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Forte diminuzione dei casi di mucca pazza

La carne bovina fa sempre meno paura Keystone

Il numero di animali colpiti dall’encefalopatia spongiforme bovina (ESB) è fortemente diminuito. Dai 21 casi registrati nel 2003 si è passati a 4 nel 2004.

L’Ufficio federale di veterinaria attribuisce questo calo alle misure di prevenzione intraprese sin dalla scoperta del morbo nel 1990.

Quest’anno, il numero di casi di encefalopatia spongiforme bovina (ESB) è nettamente diminuito rispetto al 2003.

Se lo scorso anno gli animali colpiti dal morbo della mucca pazza erano 21, nel 2005 si registrano solo 4 casi di malattia.

L’ultimo animale registrato positivo al test dell’ESB è stato scoperto a inizio dicembre nel canton Zurigo. «Si tratta di un manzo» ha indicato venerdì l’Ufficio federale di veterinaria durante una conferenza stampa.

Gli altri tre casi sono invece stati segnalati nei cantoni di Appenzello Interno, Argovia e allo zoo di Basilea, dove si era ammalato uno zebù.

Bisogna rimanere vigilanti

«La forte diminuzione dei casi di mucca pazza registrati in Svizzera dimostra l’efficacia delle misure intraprese a livello nazionale per combattere il morbo», ha indicato l’Ufficio federale di veterinaria (UFV).

Tuttavia, il direttore dell’UFV, Hans Wyss, ricorda che non bisogna cantare vittoria troppo presto e che gli sforzi intrapresi fino ad ora devono continuare nel futuro.

«E’ importante rimanere vigilanti, poiché durante i prossimi anni si prospettano nuovo casi di encefalopatia spongiforme bovina», ha affermato.

Nel 2000 le infezioni erano infatti ancora possibili ed è stato accertato un caso di malattia contratta lo stesso anno. Il problema quindi sussiste, poiché la malattia si manifesta solo 5 anni dopo l’infezione dell’animale, a volte anche più tardi. Inoltre, un singolo milligrammo di materiale infetto basta per contaminare un bovino.

Prevenzione efficace

Le misure di prevenzione adottate fino ad ora si sono dimostrate particolarmente efficaci.

«Dalle ultime cifre possiamo affermare che le nuove infezioni sono sempre più rare da 4-5 anni a questa parte», rassicura Wyss.

L’UFV tiene inoltre a ricordare che fino ad ora non è stato registrato alcun caso di mucca pazza su bovini nati dopo il 2001.

Le autorità veterinarie focalizzano i loro sforzi sull’esecuzione delle misure di prevenzione esistenti.

Tra queste, il divieto generale di utilizzare farine animali nell’alimentazione di tutti gli animali da reddito, entrato in vigore nel 2001.

Migros e Coop interrompono i controlli

Vista l’importante diminuzione di casi registrati, il gigante Migros ha deciso di non più effettuare test sistematici sull’ESB. Anche la Coop ha dichiarato di volere cessare questo tipo di controllo.

Migros e Coop avevano introdotto volontariamente queste analisi nel 2001. I controlli erano effettuati su tutti gli animali di oltre 20 mesi d’età.

Per il direttore dell’Ufficio federale di veterinaria, l’interruzione di questi test non è affatto un problema. ll suo ufficio si è infatti sempre dichiarato contrario alle analisi sistematiche effettuate dalle due ditte.

Wyss sostiene infatti che i test sistematici «permettono di distinguere gli animali colpiti dal morbo da quelli sani solo quando la malattia è già ad uno stadio avanzato o alla loro morte».

Inoltre, l’UFV effettua a sua volta delle analisi ogni volta che si registrano dei casi di morte inaspettata o di abbattimento dell’animale in caso di malattia.

Il commercio con l’UE non è penalizzato

Benché la legislazione dell’Unione Europea esiga che siano effettuati dei controlli sistematici sulla carne bovina, il fatto che la Svizzera non segua questa pratica non la penalizza nel suo commercio internazionale.

«L’UE ha espressamente riconosciuto che le misure intraprese dalla Svizzera – Paese pioniere nella lotta contro la mucca pazza – sono da considerarsi come equivalenti a quelle previste dall’UE», afferma il direttore dell’UFV.

swissinfo e agenzie

1986: il primo caso di ESB europeo è scoperto in Gran Bretagna.
1990: primo caso in Svizzera
1995: con 70 casi in un anno, l’epidemia raggiunge il suo apice in Svizzera
2003: ancora 21 casi registrati in Svizzera
2004: diminuzione massiccia dei casi di mucca pazza. Solo 4 casi registrati.

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