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Un vademecum per parlare di cultura

Modello del padiglione svizzero all'esposizione mondiale di Aichi, in Giappone. Swiss Presence

Pro Helvetia pubblica il «Glossario sulla politica culturale in Svizzera», un modo sintetico di presentare le nozioni principali della politica culturale svizzera.

L’occasione è data dall’apertura della consultazione della nuova legge sulla promozione della cultura e della legge che regola il funzionamento di Pro Helvetia.

L’opuscolo, pensato per un pubblico vasto ma interessato, è distribuito gratuitamente a tutti coloro che ne fanno richiesta. Non pretende di stabilire con esattezza i confini di un universo, quello della creazione, che sono e devono necessariamente restare aperti.

La branca della filosofia che si occupa d’arte, l’estetica, non pretende di definirli con esattezza, figuriamoci se lo può fare un librettino di meno di 100 pagine. La pubblicazione ha un altro scopo: quello di togliere di mezzo alcuni equivoci fondamentali. Come ad esempio che l’opera d’arte sia un oggetto destinato a perdurare nel tempo.

Le mostre della discordia

Il glossario vuole insomma chiarire alcuni concetti base, per far sì che quando la gente parla di cultura in Svizzera abbia un punto di riferimento per lo meno linguistico. La comunicazione, e la comprensione di un tema tanto complesso, senza creare un accordo minimo sui termini esistenti, rischia di cadere nell’aleatorio e nel soggettivo. Quando non precipita addirittura nella banalità più fastidosa.

Sulla questione di cosa sia, filosoficamente parlando un’opera d’arte, si è dibattuto per secoli. Ultimamente, in occasione della mostra di arte cinese al Museo di Berna, la questione è ritornata d’attualità, anche dal punto di vista giuridico.

Dalla mostra è stata fatta togliere un’installazione che conteneva una testa di feto. L’oggetto è finalmente potuto ritornare nell’esposizione, dopo che un simposio pubblico di esperti ha deciso che non vi erano ragioni legali per censurarlo.

La polemica su cosa sia o no «arte» può avere conseguenze anche pesanti. In seguito alla contestata esposizione al Centro Culturale Svizzero di Parigi dell’artista Thomas Hirschhorn, considerata dai politici di destra troppo irriverente contro il ministro di giustizia Christoph Blocher, il Parlamento aveva tolto un milione dal credito di 34 milioni previsto per Pro Helvetia.

Una ritorsione che era stata giudicata dalla Fondazione svizzera per la cultura come un segnale d’allarme per la libertà di espressione artistica. Dopo la reazione del parlamento, Pro Helvetia si era però riproposta di riflettere più in profondità su come migliorare l’informazione al pubblico.

La parola giusta per il contesto specifico

Ed è proprio in quest’ottica che è stata curata la pubblicazione dell’opuscolo. «L’idea è proprio di riunire concetti base per capire meglio che cosa sia la promozione culturale», spiega a swissinfo Daniele Papacella, di Pro Helvetia.

«Finora Pro Helvetia pubblicava opuscoli in cui venivano riassunte per settore le attività artistiche e culturali in Svizzera: la danza, le arti visive, ecc. Questo opuscolo invece è un po’ una novità, qualcosa di pratico e utile che non è direttamente legato alla Fondazione», conclude l’addetto alla comunicazione.

Successo nelle scuole

«L’eco è buono», prosegue Papacella. «Molte scuole richiedono l’opuscolo. Anche molti istituti che offrono cicli di formazione in management culturale».

Le 36 voci contenute in «Da A come Arte a T come Tradizione», tra le quali «Principio dell’innaffiatoio», «federalismo» o «cultura dell’evento» sono spiegate e commentate da due giornalisti culturali sperimentati.

Completa il quadro una panoramica sugli attori della promozione pubblica della cultura. Si tratta dunque di uno strumento utile per i dibattiti culturali, sia attuali, sia futuri.

Concentrati in poche pagine, non solo concetti base, ma anche indirizzi e cifre. Interessante notare, ad esempio, quanto ampio sia il divario tra l’impegno per la cultura del settore pubblico (circa un miliardo e mezzo di franchi), rispetto ai privati e alle fondazioni (poche centinaia di milioni).

swissinfo, Raffaella Rossello

«Da A come arte a T come tradizione», glossario sulla politica culturale in Svizzera.
5000 esemplari in tedesco
3000 in francese
1500 in italiano

Le 36 voci contenute in «Da A come Arte a T come Tradizione», tra le quali «Principio dell’innaffiatoio», «federalismo» o «cultura dell’evento» sono spiegate e commentate.

L’opuscolo di Pro Helvetia contiene anche una panoramica sugli attori della promozione pubblica della cultura in Svizzera.

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