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Qualità espressiva a Villa dei Cedri di Bellinzona

Particolare di Paesaggio, pastello e gouache su carta del 1984 di Enrico Della Torre. Enrico Della Torre

Dipinti e disegni di Enrico Della Torre ed opere su carta ed incisioni di Giulia Napoleone in mostra fino al 3 febbraio.

Con la costituzione dei fondi dedicati rispettivamente ad Enrico Della Torre, che vive a Milano ed a Giulia Napoleone, residente invece a Roma (artisti noti ed apprezzati in Svizzera, e nella Svizzera italiana in particolare) il Museo Villa dei Cedri di Bellinzona ribadisce la volontà di operare nel solco di un discorso regionale aperto, sensibile alle esperienze di segno individuale e nella costante attenzione alla qualità espressiva.

La presentazione dei due fondi monografici di artisti contemporanei segna la tendenza del museo bellinzonese a collezionare in profondità, come è avvenuto in precedenza per Massimo Cavalli (1996) e per Renzo Ferrari (1999).

Donazioni

All’origine dei due nuovi fondi, messi a punto nel corso di quest’anno, vi è la ragguardevole donazione da parte degli artisti. Enrico Della Torre, unitamente alla moglie Christa, ha destinato a Villa dei Cedri 110 sue opere tra dipinti, disegni ed incisioni, comprese nell’arco cronologico che va dal 1953 al 2000, delineando così un’antologia ideale della sua produzione. La donazione di Giulia Napoleone è interamente costituita da opere su carta, mezzo espressivo privilegiato dell’artista: 50 titoli per un totale di 90 fogli tra acquerelli, inchiostri, pastelli e incisioni, eseguiti dal 1975 al 2001.

Entrambi riconducibili ad una linea di astrazione lirica, liberamente interpretata, Della Torre e Napoleone condividono il doppio registro linguistico della pittura e dell’incisione, campo questo in cui si distinguono per il rigore e la pulizia formale; in particolare l’artista romana si segnala per un originale approccio esecutivo, con l’adozione delle inusuali tecniche del punzone e del bulino.

Enrico Della Torre

Dopo un breve esordio in affinità con l’informale di ispirazione naturalistica, Enrico Della Torre (nato a Pizzighettone, in provincia di Cremona, nel 1931 e residente a Milano dall’epoca degli studi a Brera, nei primi Anni Cinquanta) avvia, in tutta indipendenza, una meditata ricerca, tesa all’essenzialità dell’immagine. Il suo è un percorso che lo conduce ad esiti personali, ben sintetizzati nella definizione, data da Roberto Tassi, di “lirica razionalità”. Le sue immagini, sottoposte ad un incessante rinnovamento, stemperano lungo gli anni il filo che le lega al mondo visibile, lasciando affiorare un complesso e profondo universo interiore, regolato da un grande senso dell’equilibrio compositivo.

Seguito dalla critica più attenta (da Franco Russoli, a Guido Ballo, a Marco Valsecchi, Elda Fezzi, al citato Tassi e a molti altri) e da collezionisti importanti tra i quali ha figurato anche Lamberto Vitali – uno dei maggiori estimatori di Morandi, a sua volta tra gli artisti più ammirati da Della Torre – Enrico Della Torre si è visto dedicare una mostra antologica presso la Neue Pinakothek di Monaco di Baviera nel 1987, a coronamento di una sua presenza nell’area germanica consolidata negli anni, e una mostra personale con opere dal 1956 al 1989 al PAC (Padiglione di arte contemporanea) di Milano nel 1989.

Un tratto peculiare del lavoro di Enrico Della Torre risulta essere il filo diretto mantenuto con l’espressione letteraria e poetica, che lo ha portato a realizzare parecchie edizioni originali per testi fra gli altri di Novalis, Pascoli, Pound, Sbarbaro, Sanesi, Volponi.

Giulia Napoleone

Anche per Giulia Napoleone (nata a Pescara nel 1936 si trasferisce a Roma, dove ha compiuto i suoi studi artistici nel 1957), continuo e fecondo appare il rapporto con la poesia, sfociato pure nel suo caso in parecchie cartelle e libri originali dedicati a composizioni di autori classici (Lucrezio, Baudelaire, Mallarmé) e contemporanei.

Nella sua opera, caratterizzata da una estrema finezza di tocco e da impalpabili trame di segni, la suggestione del paesaggio naturale viene completamente trasfigurata, eppure mantenuta integra nella sua forza evocativa, per intervento di una modulazione ritmica, affidata ad un sottile “alfabeto” grafico e unita ad una sottesa tensione geometrica. La metodica, certosina tecnica esecutiva costituisce una dimensione aggiuntiva al valore espressivo nell’opera di Giulia Napoleone, mentre la riduzione cromatica al gioco del bianco e nero e alla dominante dei toni azzurri ha per effetto di esaltare la luminosità dei fogli dell’artista.

Del lavoro di Giulia Napoleone si sono occupati Dario Durbé, Franco Russoli, Giulio Carlo Argan, Carlo Bertelli e numerosi altri esponenti del mondo culturale e letterario, al quale Giulia Napoleone è da sempre vicina. Nel 1997 l’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma le ha dedicato una vasta mostra antologica risalente fino al 1963.

Cataloghi

I due nuovi fondi in collezione a Villa dei Cedri sono registrati e illustrati in due distinte pubblicazioni edite da Pagine d’Arte. Il volume dedicato a Enrico Della Torre contiene scritti di Carlo Bertelli, Matteo Bianchi, Gianfranco Bruno, Rosa Pierno e Maria Will, curatrice del catalogo. Sull’opera di Giulia Napoleone intervengono Antonella Anedda, Matteo Bianchi, Rosa Pierno, Maria Will e Claudio Zambianchi, che con Lucia Presilla ha curato il catalogo.

Tra Ottocento e Novecento

In contemporanea alle mostre dedicate a Enrico Della Torre e a Giulia Napoleone, il Museo Villa dei Cedri propone una scelta di opere tra fine Ottocento e primo Novecento appartenenti alla propria raccolta, con speciale attenzione agli importanti depositi concessi dalla Confederazione svizzera. Si potranno ammirare, fra gli altri, dipinti di Edoardo Berta (1867-1931), Pietro Chiesa (1876-1959), Plinio Colombi (1873-1951) e Luigi Rossi (1853-1923), insieme all’inedita, notevole tela di Adolfo Feragutti Visconti (1850-1924), La signora delle ortensie (1920-1921), comparsa in pubblico per l’ultima volta nel 1924: conservata in collezione privata è stata di recente generosamente donata a Villa dei Cedri. Di considerevole interesse il trittico di Pietro Chiesa, risalente al 1908 circa, e i due grandi pastelli di Augusto Sartori (1880-1957) ricevuti in deposito da collezione privata.

La rassegna, intitolata Aspetti della collezione. Secondo tempo, presenta anche carte dal Fondo Edoardo Berta – fondo reso possibile dalla disponibilità degli Eredi Berta – ed è corredata dal Bollettino dell’Associazione Amici di Villa dei Cedri, n. 5-6.

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