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Dürrenmatt vive a Neuchâtel

Il drammaturgo-pittore agli inizi era indeciso su quale strada espressiva intraprendere. Museo Locarno

Nella città dove l'artista ha vissuto e lavorato per decenni, il Centro progettato da Mario Botta mantiene memoria e opere di Friedrich Dürrenmatt.

Il Centro è stato voluto dalla vedova soprattutto per poter mostrare il genio pittorico del drammaturgo svizzero.

Friedrich Dürrenmatt, tra i maggiori scrittori svizzeri, ha vissuto circa 40 anni nel Vallone dell’Ermitage, a Neuchâtel. Nel 1984 si sposò in seconde nozze con l’attrice e regista Charlotte Kerr.

Dopo la morte del poliedrico artista, la Kerr ha offerto alla Confederazione un grande terreno nel Vallone, una casa e il progetto di Fondazione Dürrenmatt elaborato dal celebre architetto ticinese Mario Botta.

Inaugurato nell’autunno del 2000, questo Centro comprende uno spazio espositivo riservato alla letteratura e alle arti visive, ed un settore utilizzato dall’Archivio della Letteratura e dalla Biblioteca Nazionale Svizzera per motivi di studio e ricerca.

Torre di luce

Mario Botta, definito una delle più lucide menti dell’architettura internazionale contemporanea, ha immaginato uno spazio che valorizzasse i quadri e i disegni di Dürrenmatt e che testimoniasse il suo impegno per il teatro.

In più, l’edificio riflette il pensiero del drammaturgo che voleva che la sua vecchia casa fosse preservata, perdendo tuttavia la sua funzione originaria.

Il risultato di Mario Botta? Una struttura che lega il vecchio al nuovo; fa da tramite una torretta che dispensa luce e guida i visitatori nel Centro che comprende 4 piani.

Davanti ai due edifici, una terrazza semicircolare, con un parapetto a vetri e una vista mozzafiato sul lago.

La terrazza non è che il tetto del nuovo Centro e la torretta è solo l’ingresso, perché l’architetto, ispirandosi all’opera dello scrittore, ha voluto scavare la terra, ed invitare alla discesa nel labirinto del minotauro.

Una discesa nell’arte

Così, piano dopo piano, seguendo la luce che continua a filtrare dal lucernario-terrazza, si scoprono i testi di Dürrenmatt, il suo teatro (rappresentato da un grande collage, che lo scrittore realizzò in una notte, inspirato dal vuoto lasciato in una parete da un quadro prestato), fino a giungere nel vero cuore del centro, la sala espositiva, in cui manoscritti e acquarelli, parole e pittura, stanno fianco a fianco e svelano risonanze e fraternità sotterranee.

La bellezza della costruzione è stata accompagnata da polemiche: un costo molto alto – sei milioni di franchi – e la partenza del primo direttore, Walter Tschopp, in dissidio con la signora Kerr-Dürrenmatt.

In ogni caso, dal momento in cui il Centro è divenuto operativo, quel che importa è che l’opera dell’artista, le sue carte e i suoi dipinti, i suoi libri e le sue ossessioni, siano finalmente a disposizione degli studiosi, cui il centro è rivolto.

Ma anche e soprattutto del pubblico. Il quale, da un tale centro, non può che restare incantato.

swissinfo, Maddalena Guareschi, Lugano

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