La Helsana vuole mettere fine alla moratoria sui costi ospedalieri
La moratoria sulla ripartizione dei costi ospedalieri fra cantoni e casse malattia ha i giorni contati: l'assicuratore Helsana ha infatti deciso di lanciare nel canton Zurigo un processo-pilota per ottenere una decisione di principio sull'accordo.
Pubblicata giovedì dal quotidiano bernese «Bund», la notizia è stata confermata all'ats dal portavoce di Helsana, Christian Beusch.
La moratoria - con scadenza alla fine del 2000 - era stata concordata un anno e mezzo fa fra la Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS) e il Concordato degli assicuratori malattia svizzeri (CAMS).
In base all'accordo, i cantoni pagano in parte il ricovero fuori dal cantone in camera privata e semiprivata e, in contropartita, gli assicuratori rinunciano a chiedere un aumento delle sovvenzioni cantonali per i titolari di assicurazioni private e semiprivate che si fanno curare nel loro cantone.
Per evitare «vertenze giuridiche logoranti», i cantoni avevano chiesto lo scorso novembre alle casse malattia di prolungare la moratoria di un altro anno: un invito che Helsana ha ora deciso di declinare. Stando al portavoce, il leader nel settore delle assicurazioni malattia ha intenzione di lanciare dei processi- pilota anche in altri cantoni.
L'annuncio di Helsana non sorprende più di tanto i cantoni, per i quali la fine della moratoria potrebbe portare a costi supplementari per circa un miliardo di franchi l'anno. Interpellato in proposito, il segretario centrale della CDS Franz Wyss ha dichiarato: «aspetteremo fino a quando i tribunali avranno emesso una decisione definitiva». Le trattative con il CAMS in ogni caso proseguiranno.
La vertenza sul finanziamento dei costi ospedalieri è il motivo principale che ha spinto i cantoni a bocciare la seconda revisione della LAMal che quest'anno sarà sottoposta alle Camere federali. Berna vuole ripartire questi costi in parti uguali fra Confederazione e cantoni, ma questi ultimi hanno minacciato di aumentare le imposte se la misura dovesse entrare in vigore.
swissinfo e agenzie

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