni abituali.

“Questo miscuglio di razze ed etnie diverse mi ha veramente colpito. La Svizzera è un paese aperto a tutte le popolazioni del mondo” dichiara Omar Protani, uno dei giovani liceali italiani che hanno trascorso questi ultimi giorni in terra elvetica. Anche per i suoi compagni di scuola, l’esperienza in Svizzera è stata una vera e propria scoperta.

All’inizio dell’anno, Presenza svizzera ha lanciato un concorso nelle scuole di 8 paesi europei – i 5 confinanti più i 3 del Benelux – chiedendo ai giovani di realizzare un cortometraggio sulla loro visione della Svizzera. La sfida, intitolata Experience Switzerland, è stata raccolta da oltre 1’200 allievi di 70 classi.

Le 8 classi vincitrici sono poi state invitate a “verificare” direttamente sul posto la loro visione. Nel corso di una settimana hanno potuto visitare, tra l’altro, la vetta della Jungfraujoch, la Nestlé a Vevey, il Museo olimpico a Losanna e le Arteplages dell’esposizione nazionale.

“Lo scopo di questa iniziativa era di sondare la loro immagine del nostro paese, ma anche di offrire la possibilità di superare i tipici cliché, come il formaggio, le banche e le montagne” spiega Alessandro Delprete, capo della comunicazione di Presenza svizzera, l’organismo incaricato di far conoscere la Svizzera all’estero.

Una visione “filtrata” dall’Italia

In Italia, tra le 9 scuole partecipanti, si sono imposti i giovani del 3° Istituto statale d’arte di Roma. “All’inizio stavamo quasi per lasciar perdere” ricorda Francesco Villa, l’insegnante della classe liceale. “Avevamo fatto una serie di discussioni, ma ne uscivano soltanto immagini stereotipate della Svizzera”.

Né Francesco Villa, né i suoi allievi avevano visitato dapprima la Svizzera. E neppure la conoscevano indirettamente. “Per noi era un paese quasi ignoto e misterioso, rispetto ad esempio a Francia, Germania o Gran Bretagna” sottolinea con rammarico Omar Protani.

I giovani romani si sono così rivolti ad una conoscente di origini svizzere, stuzzicando i suoi ricordi. Il loro filmato riflette in pratica questa visione “filtrata” di una donna che ha trascorso la sua infanzia in Svizzera.

Un paese aperto e cosmopolita

La visita in Svizzera ha confermato, agli occhi dei liceali, alcune immagini molto diffuse all’estero dello spirito elvetico: l’ordine, la precisione e l’organizzazione. “Gli svizzeri sono ancora più organizzati dei milanesi” annota quasi incredulo Francesco Palozzi.

Anche la leggendaria pulizia svizzera non poteva mancare di suscitare commenti, in realtà più ammirativi che ironici. “Ne sono rimasto così colpito che, in questi posti, non oserei neppure gettare un pezzo di carta per terra” afferma Omar.

Il rispetto della natura e degli animali rappresenta d’altronde una delle caratteristiche elvetiche che hanno affascinato maggiormente i giovani romani. Pur confondendo ancora città e luoghi visitati molto in fretta, manifestano la loro ammirazione per la bellezza dei paesaggi visti.

Ma, aldilà delle immagini più tradizionali, gli ospiti di Presenza svizzera sono stati soprattutto colpiti dal fatto di aver incontrato un paese aperto e cosmopolita. Anche le capacità tecnologiche e creative della Svizzera hanno destato una forte impressione, a cominciare da Expo.02.

Les arteplages hanno sollevato un coro di consensi presso i giovani, tanto entusiasti quanto sorpresi del fatto che i battenti saranno chiusi già tra poche settimane. A loro avviso, un’esposizione simile dovrebbe essere conservata almeno 2 o 3 anni e anche l’Italia dovrebbe realizzare una simile opera.

“Potete lasciarci trasportare a Roma alcune di queste splendide costruzioni, se non le volete più” propone Francesco. Secondo un altro giovane, la nube di Yverdon troverebbe una collocazione ideale a Piazza Venezia – dove servirebbe oltretutto a nascondere un brutto monumento.

Risonanza anche all’estero

Certo, una gita turistica di alcuni giorni non può bastare a far conoscere a fondo un paese. Ma di fronte ad un simile entusiasmo è difficile trovare punti negativi di questa iniziativa, che ha suscitato una certa risonanza anche nei paesi vicini, grazie ai giornalisti stranieri invitati parallelamente da Presenza svizzera.

“Già l’interesse manifestato dalle scuole e il numero degli allievi che hanno partecipato al concorso rappresenta un fatto positivo” sottolinea Alessandro Delprete. “Qui sul posto, i giovani hanno poi individuato nuovi volti della Svizzera: sono stati, ad esempio, fortemente colpiti dall’impatto con la pluralità linguistica e culturale del nostro paese”.

Ma l’immagine forse più diversa dai soliti luoghi comuni, che sembra aver sorpreso maggiormente gli ospiti europei, è stata quella di un paese aperto. Un fatto questo che ha costituito una certa sorpresa anche per gli stessi organizzatori di Experience Switzerland, ammette Alessandro Delprete.

Armando Mombelli

1’200 giovani hanno partecipato al concorso di Presenza svizzera
8 classi vincitrici sono state invitate per una settimana in Svizzera
In Italia ha vinto la quarta classe del 3° Istituto statale d’arte di Roma

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