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Pasticcini, arte e caffè: i Groppi in Egitto

La maschera di una baccante orna queste tessere di mosaico in vetro acquistate da Achille Groppi Antikenmuseum Basel

Privilegia ancora una volta l'Egitto la nuova esposizione del Museo delle Antichità di Basilea. Punto focale non più i tesori dei grandi faraoni ma la collezione d'arte e le imprese di una famiglia ticinese.

Nel 1884, il 21enne pasticcere e cioccolatiere Giacomo Groppi lascia Rovio per cercare fortuna in Egitto. È l’inizio di una storia affascinante che culmina nei famosi caffè Groppi del Cairo e in invenzioni golose, come i datteri ricoperti di cioccolato. Una parte importante nel successo di questi “ticinesi d’Egitto” l’ha avuta il figlio di Giacomo, Achille, che ha unito l’amore per i pasticcini a quello per l’arte.

Alla storia della famiglia Groppi e alla collezione di oggetti egiziani di Achille è dedicata la mostra “Delizie del Cairo” dell’Antikenmuseum di Basilea. È la prima volta che vengono esposti insieme 160 oggetti della collezione Groppi.

Rispetto alle ultime mostre che l’Antikenmuseum ha dedicato all’Egitto -faraoniche e ricchissime come quella sui tesori di Tutankhamon o la ricostruzione della tomba di Thutmosis III – “Delizie dal Cairo” risulta più sobria e modesta ma la particolarità e lucentezza degli oggetti presentati e il modo in cui è stata allestita, la rendono curiosa, varia ed estremamente godibile.

“Abbiamo messo l’accento su due cose”, spiega il vicedirettore del museo Andrea Bignasca. “Da una parte c’è la collezione di oggetti egizi di Achille Groppi, che è una collezione molto importante anche a livello internazionale soprattutto per i vetri, il mosaico vitreo e la pasta vitrea. Dall’altra parte abbiamo voluto mettere l’accento sulla storia del collezionista, cosa che si fa raramente ma che secondo noi è molto importante, anche per far vedere che questi collezionisti erano dei personaggi straordinari, che collezionavano per certi motivi.”

Delizie: tra arte antica e storia di vita

Che la presentazione degli antichi oggetti egizi s’intrecci con la storia della famiglia è evidente non appena si varca la soglia dell’esposizione, dove ad accoglierci troviamo la riproduzione dell’entrata a mosaici colorati del caffè ristorante aperto nel 1925 dalla famiglia Groppi nel centro del Cairo.

Alle pareti, foto d’epoca in grande formato stampate su tela ci trasportano nell’Egitto d’inizio ‘900 e ci introducono negli ambienti dei 2 locali appartenuti ad Achille (1890-1949) e, prima di lui, a suo padre Giacomo Groppi (1863-1958).

“La storia di Giacomo e Achille Groppi è una storia straordinaria che si è sviluppata un po’ come una favola”, racconta Andrea Bignasca: dalla povertà in Ticino ad una fortuna eccezionale in Egitto.

Cura dei particolari e spirito innovatore

Ma non è solo la fortuna a sorridere alla famiglia Groppi. La profonda conoscenza del mestiere, l’uso di prodotti di qualità, la cura per i particolari, lo spirito innovativo e ingegnoso sono stati altrettanto determinanti per la crescita della loro fama.

“Sia il padre che il figlio erano degli innovatori nel loro settore”, sottolinea Andrea Bignasca. “Sono stati i primi ad assumere personale femminile in Egitto e hanno introdotto diverse specialità culinarie.”

“Achille Groppi aveva una fattoria alle porte del Cairo nella quale coltivava spezie e legumi che poi venivano usati nei grandi banchetti. Ha introdotto al Cairo il bastoncino di gelato e ha anche inventato il famoso triciclo Groppi, una specie di bicicletta con un cassone frigorifero con il quale poteva vendere i gelati in tutta la città.”

Determinante per alcune scelte innovative dell’impresa Groppi fu, come ci spiega Emilio Bianchi, pronipote di Giacomo Groppi, anche il viaggio negli Stati Uniti compiuto da Achille negli anni venti. “Questo viaggio ha completamente cambiato l’orizzonte professionale di mio prozio Achille. Oltre ad importare la fabbricazione industriale del gelato ha introdotto i locali ‘à l’américaine’, una sorta di precursori della tavola calda o snack-bar.”

La collezione di Achille Groppi

È in mezzo alle immagini d’epoca che rievocano la storia e la fortuna della famiglia Groppi che vengono presentati i circa 160 oggetti egiziani antichi collezionati da Achille a partire dagli anni venti fino alla sua morte.

Si tratta di piccole statuette in terracotta e bronzo, stele funerarie e votive, amuleti, scarabei, monili e dei mosaici in pasta vitrea di periodo tolemaico e romano, datati tra il IV a.C. e il II secolo d.C., che costituiscono il pezzo forte della collezione.

“Quello che si può vedere a Basilea è una parte importantissima della collezione soprattutto per quanto riguarda i vetri, che restano anche a livello mondiale la collezione principale” ci conferma Andrea Bignasca.

Questi piccoli oggetti di vetro raffiguranti animali e maschere, di una fattura fine ed elaborata, realizzati secondo una tecnica antichissima, che è raro vedere riuniti in quantità così numerose, venivano usati come decorazione per il mobilio, per scatolette preziose o anche per rivestire vasche da bagno.

“Achille Groppi era particolarmente interessato ai colori e forse anche all’aspetto decorativo”, sottolinea Andrea Bignasca. “Come pasticcere, come organizzatore anche dei grandi banchetti per il re d’Egitto, curava qualsiasi dettaglio non solo della gastronomia, del vino, ma anche della decorazione, dagli interni alla carta del menù e io penso che questa cura incredibile del dettaglio si sia trasferita anche nella scelta di oggetti egizi antichi per la sua collezione. La scelta è caduta soprattutto sugli oggetti in pasta vitrea che sono estremamente minuti ma sono molto decorati, molto colorati e bellissimi da vedere.”

swissinfo, Paola Beltrame, Basilea

Il ticinese Giacomo Groppi (1863-1947) apre il suo primo locale ad Alessandria nel 1890. La sua diventerà una delle imprese di prodotti alimentari più importanti d’Egitto.

Nel 1909 apre al Cairo un nuovo caffè ristorante in rue Manakh: la “Maison Groppi” che diventa ben presto un punto d’incontro dell’alta società egiziana e, durante la Prima guerra mondiale, degli ufficiali dell’esercito britannico.

Nel 1925, Giacomo – che nel frattempo si fa chiamare Jacques – apre con il figlio Achille (1890-1949) il caffè e punto vendita “J. Groppi” in piazza Soliman Pascha (oggi Midan Talat Harb), cuore del centro affaristico del Cairo. Per il suo stile déco e la sua storia, il locale è ancora oggi un punto d’attrazione.

Nel 1926 Giacomo fa ritorno in Ticino e lascia tutte le attività al figlio Achille che sviluppa nuove idee commerciali e diventa fornitore ufficiale della casa reale inglese.

Dopo la morte di Achille, la società passa al cugino Cesare e al nipote Achille Bianchi. Nel 1981 condizioni economiche sempre più difficili costringono gli eredi alla vendita dell’impresa.

“Delizie dal Cairo” è all’Antikenmuseum di Basilea fino al 3 maggio 2009.

Sono esposti circa 160 oggetti egizi, i più significativi della collezione Groppi.

Una parte della collezione era stata messa in vendita negli anni novanta con lo pseudonimo “Per-Neb Collection”. Due piccole stele di Apis vendute allora, sono state recuperate dall’Antikenmuseum e presentate con il resto della collezione.

Per la mostra, la caffetteria del museo è stata trasformata con grandi foto d’epoca in una piccola “Maison Groppi” che serve alcuni dei prodotti ideati dal figlio del fondatore.

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