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Un lessico per i dialetti della Svizzera italiana

Disponibile il nuovo Lessico dialettale della Svizzera italiana swissinfo.ch

Dopo nove anni di lavori, il “Lessico dialettale della Svizzera italiana” è ormai una realtà; i cinque volumi sono stati ufficialmente presentati.

Questo contenuto è stato pubblicato il 14 dicembre 2004 - 09:15

Un’opera per “far conoscere le radici e ravvivare la memoria”, che va ad affiancarsi al monumentale “Vocabolario dei dialetti”.

Quasi 5'000 pagine (4'586 per l’esattezza), cinque volumi e un peso di 9,6 chili, 57'000 lemmi per un totale di circa 190'000 varianti.

Sono queste alcune delle impressionanti cifre del “Lessico dialettale della Svizzera italiana”, l’ultima fatica uscita dalle scrivanie del Centro di dialettologia e d’etnografia di Bellinzona presentata ufficialmente lunedì al Palazzo dei Congressi di Lugano.

In cantiere dal 1995

Iniziata nel 1995, la stesura del “Lessico” si è conclusa nell’autunno del 2003. L’opera è diventata realtà in particolare grazie all’intuizione dell’allora direttore della Divisione della cultura del canton Ticino, Dino Jauch, che aveva proposto di ancorare l’iniziativa alle celebrazioni del 2003 per il Bicentenario dell’entrata del Ticino e dei Grigioni nella Confederazione.

L’ambizione di questa pubblicazione era soprattutto di rispondere all’esigenza di inventariare in un numero di pagine ragionevole e in tempi non troppo lunghi il patrimonio dialettale della Svizzera italiana, concentrandosi essenzialmente sul dato lessicale. Un’opera, ha sottolineato il consigliere di Stato ticinese Gabriele Gendotti, voluta anche per “far conoscere le nostre radici e ravvivare la nostra memoria”.

I volumi vanno ad affiancarsi al forse più conosciuto “Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana”. Peculiarità di questo studio, destinato sicuramente ad un pubblico più specialistico, è il suo carattere enciclopedico ed etnografico. Le ricerche, iniziate nel 1952, sono più ben lungi dall’essere concluse: oggi si è giunti alla pubblicazione del 62esimo fascicolo e non si è che alla lettera C.

Voci da tutta la Svizzera italiana

Tutti i comuni della Svizzera italiana hanno trovato spazio nel “Lessico”, stando a quanto sottolineato dal direttore del Centro di dialettologia e curatore del progetto, Franco Lurà.

Un elemento, questo, rilevato anche dal consigliere di Stato grigionese Claudio Lardi, compiaciuto dal fatto che il vernacolo della Val Poschiavo, Mesolcina, Calanca e Bregaglia sia molto ben rappresentato.

Confrontandolo con la ricerca scientifica esistente, Dante Isella, già professore all’Università di Pavia e al Politecnico di Zurigo, ha dal canto suo messo in risalto la chiarezza e la precisione che contraddistinguono l’opera, al punto di poter parlare di “modello” in quest’ambito.

Un’inchiesta di quasi un secolo fa

Ma come si sono svolti i lavori per catalogare quest’immenso patrimonio? “La base è stata l’inchiesta originale svolta negli anni 1910-1920”, ci dice Michele Moretti, uno dei collaboratori del Centro di dialettologia. Ciò ha permesso pure di dare delle indicazioni su termini che nel frattempo si sono persi.

Questo archivio, creato quasi un secolo fa, è poi stato nel corso degli anni attualizzato, ad esempio avvalendosi della produzione letteraria dialettale.

Il lavoro di terreno per il “Lessico” è stato marginale: “ci siamo recati sul posto per verificare il significato di una parola solo in caso di dubbio”.

Ricerche limitate alla Svizzera italiana

“Il criterio geografico era obbligatorio”, osserva Moretti. Una ricerca estesa a tutte le famiglie linguistiche affini ai dialetti parlati nella Svizzera italiana avrebbe richiesto un carico di lavoro smisurato.

Basti pensare che in Italia l’unico prodotto paragonabile al “Lessico” è il “Vocabolario delle parlate siciliane”, opera che però ha richiesto oltre 50 anni di ricerche. Nell’area insubrica sono sì stati effettuati degli studi, ma limitati però a dei lessici locali.

Per chi volesse approfondire questo aspetto rimane il “Vocabolario dei dialetti”, che contiene attestazioni anche dalla vicina Italia.

Un successo editoriale

Stampato finora in 5'600 copie, il “Lessico” può già fin d’ora essere annoverato tra i grandi successi editoriali, perlomeno su scala cantonale.

Alla conclusione dei lavori redazionali, nell’ottobre del 2003, era stata lanciata una campagna di sottoscrizioni: oltre 4'500 persone avevano manifestato il proprio interesse per acquistare l’opera al prezzo di favore di 200 franchi.

Per chi fosse interessato, fino al 6 gennaio 2005 i cinque volumi saranno ancora disponibili presso il Centro di dialettologia e d’etnografia a Bellinzona al costo di 350 franchi. Dopo l’Epifania, si dovranno invece spendere 450 franchi.

swissinfo, Daniele Mariani

In breve

Il progetto del “Lessico dialettale” è nato nel 1995, con la proposta di ancorare l’iniziativa alle celebrazioni del 2003 per il Bicentenario dell’entrata del Ticino e dei Grigioni nella Confederazione.

Tutti i comuni della Svizzera italiana sono rappresentati, afferma il direttore del Centro di dialettologia e d’etnografia Franco Lurà.

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Fatti e cifre

Nei 5 volumi del “Lessico” sono consegnate quasi 57'000 voci per un totale di oltre 190'000 varianti di pronuncia.
Finora sono stampate 5'600 copie; oltre 4'500 sono già state riservate. Fino al 6 gennaio 2005 è disponibile al prezzo di 350 franchi.
Autore dell’opera è il Centro di dialettologia e d’etnografia di Bellinzona.

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