Prospettive svizzere in 10 lingue

Il teatro svizzero in un dizionario

Nel dizionario, ogni artista, compagnia, istituzione, teatro è trattato nella lingua d'origine (theaterlexikon.ch) www.theaterlexikon.ch

Primo nel suo genere, il Dizionario teatrale svizzero presenta uno sguardo d'insieme sulla produzione teatrale elvetica in Svizzera e all'estero.

Personalità, compagnie, sale per spettacoli e istituzioni teatrali del passato e del presente sono recensite in quest’opera quadrilingue in tre volumi.

La Svizzera è il Paese europeo che vanta la più alta densità di attività teatrali. Eppure, fino ad ora, e a differenza di quanto accade nelle nazioni limitrofe, non esisteva alcuna opera informativa globale di riferimento sul tema.

La ragione di tale lacuna è da attribuire alle differenze culturali che contraddistinguono la Confederazione e che anche in ambito teatrale sono state motivo di incomprensione e di difficoltà di comunicazione.

Così, malgrado alcuni contatti reciproci, più frequenti in periodi di crisi («Mai come durante la seconda guerra mondiale è stato possibile vedere a Lugano le compagnie di Ginevra, Losanna e Zurigo!», fa notare Pierre Lepori, direttore della redazione italiana del Dizionario teatrale svizzero), la scena teatrale elvetica si è sviluppata in maniera indipendente nelle quattro regioni linguistiche.

Se da un lato le molteplici forme e sfaccettature del teatro svizzero costituiscono una ricchezza culturale invidiabile, dall’altro rendono difficile un approccio uniforme al tema. A cimentarsi con questa ardua impresa ci ha pensato l’Istituto di studi teatrali dell’Università di Berna che, dopo otto anni di intenso lavoro, ha recentemente mandato alle stampe il primo Dizionario teatrale svizzero (DTS).

Regioni linguistiche

L’opera in tre volumi contiene 3600 voci ragionate su personalità, compagnie, sale per spettacoli e istituzioni teatrali nelle più svariate forme: dalla realtà professionistica e amatoriale, al teatro per la gioventù e di marionette, alle manifestazioni patriottiche popolari, fino alla musica colta del teatro d’opera, il teatro dialettale e la danza. Senza dimenticare la drammaturgia, la musica di scena, la scenografia, la critica specializzata e altri aspetti della vita teatrale.

Le voci tematiche e gli articoli biografici contenuti nel DTS, redatti con la collaborazione di 230 autori, offrono non solo un sguardo dettagliato sul teatro all’interno delle frontiere rossocrociate, ma anche sugli svizzeri che hanno seguito le vie dell’arte nel resto del mondo.

Per garantire un trattamento paritario delle differenti culture, si è deciso di stabilire una quota di lemmi per ogni regione linguistica, proporzionale alla ripartizione demografica del Paese.

Le notizie del DTS sono redatte nella lingua d’origine del tema o del personaggio trattato. Anche e soprattutto per ragioni finanziarie, sarebbe infatti stato «assolutamente irrealistico prevedere la pubblicazione di tre dizionari in tre lingue», spiega Andreas Kotte, direttore del progetto.

È così possibile passare dall’articolo in francese dedicato al noto attore ginevrino Jean-Luc Bideau allo studio in tedesco sul teatro in carcere (Gefangenentheater), alla biografia in italiano sulla soprano ticinese Maria Amadini, che cantò fianco a fianco con Maria Callas. Nemmeno l’attività teatrale della regione romancia del Canton Grigioni è stata dimenticata; le sono infatti dedicate una settantina di voci.

Uno sguardo al futuro

Negli otto anni di ricerca, molte sono state le sorprese per gli esperti dell’istituto bernese. Essi hanno infatti dovuto fare i conti con un mondo teatrale più ricco, variegato e storicamente fondato di quanto potessero immaginare.

Alcuni sacrifici si sono quindi rivelati necessari: «Qualche lemma che avremmo voluto sviluppare – soprattutto le voci tematiche – è rimasto nei nostri sogni», ammette Pierre Lepori. Vista la vastità del campo analizzato, alcune dimenticanze non sono da escludere. «Contiamo tuttavia sui lettori per segnalarle», osserva Joël Aguet, responsabile della redazione francese.

Il dizionario vuole essere, secondo la volontà dei suoi autori, una prima tappa per nuovi studi, approfondimenti, lavori di dottorato. Come spiega Lepori, «il DTS è un punto di partenza, non solo perché potrà essere migliorato, corretto, arricchito nelle prossime edizioni, ma anche perché stimolerà in modo diretto gli studiosi della storia del teatro del nostro Paese».

L’opera non si rivolge però unicamente agli esperti in materia, ma anche a tutti gli appassionati di teatro. Il particolare accento posto dagli autori sugli artisti contemporanei e del Novecento dovrà infine servire, a detta di Aguet, a sensibilizzare e favorire la riflessione sul teatro da parte dei politici, chiamati a svolgere un ruolo importante per il futuro sostegno di questa forma artistica.

swissinfo, Anna Passera

L’istituto di studi teatrali (IWT) dell’Università di Berna, unico del genere in Svizzera, è stato creato nel febbraio del 1992.

Oltre ad essersi occupato del progetto di Dizionario teatrale svizzero, promuove altre ricerche nel settore, ad esempio la collana Theatrum Helveticum.

L’IWT propone anche un corso completo di studi di storia del teatro (teoria e storia del teatro, drammaturgia e analisi delle rappresentazioni teatrali).

Dizionario teatrale svizzero: 3 volumi, 2168 pagine, 4 lingue, 800 fotografie.
3600 lemmi enciclopedici: 2500 in tedesco, 819 in francese, 230 in italiano, 70 in romancio.
Scritto con la collaborazione di oltre 230 autrici e autori.
Costo totale: 2,01 milioni di franchi, finanziati da fondi pubblici e privati.
Prezzo di vendita: 168 SFR (198 SFR dal 2006).

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