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Uno sguardo inedito ai cicli della vita

Nel canton Berna i visitatori potranno ammirare tra l'altro le bellezze architettoniche del vecchio Centro psichiatrico di Münsingen NIKE/Verena Gerber-Menz

Numerosi edifici pubblici rappresentano le tappe obbligate della vita, dalla nascita fino alla morte, attraverso l'educazione, il lavoro, il matrimonio. Questa fine settimana, le Giornate del patrimonio propongono di riscoprire il valore di luoghi e opere che ritmano il ciclo della nostra esistenza.

L’austera scuola in cui si impara a leggere e far di calcolo. La chiesa della prima comunione. Il giardino in cui sboccia il primo amore. Il municipio dove ci si sposa, l’ospedale in cui nasce il primo figlio o il cimitero in cui riposa un parente o un amico.

La vita di ognuno di noi è un percorso costellato di luoghi ed edifici, che ci hanno accompagnati per alcuni tratti e che sono rimasti per sempre nella nostra memoria. Spesso hanno addirittura contribuito a plasmare il nostro spirito, hanno partecipato in qualche modo a costruire una parte di noi stessi.

Questi luoghi ed edifici, che suscitano in noi ricordi ed emozioni, sono un po’ gli anelli del lungo ciclo della vita. A loro sono dedicate quest’anno le Giornate europee del patrimonio dall’11 al 12 settembre. In Svizzera oltre 240 siti saranno accessibili al pubblico durante il fine settimana e verranno illustrati attraverso visite guidate, conferenze, rappresentazioni teatrali e diversi altri eventi.

Ausili della memoria

Scuole, municipi, chiese, ospedali e cimiteri. E poi ancora archivi, monumenti, musei, parchi pubblici, depositi dei tram, cave, impianti di incenerimento dei rifiuti, crematori e cimiteri. Opere pubbliche e monumenti che ci ricollegano in molti casi al nostro passato e che costituiscono spesso punti di riferimento importanti della nostra biografia.

“Dimenticare il proprio passato significa perdere le proprie radici e, per finire, anche la propria identità. Questi monumenti, come lo indica il senso etimologico del termine latino ‘monumentum’, fungono un po’ da ausili della nostra memoria, ci aiutano a ricordare”, spiega Hans Widmer, presidente del Centro nazionale d’informazione per la conservazione dei beni culturali (NIKE), organizzatore delle Giornate del patrimonio.

La memoria individuale, ma anche quella collettiva. Il tema del “ciclo della vita”, scelto quest’anno per le Giornate del patrimonio, vuole sensibilizzare la popolazione sull’importanza di questi monumenti comuni, che sono nel contempo il riflesso dello sviluppo sociale, lo specchio della nostra epoca.

“Ignorare i monumenti storici non significa soltanto trascurare la propria memoria, ma anche i simboli della coesione sociale. Dobbiamo intrattenere quanto ci unisce. Se non lo facciamo, se scadiamo in un’amnesia culturale collettiva, rischiamo di costatare un giorno che ciò che ci divide è più importante di quanto ci unisce”, avverte Hans Widmer.

Sguardo inedito

Le Giornate del patrimonio, che permettono generalmente di scoprire siti piuttosto inaccessibili – residenze, parchi privati, castelli e via dicendo – quest’anno mirano soprattutto a far riscoprire luoghi ed edifici che ci sembrano familiari, ma che rimangono spesso sconosciuti.

“Sono siti in parte frequentati, ma di cui si ignora spesso il valore storico e patrimoniale. Cerchiamo quindi di proporre uno sguardo inedito di questi luoghi ed edifici, che meritano di essere rivisitati dal momento che fanno generalmente parte dei passaggi obbligati della nostra vita”, indica Claude Castella, responsabile dei beni culturali del canton Friburgo.

Nel cantone bilingue, questo sguardo inedito verrà proposto alla popolazione attraverso visite guidate a ospedali, vecchi sanatori, scuole pubbliche, archivi cantonali e cimiteri. Luoghi in parte accessibili tutto l’anno, ma di cui, perfino tra gli abitanti del cantone, solo pochi conoscono le origini e la storia che hanno avuto nel corso dei decenni o dei secoli.

“Vogliamo mostrare anche i cicli della vita di questi stessi edifici, poiché molti di loro hanno subito varie trasformazioni o hanno addirittura cambiato la loro funzione col passare del tempo: ad esempio, un ospedale ospita oggi uffici pubblici, delle scuole sono diventate case private”, spiega Anne-Catherine Page, collaboratrice scientifica dei servizi dei beni culturali del canton Friburgo.

Forte interesse

Giunte in Svizzera alla loro 17esima edizione, le Giornate del patrimonio sono diventate un appuntamento che richiama ogni anno decine di migliaia di persone nei vari cantoni. Un luogo d’incontro che permette tra l’altro ai responsabili dei beni culturali di mostrare non solo il patrimonio comune, ma anche l’importanza della sua conservazione.

“La gente è molto interessata a risalire la storia per capire meglio il significato di ciò che ci circonda oggigiorno”, rileva Anne-Catherine Page. “Recentemente abbiamo proposto ad esempio una presentazione delle porte storiche della città medievale di Friburgo. Pensavamo di attirare solo poche persone, dal momento che tutti noi le attraversiamo quasi ogni giorno senza farci caso. Invece la popolazione ha fatto la coda per seguire questa visita guidata”.

Le Giornate europee del patrimonio nascono nel 1984 in Francia, con l’introduzione di una giornata delle porte aperte ai monumenti nazionali.

Nel 1985, in occasione della Conferenza dei ministri europei responsabili dei beni architettonici, l’allora ministro francese della cultura Jack Lang propone di istituire delle Giornate europee del patrimonio.

All’iniziativa aderiscono nel giro di pochi anni diversi governi europei. Dal 1991 le Giornate del patrimonio vengono patrocinate dal Consiglio d’Europa e dall’Unione europea.

Oggi le Giornate del patrimonio vengono indette in 49 paesi europei e attirano ogni anno oltre 20 milioni di visitatori in tutto il Continente.

Scopo di questa manifestazione è di sensibilizzare la popolazione sull’importanza del patrimonio storico continentale, favorire la sua conservazione e promuovere la comprensione delle diversità culturali in Europa.

Membro del Consiglio d’Europa, la Svizzera ha aderito nel 1994 alle Giornate europee del patrimonio.

La manifestazione viene organizzata dalle autorità cantonali e dal Centro nazionale d’informazione per la conservazione dei beni culturali (NIKE), che raggruppa 34 organizzazioni specializzate nella tutela del patrimonio nazionale.

Quest’anno le Giornate del patrimonio si svolgono in Svizzera durante il fine settimana dell’11 e 12 settembre.

I visitatori potranno accedere ad oltre 240 siti, scelti nei 26 cantoni per illustrare il tema dei “cicli della vita”.

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