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Largo alla creatività elvetica

Una creazione di Natalie Luder, laureata del Concorso federale di design 2009 Cottenceau/Rousset

La Svizzera non può più perdere tempo: deve dotarsi di una politica culturale per dare visibilità internazionale alla creatività elvetica. L'Ufficio federale della cultura (UFC) lancia un appello ai politici e rivendica il ruolo di promotore e coordinatore.

“Pur avendo creatori straordinari e una creazione molto sviluppata, all’estero la Svizzera non è ancora riconosciuta come una nazione di cultura”, si è rammaricato il direttore dell’UFC Jean-Frédéric Jauslin, martedì nella conferenza stampa di presentazione del rapporto di attività 2008. Perciò è indispensabile una strategia coordinata e coerente di promozione della cultura elvetica.

“È imperativo che la Confederazione prenda sul serio la politica culturale e che la cultura faccia parte del dibattito politico. Lo Stato non deve intervenire sui contenuti, ma deve fissare delle linee chiare per sostenere e promuovere la cultura”, ha precisato Jauslin, secondo il quale i timori di coloro che evocano il pericolo di una “cultura di Stato” sono assolutamente infondati.

Ciò implica un rafforzamento e un’ottimizzazione della collaborazione fra Confederazione, Cantoni e Comuni, fra pubblico e privato. Un contesto nel quale il ruolo dell’UFC è fondamentale, poiché “ha un posto centrale che lo mette in contatto naturale con tutti i partner e gli consente di mobilitare grandi forze”.

Per Jauslin “è evidente che tutti i partner devono essere coinvolti, ma è essenziale” che la conduzione strategica sia affidata all’UFC.

Occhi puntati sul parlamento

Il messaggio è rivolto ai politici. In particolare al parlamento elvetico che deve decidere le sorti della nuova Legge federale sulla promozione della cultura e di quella concernente la Fondazione Pro Helvetia che fissano la ripartizione dei compiti a livello nazionale.

La Camera dei Cantoni si pronuncerà il 4 giugno. Contrariamente a quanto deciso dalla Camera del popolo, la sua commissione invita il plenum ad attribuire all’UFC la competenza di promuovere le nuove leve di artisti e di sostenere le manifestazioni culturali d’importanza nazionale. A Pro Helvetia resterebbe invece la competenza in materia di sussidi di lavoro per la creazione di opere e di sussidi per la realizzazione di progetti.

Ed è proprio la versione formulata dalla commissione della Camera alta che il direttore dell’UFC chiede che sia approvata dal parlamento. “Non è una lotta di potere”, ha assicurato. Si tratta invece di sviluppare una politica culturale coerente. L’UFC già dispone di tutto l’apparato necessario: commissioni composte di specialisti, contatti e competenze nazionali e internazionali. “Sarebbe perciò sbagliato delegare i compiti”.

Un’esperienza provata

A sostegno delle sue affermazioni, Jauslin ricorda l’operato dell’UFC. Le giovani leve fanno già la parte del leone fra i beneficiari del sostegno dell’UFC. “Non si tratta tanto di distribuire soldi, ma di offrire i contatti che permettono di farsi conoscere, di aprire delle porte, di aiutare a preparare delle carriere”, precisa Jauslin.

Ma l’UFC non trascura gli artisti svizzeri affermati. In particolare cerca di promuoverne la conoscenza in altre regioni linguistiche del Paese. La Svizzera è un paese multiculturale: “abbiamo un’opportunità unica. Dobbiamo utilizzare la diversità culturale come chance, non considerarla un ostacolo”, rileva il direttore dell’UFC.

Un marchio rossocrociato

I premi e le distinzioni sono i principali strumenti di promozione utilizzati dall’UFC, solitamente grazie a partnership con istituzioni pubbliche e private. Una strategia che l’Ufficio l’anno scorso ha consolidato con l’istituzione – in collaborazione con la Fondazione Julius Bär – di un nuovo premio destinato alla migliore mostra d’arte contemporanea dell’anno, lo Swiss Exhibition Award.

Nell’ottica di far conoscere il cinema svizzero a un vasto pubblico, l’UFC nel 2008 ha anche istituito il premio QUARTZ, una specie di notte degli Oscar elvetica realizzata con la collaborazione della SRG SSR idée suisse.

L’UFC è determinato non solo a percorrere questa via anche in futuro, ma a potenziare ulteriormente questa strada. Negli intenti dell’Ufficio, premi e distinzioni dovrebbero diventare un marchio della Confederazione, garante di qualità, riconosciuto a livello nazionale e internazionale.

Sonia Fenazzi, swissinfo.ch

La cultura in Svizzera è finanziata prevalentemente con fondi pubblici.
I Cantoni e i Comuni contribuiscono con oltre l’80%.
La Confederazione partecipa nella misura del 14% circa.

Il budget 2008 dell’Ufficio federale della cultura (UFC) ammontava a poco più di 205 milioni di franchi.

Il sostegno finanziario dell’UFC ai diversi settori era ripartito in: 45,6 milioni per il cinema, 39,7 milioni per cultura e società, 28,3 milioni per il patrimonio culturale e i monumenti storici, 24,5 milioni per i Musei nazionali svizzeri, 12,6 milioni per arte e design e 1,4 milioni per il Museo degli automi musicali di Seewen.

Gli obiettivi principali dell’UFC sono: rafforzare i partenariati, potenziare la rete di contatti, stimolare la creazione culturale.

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