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Il CICR lancia un appello per uno sforzo comune

A Banda Aceh, in Indonesia, regna la disperazione Keystone

Una delle principali sfide per la comunità internazionale è la coordinazione dei soccorsi, sottolinea il Comitato Internazionale della Croce Rossa.

I leader del pianeta e le organizzazioni di soccorso s’incontrano giovedì a Giacarta per discutere sul da farsi all’indomani della peggiore catastrofe naturale degli ultimi decenni.

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), la cui sede è a Ginevra, spera che dal vertice di Giacarta, in programma giovedì, scaturisca un impulso per facilitare la distribuzione dei miliardi raccolti per venire in aiuto ai sopravvissuti dello tsunami dello scorso 26 dicembre, che ha fatto almeno 150’000 morti e lasciato milioni di persone senza tetto.

“I principali problemi sono rappresentati dalla vastità della catastrofe e dai danni ad infrastrutture di trasporto o di comunicazione, che complicano gli sforzi d’assistenza”, afferma Ian Piper, responsabile della comunicazione del CICR.

“La coordinazione è diventata la sfida numero uno adesso che comincia ad esserci una valutazione più chiara dei bisogni in queste regioni”, dice Piper al microfono di swissinfo.

La Svizzera non partecipa al summit di Giacarta, ma i responsabili elvetici saranno presenti alla conferenza dei paesi donatori in programma la prossima settimana a Ginevra.

Problemi organizzativi

Finora la somma promessa per venire in aiuto alle vittime del maremoto che ha colpito le coste del sud-est asiatico e dell’Africa ha raggiunto i 4,7 miliardi di franchi.

In molte località, il mare impazzito ha distrutto strade ed aeroporti, ciò che rende estremamente difficile l’accesso alle aree più discoste.

Inoltre, il gran numero d’organizzazioni di soccorso attive in Asia e la grossa quantità di doni e di beni di prima necessità giunti sul posto stanno iniziando a porre dei problemi organizzativi.

In alcune zone dello Sri Lanka vi è una quantità eccessiva d’aiuti, mentre altre regioni hanno troppo poco, rileva il CICR.

“La coordinazione deve basarsi su valutazioni appropriate e sullo scambio d’informazioni per determinare chi ha bisogno di più assistenza e chi è nelle condizioni migliori per offrirla”, indica Martin Unternährer, portavoce del CICR in Indonesia.

“La solidarietà è stupefacente, ma l’aiuto massiccio va di pari passo con una pressione enorme sulle organizzazioni umanitarie affinché rispettino le loro promesse”, dice Unternährer a swissinfo.

Ricostruzione

Oltre a discutere di coordinazione, i partecipanti al vertice di Giacarta si occuperanno anche degli sforzi di ricostruzione a lungo termine e di come prevenire in futuro simili catastrofi.

Mercoledì, il CICR e la Federazione delle Società della Croce Rossa e della Mezza Luna Rossa avevano annunciato che nei prossimi cinque anni ci vorranno almeno 650 milioni di franchi per ricostruire le vite frantumate di milioni di persone nel sud-est asiatico.

Date le dimensione della catastrofe Susan Johnson, direttrice delle operazioni della Federazione, auspica che le agenzie umanitarie mondiali agiscano “velocemente, efficacemente e con prospettive a lungo termine”.

swissinfo, Anna Nelson, Ginevra
(traduzione di Daniele Mariani)

Finora nel mondo sono stati raccolti 4,7 miliardi di franchi per soccorrere le vittime del maremoto.
A Giacarta, la capitale indonesiana, i leader del pianeta discutono di come meglio distribuire la somma.
Nei colloqui si abborderà pure il tema della prevenzione di simili catastrofi.

Oltre a 150’000 morti, il maremoto ha lasciato milioni di persone senzatetto.

Il CICR sta concentrando i suoi sforzi soprattutto nello Sri Lanka e nella provincia indonesiana di Aceh, due delle regioni più colpite dalla catastrofe.

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