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Svizzera in concorso con una co-produzione

La regista francese Nicole Garcia, in concorso al Festival di Cannes col film "L'adversaire", co-prodotto dalla zurighese Ruth Waldburger. www.festival-cannes.com

Tre le co-produzioni svizzere presenti al Festival internazionale del film di Cannes oltre ad un cortometraggio sullo scottante tema dell'asilo.

Delle tre co-produzioni elvetiche, quella che presenta le maggiori attese è il film L’adversaire di Nicole Garcia, in concorso alla selezione ufficiale.

Co-prodotto da una zurighese

L’adversaire di Nicole Garcia è un dramma che ha quale protagonista l’attore francese Daniel Auteuil e che si ispira all’omonimo romanzo di Emmanuel Carrère e che è co-prodotto dalla zurighese Ruth Waldburger della Vega Film AG.

Il film di Nicole Garcia, che oltre ad essere regista è pure attrice e sceneggiatrice, propone la storia di Jean-Claude Romand, un uomo che una mattina di gennaio del 1e 1993 assassinò la moglie, i due figli ed i genitori dopo essersi inventato per circa vent’anni una vita di menzogne.

I produttori svizzeri

Il regista e produttore vallesano Pierre-André Thiebaud, che nel 1997 ha realizzato il documentario “Charles-Ferdinand Ramuz, l’apparition de la beautée” ha dal canto suo puntato sull’opera della ventisettenne regista Delphine Gleize, una delle più serie speranze del cinema francese. La co-produzione Pct cinéma et télévision SA dal titolo Carnages viene proiettata nell’ambito della sezione “Un certain regard”.

L’altro film presentato nella sezione “Un certain regard” è “L’ange de l’épaule droite” del regista tagiko Djamshed Usmanov, già presente al Festival internazionale del Film di Locarno. Ed è proprio grazie all’ex direttore del Festival di Locarno Marco Müller ed alla Fondazione MonteCinema Verità che Usmanov ha potuto realizzare quest’opera co-prodotta, oltre che dalla Fabrica SA di Müller da un’altra casa di produzione cinematografica ticinese, la Ventura Film SA di Meride di Andreas Pfäffli che ha messo a disposizione del regista tagiko l’infrastruttura tecnica per realizzare la pellicola.

Cortometraggio d’attualità

Le vicissitudini che incontrano i richiedenti l’asilo in Svizzera viene raccontata dalla regista curda domiciliata a Ginevra Ayten Mutlu Saray nel cortometraggio dal titolo “La morte in esilio” proiettato nella sezione Cinéfondation che propone cortometraggi delle scuole di cinema.

In 26 minuti Ayten Mutlu Saray racconta la storia di Khalil, un richiedente l’asilo morto in una cella dell’aeroporto di Zurigo-Kloten dove era in attesa di essere espulso dalla Svizzera.

S.R.

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