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Nuovo capitolo per la storia al femminile in Ticino

Foto tratta dal sito del nuovo archivio AARDT swissinfo.ch

Una giornata di festa e non solo per le donne. Gli Archivi Riuniti delle Donne-Ticino (ARDT), una realtà dal mese di ottobre del 2003, sono stati inaugurati durante il fine settimana nella Casa Maderni, a Melano.

Un evento che segna una tappa molto importante per la ricerca storica al femminile nel Cantone Ticino.

Nati per iniziativa e desiderio dell’omonima associazione, gli archivi vanno ad aggiungersi alle cinque istituzioni simili già presenti sul territorio nazionale.

Voluti e creati per raccogliere sistematicamente libri e documenti che mettessero in luce opere e attività delle donne, gli Archivi Riuniti delle Donne-Ticino (ARDT) hanno principalmente lo scopo di facilitare lo studio della storia delle donne, dei rapporti tra i sessi e del pensiero femminista.

Un discorso avviato già a partire dagli anni Ottanta e che si inserisce su scala nazionale e internazionale. In Svizzera, infatti, istituzioni analoghe sono presenti nei cantoni Berna, Turgovia, San Gallo, Appenzello Esterno, Coira, Ginevra.

Una storia tutta da scoprire

L’AARDT, nata nel 2001, gestisce il centro di documentazione (formato da fondi privati e fondi in deposito di associazioni e gruppi femminili), che conta circa trecento fascicoli di biografie di donne ticinesi, e la biblioteca, dotata di oltre tremila volumi e pubblicazioni. Un patrimonio prezioso che le fondatrici invitano a far crescere. Perché la storia delle donne, con gli occhi delle donne, è ancora tutta da scoprire, da conoscere, da valorizzare. E grazie alla collaborazione della Biblioteca cantonale di Mendrisio, l’anno prossimo gli ARDT entreranno nel circuito delle biblioteche cantonali.

Custoditi nelle calde stanze di Casa Maderni – messe a disposizione con convinzione e generosità dalla proprietaria Margherita Scala-Maderni – gli ARDT hanno davvero trovato una sede ideale, accogliente e propizia, come ha sottolineato la presidente dell’Associazione Renata Raggi-Scala. Lei che, con Franca Cleis (vicepresidente), ha creduto in questo progetto con tutte le sue forze. Le due donne sono state per gli ARDT come le portatrici d’acqua, instancabili.

Un lavoro portato avanti, certo, anche con altre numerose compagne di viaggio che sabato – davanti al pubblico delle grandi occasioni – hanno potuto assaporare il punto di arrivo di un percorso laborioso. E il punto di partenza, come ha evidenziato la consigliera nazionale Chiara Simoneschi Cortesi (presidente della Commissione federale per le questioni femminili), per dare vita ad un nuovo sguardo sulla storia delle donne, sul pensiero della differenza (vedi intervista).

Gli obbiettivi

Sensibilizzare privati, associazioni, gruppi femminili e enti pubblici sulla necessità della conservazione di tutti quei documenti, di tutte quelle carte al femminile che costituiscono un patrimonio collettivo di conoscenza per tutti.

E ancora: individuare e acquisire archivi, promuovere la ricerca e la scrittura della storia delle donne, favorire la promozione culturale della produzione delle donne. Dare visibilità alle artiste, alle voci di donne fin qui troppo spesso inascoltate. Fra qualche mese inizierà inoltre un ciclo di conferenze.

Non poteva mancare il sogno nel cassetto di Renata, Franca e le altre: quello di vedere intestate vie, piazze, strade del cantone alle donne che hanno marcato la storia di questo paese. E dagli ARDT, come un Vaso di Pandora, non sarà difficile fare emergere dei nomi. Da ricordare.

swissinfo, Françoise Gehring, Lugano

La sede di Casa Maderni ospita oltre 3000 volumi.
300 i fascicoli di biografie di donne ticinesi.
5 le istituzioni analoghe in Svizzera

L’inaugurazione degli Archivi riuniti delle donne in Ticino, nella Casa Maderni di Melano, è il punto di partenza della ricerca su quella parte di storia troppo spesso ignorata: quella donne, scritta dalle donne.

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