40 anni in Svizzera
Genaro Rodríguez ha lasciato la sua terra natale, la Galizia, quando aveva 16 anni. Faceva parte di quel milione di spagnoli partiti in cerca di un futuro migliore in Svizzera, il principale paese di destinazione per i migranti iberici nel periodo tra gli anni Sessanta e Settanta. Oggi Berna è diventata la sua casa.

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Come editor fotografico sono responsabile dell'uso editoriale della fotografia su SWI swissinfo.ch e delle nostre collaborazioni con le e i fotografi. Quando se ne presenta l'occasione, prendo la macchina fotografica e accompagno uno dei nostri giornalisti. Mi sono formato come fotografo a Zurigo e ho iniziato a lavorare come fotoreporter nel 1989. Nel 1990 ho fondato l'agenzia fotografica svizzera Lookat Photos. Vincitore per due volte del World Press Award, ho ricevuto anche diverse borse di studio nazionali svizzere. Il mio lavoro è stato ampiamente esposto ed è presente in diverse collezioni.
A 12 anni Genaro Rodríguez ha abbandonato la scuola dell’obbligo. Voleva evitare di essere nuovamente picchiato dalla maestra del suo villaggio, Fornelos, nella provincia di Coruña. Quattro anni più tardi, ormai operaio, ha deciso di seguire il consiglio di una voce amica: «Vattene in Svizzera. Lì c’è lavoro, una buona paga e un mondo diverso. Migliore».
Il ricordo dell’umiliazione subita durante l’infanzia gli ha impedito di tornare a scuola. Ma si è messo d’impegno e ha imparato il tedesco da autodidatta. In questo modo ha potuto formarsi per corrispondenza come capomastro. La testimonianza di un immigrato tenace. (Thomas Kern, Patricia Islas e Daniel Wihler, swissinfo.ch)
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