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Il futuro della sanità nelle mani del popolo svizzero

La libera scelta del medico è uno dei punti più controversi della votazione sulla sanità del 1 giugno 2008. Keystone

Il 1 giugno 2008 il popolo svizzero sarà chiamato a pronunciarsi sull'articolo costituzionale „Per più qualità ed economicità nell'assicurazione malattie". In gioco il futuro orientamento del sistema sanitario.

La nuova norma iscrive nella costituzione svizzera i principi e gli elementi essenziali dell’assicurazione malattie sociale: in particolare la concorrenza, la trasparenza, la qualità e l’economicità delle prestazioni.

A prima vista innocuo il testo costituzionale ha ripercussioni importanti sul futuro orientamento della politica sanitaria e ripropone lo scontro classico fra centro destra, favorevole a una maggiore concorrenza, e la sinistra, che si batte per mantenere le prestazioni.

Il testo costituzionale divide anche i numerosi attori del mercato della salute. Gli assicuratori malattie e gli ospedali sottolineano gli effetti benefici del nuovo articolo sulla trasparenza e l’efficienza del sistema sanitario. I medici, il personale di cura, i dentisti, i farmacisti, i pazienti e i consumatori lo ritengono invece inutile e ingannevole.

Sul fronte del no figurano anche i cantoni che si oppongono al trasferimento dei fondi pubblici agli assicuratori malattie.

Il sistema sanitario elvetico

L’assicurazione malattie sociale è uno degli elementi centrali del sistema sociale svizzero. La legge sull’assicurazione malattie (LAMal) è stata introdotta in modo obbligatorio per tutte le persone domiciliate in Svizzera dal 1996 con un triplice obiettivo: l’accesso a cure sanitarie di qualità elevata, la solidarietà fra gli assicurati e il contenimento dei costi.

I primi due obiettivi sono stati raggiunti in modo soddisfacente: la copertura di base regge bene il confronto internazionale, malgrado vi siano ancora alcune lacune nel settore della prevenzione e delle cure dentarie.

La solidarietà fra gli assicurati è stata rafforzata attraverso l’obbligatorietà dell’assicurazione e la riduzione dei premi per gli assicurati con reddito modesto, anche se il premio unico incide in modo pesante sul bilancio dei redditi medi.

I costi aumentano e i premi pure

L’obiettivo di contenimento dei costi è stato invece mancato in modo netto. L’aumento della speranza di vita, il progresso medico e l’aumento dei fornitori di prestazione hanno contribuito ad accrescere il consumo di prestazioni mediche e i relativi costi.

I premi dell’assicurazione malattie obbligatoria – l’assicurazione di base – sono continuamente aumentati: dal 1996 al 2003 l’incremento è stato in media del 6,5%, mentre dal 2004 al 2008 l’incremento dei premi è diminuito grazie a una serie di misure puntuali nel settore dei medicamenti, nella gestione delle riserve degli assicuratori malattie e a una maggiore partecipazione ai costi dei pazienti.

Il consiglio federale (governo) ha riconosciuto la gravità del problema proponendo una serie di misure legislative che il parlamento ha respinto in votazione finale nel 2003.

Il ministro della sanità Pascal Couchepin ha in seguito proposto una serie di riforme legislative singole con l’obiettivo di avanzare passo dopo passo nel processo di riforma.

Riforme a piccoli passi

Questa strategia dei piccoli passi ha iniziato a produrre i suoi frutti. Il legislatore ha deciso di ridurre di almeno il 50% i premi per i bambini e i giovani adulti in formazione.

Nel dicembre 2007 il parlamento ha approvato dopo 7 anni di dibattito l’importante riforma del finanziamento ospedaliero. Il passaggio al sistema di finanziamento delle prestazioni, l’introduzione della libera scelta dell’ospedale in tutta la Svizzera e la parità di trattamento fra gli ospedali, dovrebbero permettere di creare una maggiore trasparenza e favorire la concorrenza.

Genesi dell’articolo costituzionale

La norma costituzionale è stata adottata dal parlamento nel dicembre 2007, come controprogetto diretto all’iniziativa popolare dell’Unione democratica di centro (UDC) “Sì al ribasso dei premi delle casse malati nell’assicurazione di base” che mirava a ridurre i costi attraverso uno smantellamento delle prestazioni coperte dall’assicurazione di base.

Il parlamento ha deciso di respingere l’iniziativa UDC mettendo a punto il nuovo articolo costituzionale. Soddisfatta del risultato parlamentare l’UDC ha deciso di ritirare la sua iniziativa popolare in favore del nuovo articolo costituzionale che fissa per la prima volta nella legge fondamentale elvetica alcuni principi dell’assicurazione malattie sociale: la trasparenza, la responsabilità degli assicurati, la qualità delle prestazioni e la concorrenza.

Libera scelta del medico

Le ripercussioni del testo costituzionale sull’obbligo di contrarre – che obbliga gli assicuratori malattie a collaborare e rimborsare tutti i fornitori di prestazione riconosciuti – sono oggetto di grande dibattito. Secondo la Federazione svizzeri dei medici (FMH) l’attuale libertà contrattuale verrà a cadere e le casse malati potranno decidere quali medici saranno ammessi ad esercitare il loro mestiere a carico dell’assicurazione di base.

Di parere opposto il comitato “Sì ad una sanità di qualità” –secondo il quale il nuovo articolo ancora nella costituzione la libera scelta del medico e dell’ospedale. Non cambia quindi nulla rispetto alla situazione attuale e spetterà al parlamento decidere, se mantenere o meno l’attuale obbligo di contrarre.

Il finanziamento unico

L’articolo costituzionale getta le basi per un finanziamento unico delle prestazioni da parte delle casse malati. I contributi dell’ente pubblico – che ammontano a 8 miliardi di franchi – non saranno più versati agli ospedali e alle case di cura, ma andranno direttamente nelle casse delle casse malati. I cantoni si oppongono a questo trasferimento di soldi pubblici agli assicuratori.

Secondo il comitato “Sì ad una sanità di qualità” – composto da parlamentari radicali, popolari, democratici, democentristi, liberali e verdi liberali – l’articolo costituzionale stabilisce unicamente il principio di un unico finanziatore, ma toccherà al parlamento definire i dettagli.

Parlamento e governo favorevoli

Il nuovo articolo costituzionale ha suscitato critiche in parlamento, poiché è stato elaborato in modo frettoloso senza coinvolgere i cantoni e anche per il fatto che alcuni principi importanti, come la solidarietà, non figurano nel controprogetto.

Il testo è stato approvato in votazione finale dal Consiglio nazionale con 133 voti favorevoli, 63 contrari, dal Consiglio degli Stati con 29 sì, 13 no. Il governo si è dichiarato in un primo tempo contrario al controprogetto, poiché lo riteneva inutile, ma ha inseguito cambiato idea: “L’articolo costituzionale va nella giusta direzione, non è dannoso”, ha dichiarato il 10 marzo il ministro della sanità Pascal Couchepin.

swissinfo, Andrea Arcidiacono, Berna

Il settore della salute ha un’importanza economica rilevante anche in Svizzera ed è ritenuto un motore di crescita.

Nel 2005 la spesa sanitaria globale in Svizzera ha raggiunto i 52,9 miliardi di franchi.

La quota della spesa sanitaria sul prodotto interno lordo (PIL) è passata dal 10,4 all’11,6 percento.

Nel confronto internazionale la Svizzera occupa il secondo posto subito dopo gli Stati Uniti (15,3%). La Confederazione precede Germania (10,9%) e Francia (10,5%).

Nel 2005 il settore della sanità occupava ben 428 mila persone in Svizzera con una quota del 25% proveniente dall’estero.

Il nuovo articolo costituzionale 117a indica che l’assicurazione malattie può prevedere prestazioni nei confronti delle persone bisognose di essere assistite.

Secondo i fautori dell’articolo costituzionale l’attuale finanziamento delle prestazioni di cura non è rimesso in discussione. Gli avversari temono invece che le prestazioni di cura nelle case per anziani medicalizzate e a domicilio (Spitex) corrano il rischio di non più essere coperte dall’assicurazione malattie di base.

Le prestazioni di cura ammontano a 7,5 miliardi di franchi. Il finanziamento è attualmente assicurato dall’assicurazione malattie (60%), dallo stato (20%) e dai privati (20%).

Il parlamento non è ancora riuscito a trovare una soluzione di compromesso per la riforma del finanziamento delle cure avviata nel 2003.

La densità dei medici con studio privato è in costante ascesa dal 1990. Nel 2006 c’erano 2,08 studi medici ogni 1000 abitanti.

Questa crescita è più pronunciata per i medicini specialisti rispetto ai medici generalisti.

Nei cantoni di Basilea città e Ginevra si registra la densità di medici più elevata: 3,92 rispettivamente 3,36 medici ogni 1000 abitanti.

Dal 2002 è in vigore in Svizzera la moratoria sull’apertura di nuovi studi medici che è valida sino al 3 luglio 2008. Il Consiglio degli Stati (camera alta) si è pronunciato a favore di un prolungamento fino al 2010, mentre il Consiglio nazionale ha respinto tale proposta.

La moratoria è stata introdotta per evitare un afflusso incontrollato di medici dall’Unione Europea in Svizzera in seguito all’entrata in vigore dell’accordo bilaterale sulla libera circolazione delle persone.

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