L’84. edizione della cerimonia di assegnazione degli Oscar si svolge domenica a Los Angeles. Il regista bernese Simon Steuri sogna di imporsi a Hollywood e magari, un giorno, di aggiudicarsi una delle ambite statuette. La sua filosofia: lavorare duro.
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Studi in scienze politiche e storia all'Università di Berna. Esperienze presso Reuters, Der Bund, Berner Zeitung e Radio Förderband. Interessato alla pratica della moderna democrazia diretta svizzera in tutte le sue sfaccettature. Sempre al centro: il cittadino.
Fiducia nei propri mezzi, volontà, perseveranza e passione per il proprio mestiere sono qualità indispensabili per i giovani registi stranieri che vogliono stabilirsi a Hollywood. Il bernese Simon Steuri, classe 1977, le possiede tutte.
Nato nell’Emmental, ha lavorato come conduttore radiofonico in Svizzera, dove ha frequentato una scuola di cinema. Ora ha realizzato il suo primo sogno: vivere e lavorare a Los Angeles.
Molte delle pellicole che hanno ricevuto la nomination all’Oscar lo stimolano a continuare sulla sua strada. «“Dallas Buyers Club”, realizzato in soli 23 giorni con un budget limitato e senza luci artificiali, mi fa battere forte il cuore», afferma. «Hollywood è in piena evoluzione. È esattamente così che la mia generazione di registi ha imparato a lavorare. A volte mi sento come un bambino nel più bel parco giochi che si possa immaginare».
La concorrenza è tuttavia agguerrita. E a differenza di alcuni realizzatori di talento, la rete di contatti di Simon Steuri è ancora limitata. «Ogni albero deve dapprima mettere le sue radici. Solo in seguito potrà crescere e fiorire», recita il suo credo.
Questo non gli impedisce comunque di continuare a sognare. Forse, già quest’anno, riuscirà a realizzare il suo primo film “Made in Hollywood”.
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