Come la Svizzera vuole garantire le pensioni alla prossima generazione
Evitare che il sistema pensionistico a termine collassi è un imperativo che accomuna molti Stati. Per farlo, la Svizzera deve però affrontare un ostacolo supplementare: la democrazia diretta. Un vero rompicapo.
Dopo decenni di dure battaglie, il popolo svizzero ha votato in favore dell’innalzamento dell’età di pensionamento delle donne da 64 a 65 anni, al pari degli uomini. A convincere l’elettorato è stata l’urgenza di adottare misure per mantenere il livello delle rendite di vecchiaia. Ma il “sì” è stato timido, con solo il 50,5% delle preferenze, e la votazione ha rivelato due grandi divisioni all’interno del Paese: innanzitutto tra donne e uomini, e in secondo luogo tra i Cantoni di lingua latina e quelli di lingua tedesca.
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Come quello di molti altri Paesi, il sistema pensionistico svizzero è indebolito dall’aumento della speranza di vita: il numero di persone che lavorano non è più sufficientemente alto rispetto al numero di individui in pensione. Le autorità prevedono che i conti dell’assicurazione per la vecchiaia non saranno più in equilibrio a partire dal 2032, nonostante l’aumento dell’età di pensionamento delle donne.
Eppure, il sistema svizzero si caratterizza per la sua diversità, poiché si basa su tre “pilastri”: l’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS), la previdenza professionale (LPP) e la previdenza individuale (3° pilastro). L’AVS ha lo scopo di assicurare il minimo vitale ed è obbligatoria per l’intera popolazione, la LPP vuole garantire il tenore di vita precedente ed è obbligatoria per tutte le persone stipendiate, mentre il 3° pilastro è un risparmio privato facoltativo e fiscalmente vantaggioso.
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Il sistema dei tre pilastri non sta però mantenendo le sue promesse, poiché le pensioni versate dall’AVS non sono sufficienti per vivere e molte persone pensionate devono ricorrere a prestazioni complementari fornite dallo Stato. Inoltre, le donne e in generale tutte le persone a basso reddito sono sottorappresentate nel 2° pilastro e quindi ricevono in generale una pensione più bassa. Mentre le finanze dell’assicurazione per la vecchiaia sono influenzate soprattutto dall’aumento della speranza di vita, quelle della LPP sono soggette alle turbolenze del mercato: una congiuntura economica sfavorevole può portare rapidamente a un calo dei risultati degli investimenti degli istituti di previdenza.
Per ridurre le disuguaglianze al momento della pensione e far fronte ai cambiamenti demografici della società, le autorità svizzere hanno avviato diverse riforme, così come molti altri Paesi. Ma la democrazia diretta elvetica e la complessità del sistema rallentano il processo. Una revisione dell’AVS, che prevedeva un aumento dell’età di pensionamento delle donne, è stata respinta dal popolo nel 2004. Un nuovo progetto che intendeva modificare il funzionamento del 1° e del 2° pilastro, sempre con l’obiettivo di posticipare il pensionamento delle donne, è stato nuovamente bocciato alle urne nel 2017.
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Solo nel settembre 2022 l’elettorato ha infine accettato l’ennesima revisione dell’AVS, che prevede un aumento dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) e il già citato innalzamento dell’età di pensionamento delle donne da 64 a 65 anni. Si è trattato di una piccola rivoluzione nella Confederazione, mentre la maggior parte dei Paesi industrializzati ha da tempo posticipato il pensionamento e abolito la differenza di età tra i sessi.
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L’aumento dell’età di pensionamento delle donne in Svizzera è solo un primo passo: c’è ancora molta strada da fare per rendere sostenibile l’intero sistema. La revisione dell’AVS adottata dal popolo non risolve i problemi finanziari dell’assicurazione per la vecchiaia in modo duraturo, né riduce le disuguaglianze. Una nuova riforma del 1° pilastro appare già sin d’ora inevitabile.
Per quanto riguarda il 2° pilastro, è in corso una revisione che però suscita numerose critiche e divide profondamente i partiti di sinistra e di destra. Le pensioni continueranno a essere oggetto di molti dibattiti e votazioni popolari nei prossimi anni.
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