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Il patron di Phonak con il cuore in mano

È con il volto segnato dalla tristezza che Andy Rihs ha annunciato la fine della squadra Phonak Keystone

Appassionato di ciclismo, Andy Rihs ha deciso di sciogliere la squadra di ciclismo, minata da diversi casi di doping. A colloquio con swissinfo.

Il colpo di grazia alla Phonak è stato il test positivo al testosterone dell’ex capitano americano della formazione elvetica, Floyd Landis, vincitore dell’ultimo Tour de France.

Andy Rihs, proprietario della squadra ciclistica svizzera Phonak, dice a swissinfo di non provare rancore nei confronti dei corridori che hanno fatto uso di doping.

Martedì, Rihs ha annunciato lo scioglimento della squadra alla fine del 2006 dopo la fuga degli sponsor seguita al caso di doping che ha coinvolto Floyd Landis, il vincitore dell’ultimo Tour de France.

Landis è stato soltanto l’ultimo di una purtroppo lunga serie di ciclisti della Phonak a cascare nella trappola del doping. Rihs insiste tuttavia nel dire che i controlli antidoping della squadra svizzera sono i migliori al mondo.

Il patron crede inoltre che il ciclismo svizzero supererà il momento difficile, anche se nel 2007 non disporrà più di una squadra nel circuito professionistico.

swissinfo: Lei ha espresso molta tristezza per la fine della Phonak, ma prova anche collera nei confronti di chi è all’origine di questo epilogo?

Andy Rihs: Ogni caso è diverso. Quando Landis è stato testato positivo mi sono davvero arrabbiato perché avevamo appena ottenuto un vero trionfo … per farcelo portare via immediatamente. Ma occorre guardare avanti, non porto rancore. Sono triste anche per lui.

Conosco questi ragazzi e non direi che si tratta di brutta gente. Come per quel che riguarda tutti noi, c’è gente di ogni tipo.

swissinfo: La fine della Phonak significa la fine del ciclismo professionista svizzero?

A.R.: È ovvio che le basi per il ciclismo svizzero sarebbero molto più solide se si disponesse di un team. Ciò favorisce gli allenamenti e l’accesso dei corridori al circuito professionista. Ma non è la prima volta che la Svizzera si trova senza una squadra propria, che forse non è nemmeno assolutamente necessaria.

Continuerò comunque a sostenere la Federazione per far crescere i giovani talenti. Sponsorizzo il ciclismo giovanile e quello femminile. E, dal punto di vista personale, continuerò a pedalare il più possibile.

swissinfo: Perché negli ultimi anni si sono verificati così tanti casi di doping alla Phonak?

A.R.: Ho provato anch’io a cercare delle risposte. La Phonak ha adottato più misure contro il doping rispetto a chiunque altro. È pure un fatto che in Svizzera disponiamo dei migliori controlli antidoping al mondo. Ma in sostanza si tratta di un paradosso che non sono riuscito a comprendere.

Forse un giorno qualcuno mi dirà cosa è accaduto. Io, al momento, non sono in grado di farlo.

swissinfo: Il ciclismo può sottrarsi alla piaga del doping?

A.R.: I controlli antidoping vengono realizzati in molti sport. Nel calcio, nel tennis, nel nuoto … Ma quello del ciclismo è l’universo sportivo più controllato. Ogni anno vengono effettuati 12-13’000 test su un totale di 800 corridori professionisti.

Il ciclismo è diventato una specie di pecora nera e la percezione è quella secondo la quale tutti i casi di doping si verificano in questo sport. Ciò non è certamente vero.

swissinfo: Che bilancio finale può fare della sua esperienza nel ciclismo?

A.R.: La squadra è stata creata per ragioni economiche, per promuovere il nome Phonak e perché un gran numero di persone associasse la qualità di vita alla qualità dell’udito. Il team è servito a promuovere apparecchi uditivi e da questo punto di vista abbiamo avuto molto successo.

Il lato affaristico era qualcosa di logico, ma quello sportivo coinvolgeva il cuore, la passione. Lo scandalo del doping è stata una vera tragedia per noi, perché stavamo per diventare il numero uno al mondo. Mi spiace soprattutto per l’aspetto sportivo e per i molti giovani corridori della squadra.

Intervista swissinfo: Matthew Allen, Zurigo
(traduzione: swissinfo, Marzio Pescia)

Andy Rihs, presidente del consiglio d’amministrazione del fabbricante svizzero di apparecchi uditivi Phonak, ha fondato la sua squadra ciclistica nel 2000.

Nel 2002, la squadra svizzera entra a far parte dell’élite del ciclismo.

Nel 2003 ingaggia il forte americano Tyler Hamilton. Medaglia d’oro nella cronometro delle Olimpiadi d’Atene nel 2004, Hamilton risulterà poi positivo a un controllo antidoping effettuato lo stesso anno durante il Giro di Spagna.

Nello stesso anno sono controllati positivi altri due corridori di primo piano della squadra: lo svizzero Oscar Camenzind e lo spagnolo Santiago Perez.

Altri casi scoppieranno in seguito. L’ultimo e più eclatante risale al recente Tour de France. Lo statunitense Floyd Landis, futuro vincitore, è controllato positivo al termine della tappa di Morzine. Le controanalisi confermano i primi esami: Landis ha assunto del testosterone.

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