Oltre 4000 persone scomparse in Svizzera nel 1999

Cresce di anno in anno in Svizzera il numero di persone che spariscono senza lasciare traccia. La maggior parte dei casi si risolve a breve termine, ma c'è anche chi non dà notizie di sé per parecchi anni.
Scompaiono, fuggono, fanno perdere le proprie tracce: secondo le statistiche dell’Ufficio federale di polizia queste persone erano 2829 nel 1996, 3215 nel 1997, 3356 nel 1998, addirittura 4003 nel 1999.
Circa il 90 percento del casi si risolve rapidamente: tornano a casa i giovani scappati per litigi o incomprensioni, le persone stufe della quotidianità e i partner fuggiti per problemi di coppia. Anche chi se n’è andato per evitare guai con la giustizia viene solitamente riacciuffato dopo breve tempo. Vi è però anche chi sparisce sul serio, come inghiottito dal nulla, e la cui scomparsa continua a tornare ad interessare i giornali anche dopo anni.
Carl Doser, di Basilea, è uno di essi: fu visto per l’ultima volta nel 1977, all’età di 30 anni, in procinto di partire per una vacanza di quattro settimane. Circa 20 anni dopo si scopre che dietro alla scomparsa vi è l’uccisione di cinque persone con colpi di pistola alla testa, avvenuta a Seewen (SO) a Pentecoste del 1976. Nel 1996, dopo la morte della madre di Doser, un artigiano trovò casualmente l’arma del delitto nella casa della donna. Ora l’uomo è ricercato dall’Interpol.
Un altro è un 25enne di Biberist (SO): il 24 aprile dello scorso anno l’uomo aveva invitato numerosi amici a un party. Ma alla sera del giovane si erano già perse le tracce. I famigliari attendono tuttora un segno di vita. Nessuno sa se l’uomo abbia voluto dileguarsi, sia stato vittima di un delitto o di un incidente.
Alcuni casi si concludono drammaticamente. Ne è esempio quello di un «mountainbiker» che scomparve nel 1995: il suo cadavere fu ritrovato tre anni dopo in una gola da un arrampicatore sportivo.
Il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) affronta all’anno circa 250-300 casi «internazionali»: svizzeri spariti all’estero, turisti stranieri dileguatisi in Svizzera o rifugiati di cui si sono perse le tracce.
Circa la metà delle persone vengono ritrovate e solitamente il motivo della scomparsa è poco spettacolare: il giovane che parte per un soggiorno di studi e dimentica di avvisare i genitori all’arrivo, i parenti che sbagliano di un mese la data del ritorno da un viaggio, la donna in carriera stressata che si prende all’improvviso qualche giorno di vacanza.
Sono molto più rari – secondo Claire Jordi dell’DFGP – i casi di persone che se ne vanno con l’intenzione di lasciarsi alle spalle la propria identità. Per principio ogni cittadino maggiorenne ha il diritto di svanire senza lasciare tracce a patto che non sia passibile di pena e che non venga meno ai propri obblighi (ad esempio di pagare gli alimenti a qualcuno).
Vi sono buone possibilità di riuscita, secondo Remo Zimmermann, responsabile delle ricerche per la polizia cantonale solettese. Per scomparire senza lasciare indizi basta trasferirsi ad esempio in Germania e annunciarsi correttamente alle autorità del luogo: la possibilità che esse facciano un controllo in Svizzera è minima. Lo stesso in Italia: «Milano ad esempio è così grande – ha detto Giovanni Lupi, della polizia cantonale ticinese – che uno vi può stare una vita intera senza mai incappare in un controllo di polizia».
E qualora la polizia dovesse scoprire il fuggiasco – sempre che si tratti di un maggiorenne – non può comunicarne il nuovo luogo di domicilio ai famigliari senza il suo permesso. In parecchi casi alla famiglia non resta che accontentarsi di saperlo sano e salvo.
Anche chi scappa deve però prima o poi fare i conti con l’età e con i soldi. Ultimamente – racconta Claire Jordi – è ricomparso uno svizzero che era stato dichiarato disperso cinque anni fa dopo anni di ricerche. Sua moglie si era sempre detta convinta che si fosse rifatto una vita in Asia, ed aveva ragione: raggiunti i 65 anni d’età, l’uomo si è fatto avanti chiedendo che la rendita AVS gli venga versata su un conto nelle Filippine.
Internet svolge un ruolo sempre maggiore nella ricerca delle persone sparite senza lasciare tracce. Tutti i corpi di polizia cantonali hanno redatto una lista di persone scomparse che può essere consultata tramite Internet nel sito www.swisspolice.ch/d/2_missed/index.htm.
L’elenco è corredato di fotografie e indicazioni sull’abbigliamento e gli ultimi movimenti dello scomparso. La rete telematica si presta bene a segnalazioni provenienti da tutto il mondo.
Dei bambini scomparsi si occupano l’Associazione svizzera per la protezione dell’infanzia, l’Interpol e numerose altre organizzazioni internazionali. Anche in questo caso le liste aggiornate vengono anche pubblicate in internet (www.fredi.org; www.police.be.ch e www.missingkids.co.uk), con fotografie e informazioni.
swissinfo e agenzie

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