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Un ponte tra nord e sud: la Villa Garbald a Castasegna

Villa Garbald a Castasegna. Sullo sfondo a destra il Roccolo degli architetti Miller & Maranta Keystone

A poche decine di metri dalla frontiera italo-svizzera a Castasegna, nei Grigioni, si trova un piccolo gioiello architettonico: la Villa Garbald, l’unico edificio realizzato a sud delle Alpi dall’architetto Gottfried Semper.

Ora la villa è stata restaurata e sarà adibita a centro studi del Politecnico federale di Zurigo.

Nel 1862 l’architetto tedesco Gottfried Semper, professore del Politecnico federale di Zurigo, ricevette da Agostino Garbald, direttore della dogana svizzera di Castasegna, in Val Bregaglia, l’incarico di costruire una villa per sé e per la famiglia.

Semper era allora una delle stelle dell’architettura in Svizzera. Nel 1859 aveva disegnato il progetto per il Politecnico. Negli stessi anni in cui si occupò della Villa Garbald realizzò i progetti per l’Osservatorio astronomico di Zurigo.

Dalla famiglia alla fondazione

Tra il 1863 e il 1959 nella casa di Castasegna, ispirata alle ville di campagna italiane, vissero Agostino Garbald e la moglie Johanna (scrittrice con lo pseudonimo di Silvia Andrea), quindi i figli Andrea, Margherita e Augusto.

Estintasi la famiglia, la casa passò alla Fondazione Garbald, creata dal figlio maggiore Andrea, fotografo, e da Margherita, al fine di fare della villa un centro per l’arte, la scienza e la ricerca.

Il progetto però non fu mai realizzato. I pregi artistici e architettonici della villa – utilizzata come casa d’abitazione e sede della polizia cantonale – caddero presto nell’oblio.

Un oblio durato fino al 1997, quando il fotografo Hans Danuser, divenuto nel frattempo proprietario della villa, rilanciò l’idea della fondazione, riuscendo ad instaurare un rapporto di collaborazione con il Politecnico di Zurigo.

Un laboratorio di idee

Ora Villa Garbald è stata restaurata, con fondi pubblici e privati, e servirà da centro di studi esterno del Politecnico. I promotori parlano di un “laboratorio di pensiero”, dove saranno possibili seminari e incontri interdisciplinari in un ambiente tranquillo e raccolto (si pensa a gruppi di 15 persone al massimo).

“La villa si trova in una località piuttosto isolata”, osserva Rolf Probala, portavoce del Politecnico. “L’atmosfera particolare del luogo dovrebbe favorire l’ispirazione, il pensiero innovativo. D’altro canto il centro è collegato a Zurigo con le più moderne tecnologie di telecomunicazione”.

Del centro, aperto ad utilizzatori esterni, dovrebbe approfittare anche la popolazione della Val Bregaglia. I promotori stanno lavorando ad un programma di attività culturali, che prenderà avvio con l’apertura della villa nella prossima primavera.

Un luogo di scambio

“Nutro la speranza che gli ospiti di Villa Garbald, così come i loro padroni di casa (gli abitanti della valle) curino lo scambio di esperienze”, ha detto il professor Gerd Folkers del Politecnico di Zurigo in occasione della recente inaugurazione della villa rinnovata. “Lo scambio non mancherà di lasciare impronte in entrambe le parti”.

Anche da parte bregagliotta – i comuni e la regione hanno partecipato al finanziamento del progetto – le aspettative sono alte. “È per noi fondamentale che l’interesse e il confronto con questa istituzione venga coltivato e che le opportunità d’incontro vengano sfruttate”, ha ribadito anche Armando Ruinelli, presidente della Regione Bregaglia.

Nel giardino della villa sta intanto sorgendo una foresteria progettata dallo studio di architettura Miller & Maranta di Basilea (lo stesso studio che ha realizzato il restauro dell’edificio di Semper). Un torre dalla fisionomia assolutamente contemporanea, a sottolineare il carattere innovativo del progetto Villa Garbald.

“Un progetto unico nel suo genere”, come si è espresso il presidente del governo grigione Stefan Engler.

swissinfo, Andrea Tognina

Nel corso dei restauri, sulle pareti e sui soffitti di tutti i locali principali della Villa Garbald sono venute alla luce decorazioni policrome risalenti al progetto originale di Gottfried Semper.

La qualità delle decorazioni fa supporre che siano opera di un pittore che ben conosceva le tecniche decorative in voga all’epoca a Milano, Monaco e Parigi.

Semper, che attorno al 1830 aveva scoperto durante ricerche in Italia e in Grecia la policromia degli edifici dell’antichità classica, era un fautore dell’uso del colore e della decorazione nell’architettura.

I dipinti della Villa Garbald a Castasegna, ora completamente restaurati, sono una testimonianza di grande valore dell’importanza data al colore dall’architetto tedesco.

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