Il cervello in vetrina
Per una settimana, ricercatori e specialisti delle neuroscienze spiegano al pubblico tutto quanto si sa e si fa intorno al più importante organo vitale.
Il cervello – di gran lunga la più complessa di tutte le strutture biologiche esistenti sulla Terra – è un organo dalle più svariate funzioni. È in grado non soltanto di regolare il proprio sviluppo e la propria capacità di adattamento, ma anche la capacità di imparare, di agire e di decidere. Ma, purtroppo, è anche soggetto a malattie e disfunzioni.
E proprio per questo, le ricerche sul cervello, sul modo in cui funziona e sulle malattie che lo colpiscono stanno suscitando un interesse crescente negli ultimi anni, in Svizzera come nel resto del mondo.
Aumentano le malattie, migliorano le terapie
“Le ragioni di tanto interesse”, conferma il neurologo Filippo Donati, “sono da ricercare nell’aumento dei casi di malattie del cervello, un aumento dovuto al costante invecchiamento della popolazione. Inoltre, questo è il campo dove si fa più ricerca – e di conseguenza vengono messe a punto terapie specifiche sempre migliori”.
“Solo per fare un esempio: in caso di ictus, si può ora iniettare una sostanza in grado di sciogliere il grumo di sangue che causa l’occlusione arteriale”, continua il dottor Donati, “riducendo molto sensibilmente il rischio di paralisi. È una nuova terapia invasiva, che può migliorare notevolmente l’avvenire del paziente”.
Ma questo è solo un esempio. I progressi registrati nelle varie discipline che riguardano il sistema nervoso sono moltissimi. E per farli conoscere al pubblico, il mondo scientifico – con l’appoggio della Società svizzera delle neuroscienze e della fondazione Dana – organizza tutta una serie di appuntamenti, nell’ambito della Settimana internazionale del cervello.
Una manifestazione, giunta in Svizzera alla sua quinta edizione, che si svolge dall’11 al 17 marzo in nove città svizzere e in alcune località del canton Ticino.
Punto di svolta per la ricerca scientifica?
Attualmente, la scienza si trova probabilmente a una svolta per quanto concerne le conoscenze dei meccanismi che regolano il funzionamento del cervello. Nell’ambito della ricerca, si sono compiuti molti progressi nella comprensione di molte malattie. Mentre sul piano delle cure, si sono anche potuti perfezionare gli interventi terapeutici per combatterle.
E forse ora, grazie soprattutto ai progressi registrati nel campo della genetica, si potranno presto capire quali sono e come funzionano i meccanismi scatenanti delle principali malattie neurodegenerative.
Malattie tuttora incurabili
“Tra quelle più diffuse”, spiega il dottor Donati, che coordina la Settimana del cervello nella Svizzera italiana “c’è il famigerato morbo di Alzheimer, una forma di demenza senile ancora inguaribile, ma per la quale esistono ora delle terapie in grado di frenarne lo sviluppo”.
Un’altra malattia neurodegenerativa di cui si parla tanto è la scelrosi a placche. “Piccole lesioni puntiformi diffuse in tutto il cervello, che provocano disturbi temporanei come la perdita della vista, disturbi della deambulazione, della sensibilità, della parola, della deglutizione”, spiega il dottor Donati. “Una malattia che tende ad aggravarsi, contro la quale la scienza ha messo a punto dei medicinali per prevenirne l’aggravamento – ma ancora nessuna terapia per sconfiggerla”.
L’attenzione dei ricercatori è poi sempre rivolta anche all’epilessia, che colpisce oltre 50 mila persone in Svizzera. “Una malattia”, spiega il neurologo, “che viene spesso erroneamente associata a ritardi dello sviluppo o a problemi psichici di sorta. In realtà, si tratta nella maggior parte dei casi di pazienti con uno sviluppo normale, perfettamente integrati nella società”.
Stress, memoria e sonno
La Settimana del cervello non si sofferma però unicamente sulle malattie neurodegenerative. A Chiasso, per esempio, ampio spazio viene riservato alla sindrome dello stress, che risulta essere uno dei disturbi più frequenti nella società moderna.
Molti appuntamenti sono pure dedicati alla memoria, particolarmente minacciata dal morbo di Alzheimer. E per questo, a Lugano, gli specialisti – oltre a spiegare il funzionamento dei meccanismi mnemonici – mostrano al pubblico anche i metodi per mantenere viva la memoria il più a lungo possibile.
Altro argomento di grande interesse per il vasto pubblico: il sonno e i suoi disturbi. Una tematica cui viene rivolta particolare attenzione in Ticino, con interventi del professor Claudio Bassetti di Zurigo, uno studioso di fama mondiale. E sempre in Ticino si parla anche di un altro tema, attualissimo: l’impiego di cellule staminali nella cura delle malattie neurovegetative.
Depressione e comunicazione
Tra agli altri grandi temi della Settimana del cervello figura anche la comunicazione. Una tematica sviluppata in particolare a Losanna , nell’ambito di una serie di incontri con il pubblico. E a Zurigo, dove dal 18 al 23 marzo si terrà la Brainfair, incentrata proprio sulla comunicazione.
Ma nei vari appuntamenti svizzeri della settimana vengono affrontati anche molti altri temi di grande interesse. Dai vari problemi legati alla depressione agli aspetti della schizofrenia, a Berna; dalle differenze tra il cervello maschile e quello femminile all’invecchiamento delle cellule cerebrali, a Ginevra; dall’elaborazione dei sentimenti al controllo delle emozioni, a Basilea. E la lista è ancora ben più lunga.
Un’occasione da non mancare, insomma, quella offerta dalla Settimana del cervello, per addentrarsi almeno un po’ nei misteriosi meandri di quella stupefacente materia grigia…
Fabio Mariani
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