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Mystery Park: tolto il velo dagli enigmi?

Il corridoio in vetro e il padiglione "Challenge" di Mystery Park Keystone

Dopo 6 anni di lavori, il parco ideato dallo scrittore Erich von Däniken ha aperto i battenti ad Interlaken.

Unico al mondo, nel suo genere, invita i visitatori a riflettere sui grandi misteri dell’umanità, all’ombra delle alpi bernesi.

“Il mondo è pieno di misteri. Portiamo questi misteri in Svizzera!” Così ha esordito davanti ad una platea di 330 giornalisti venuti da tutto il mondo, Erich von Däniken, scrittore e artefice di Mystery Park.

Il carismatico autore di numerosi libri sugli extraterrestri, tradotti in 30 lingue, ha presentato il nuovo parco, situato ad Interlaken, nel cuore delle Alpi svizzere, e dedicato ai grandi misteri del nostro mondo.

Domande, non risposte

Come è stata costruita la piramide di Cheope, in Egitto? Che cosa si nasconde dietro alle pietre megalitiche di Stonehenge, in Inghilterra? A che cosa servivano le piste di Nazca in Perù?

Sette padiglioni tematici, collocati a forma di stella attorno al centro e collegati fra di loro da un corridoio interamente in vetro, stuzzicano il visitatore, sensibile al fascino dei misteri irrisolti.

Filmati, immagini tridimensionali, show con raggi laser fanno rivivere al pubblico i grandi enigmi dell’umanità.

“Questi misteri devono essere consumati con un certo discernimento”, spiega a swissinfo Erich von Däniken, “noi proponiamo delle risposte, ma non sono risposte definitive. Ognuno deve farsi una sua opinione”.

Mystery Park – unico al mondo nel suo genere – vuole soprattutto stimolare la curiosità del pubblico. “La gente deve imparare a rimanere a bocca aperta”, precisa von Däniken.

Gli fa eco Bruno Stanek, esperto in astronautica e uno dei consulenti del parco: “La terra è la culla dell’umanità, ma chi dice che dobbiamo restare in questa culla?” Secondo Stanek l’uomo deve avere il coraggio di aprirsi a nuovi orizzonti.

Un finanziamento difficile

Il progetto, un antico sogno di von Däniken, è costato sei anni di lavoro e 86 milioni di franchi, di cui il 10% fornito da sponsor.

“Questi soldi non provengono dai contribuenti. Siamo una società di capitali”, spiega von Däniken e ribadisce che il budget a disposizione era molto limitato.

“Se avessimo avuto i milioni di Hollywood saremmo senz’altro stati più spettacolari”, ammette. In effetti, alcuni padiglioni non convincono completamente, soprattutto nell’inevitabile confronto con altri parchi internazionali.

Le aspettative turistiche

All’inizio lo scetticismo sia fra la popolazione locale, che fra i rappresentanti dei media e della politica era palpabile.

“Gli ambienti agricoli erano molto contrari”, spiega a swissinfo Oskar Schärz, presidente del Consiglio d’amministrazione di Mystery Park. “Ma ora l’entusiasmo è in costante aumento”.

Per Interlaken il parco costituisce un atout in più. “Si tratta del primo grande progetto turistico dalla costruzione della ferrovia della Jungfrau, agli albori del 20esimo secolo”, sottolinea Schärz, “ed è un’ottima alternativa quando fa brutto tempo”.

I giornalisti stranieri

Dai risultati emersi dalla piccola inchiesta condotta da swissinfo fra i giornalisti stranieri presenti, Mystery Park è stato accolto in modo positivo.

Petr Horky, della televisione ceca, è contento di non trovarsi di fronte ad una copia di Dysneyland: “Mystery Park invita la gente a riflettere”.

Z. Yul Song, corrispondente di una rivista turistica coreana è piacevolmente sorpreso e dichiara che il parco spicca per la sua originalità e per “i materiali esposti”.

Eric A. Powell, collaboratore di una rivista americana di archeologia, ha parole di elogio per l’ideatore del parco, Erich von Däniken: “Negli Stati uniti è molto conosciuto. Grazie a lui, numerosi giovani sono diventati archeologi”.

Più critico Francesco Garufi, che scrive per una rivista italiana specializzata in misteri archeologici e civiltà scomparse. Alcune proposte sono “tirate per i capelli”, spiega Garufi, “come nel caso delle piste di Nazca. L’interpretazione è totalmente fantascientifica”.

L’aspetto positivo di Mystery Park è invece quello di “aver saputo presentare al grande pubblico degli aspetti particolari della nostra storia”, dichiara il collega italiano.

Uno degli obiettivi principali di Erich von Däniken e del suo Mystery Park.

swissinfo, Elena Altenburger, Interlaken

Sono sette e sono dedicati a temi specifici i padiglioni di Mystery Park.

Vimana: Antiche scritture indiane parlano di Vimana volanti. Fantasia o realtà?

Orient: Quanto tempo ci è voluto per costruire la primamide di Cheope e perchè tanto gigantismo?

Maya: Il calendario più complicato del mondo per calcolare il ritorno degli dei.

MegaStones: Stonehenge è una macchina del tempo megalitica che non solo parte dal passato ma arriva anche molto avanti nel futuro?

Contact: Che significato hanno i miti, i disegni nelle rocce, le bambole vestite da astronauti?

Nazca: Che cosa ha indotto generazioni intere di popoli indiani a scavare in terreni aridi superfici simili a piste d’atterraggio?

Challenge: Esistono delle tracce che possono indicarci eventuali visite di extraterrestri sulla terra?

Costi: 86 milioni di franchi
Visitatori attesi: 500’000 all’anno
Orari: ogni giorno dalle 10 alle 17.30 (esclusi il 25.12 e l’1.1)
Prezzi: 48 franchi/28 franchi dai 6 ai 13 anni

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