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Politica, cultura e tiro a segno

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"Ménage: cultura e politica a tavola" è il titolo della piattaforma di discussione avviata da Pro Helvetia per alimentare la riflessione su questa coppia tumultuosa. Un evento lanciato a Neuchâtel dietro le quinte di un "Helvetia Park" etnografico e allegro.

I monarchi avevano i buffoni di corte, che potevano permettersi tutto, o quasi; a volte, infatti, i giullari venivano brutalmente ridotti al silenzio. Tutti i paesi del mondo sono orgogliosi delle proprie culture, che sovvenzionano più o meno generosamente, più o meno timidamente.

Gli artisti si rallegrano di questa manna provvidenziale, senza temere di mordere ogni tanto la mano che li sostiene. Ricordate la vicenda Thomas Hirschhorn?

Lui che dal Centro culturale svizzero di Parigi irritò così tanto il parlamento svizzero, da decidere un drastico ridimensionamento del budget di Pro Helvetia, l’istituzione nazionale incaricata di incoraggiare la cultura svizzera in patria e all’estero.

Ed è proprio il caso Hirschhorn ad aver ispirato Pro Helvetia: avviare un’ampia riflessione sul rapporto a tratti conflittuale di questa singolare coppia: Signor Politica e Signora Cultura, oppure il contrario.

Un lungo dibattito

La legge sulla promozione della cultura, una storia infinita che è approdata sui banchi del parlamento mercoledì scorso, conferisce all’iniziativa di Pro Helvetia uno squisito sapore di attualità. “Il nostro progetto vuole essere un contributo al dibattito, nel senso più ampio possibile. Il dibattito politico sulla legge – sottolinea Pius Knüssel, direttore di Pro Helvetia – si esaurirà presto, mentre la nostra piattaforma sarà più longeva”.

“Per Pro Helvetia – continua il direttore – si tratta di promuovere un dibattito di fondo e a diversi livelli: comunale, cantonale e federale, poiché le discussioni e le difficoltà si manifestano proprio lì”.

In che cosa consiste questa piattaforma? In un’esposizione, “Helvetia Park”, che accompagnerà dibattiti e interventi artistici in diverse città svizzere. Primo taglio del nastro a Neuchâtel, dal momento che Pro Helvetia ha conferito al Museo etnografico della città – conosciuto per le sua dimensione poco convenzionale – il compito di assicurare la regia di questa burrascosa tematica.

“Helvetia Park”

Un luna-park con undici attrazioni: tutti su scala 1:1 Salvo gli autoscontri, che avrebbero richiesto un’estensione del Museo etnografico neocastellano, poco compatibile in un momento di crisi.

Autoscontri per evocare gli urti tra le diverse forme di culture. Un tiro a segno dove voi e io serviamo da bersagli, tra marketing culturale e l’irruzione mediatica. Un carosello che richiama i riti legati al calendario, dal tradizionale carnevale al contemporaneo Paléo Festival di Nyon.

Un cinema in piena fiera dedicato al cinema svizzero, un cinema che ha solo tre poltrone. I cineasti elvetici apprezzeranno. Un “freakshow” come ai tempi di Elephant Man, che alluda alla nozione di normalità e al suo corollario, la mostruosità.

Senza dimenticare un treno fantasma, evocazione degli scandali politico-culturali che la Svizzera ha vissuto: il caso Hirschhorn, ovviamente, ma anche la rappresentanza della Svizzera all’Eurovisione della canzone con le estoni di Vacilla Ninja, o “La retraite de Marignan” di Ferdinand Hodler in versione “gore”.

Metafora

“Siamo partiti dall’idea che fosse necessario liberare la questione culturale dai recinti. Abbiamo voluto ricorrere ad una metafora legata ad una cultura più aperta – spiega Marc-Olivier Gonseth, direttore del Museo – per mostrare che c’è cultura ovunque. Ciò non significa che tutto è uguale, ma che tutto è in relazione e quindi si arricchisce. Non livelliamo, al contrario, creiamo interazioni”.

In effetti l’esposizione è divertente. Spostamenti riusciti, deviazioni ingegnose. Ma riguardo alla relazione tra cultura e politica, c’è da chiedersi se questo approccio concettuale non sia a tratti astruso, come testimoniano i pannelli descrittivi pensati per chiarire sistematicamente il legame tra l’installazione e la problematica evocata.

“Un’esposizione non è astrusa – ribatte Gonseth – dal momento che accettate l’incontro con quanto proposto. E’ chiaro che noi abbiamo un bel vantaggio, visto che abbiamo lavorato al progetto per quasi un anno e mezzo. Ma il modo con cui mettiamo a disposizione il sapere che abbiamo raccolto e ciò che abbiamo voglia di trasmette e di convivere, è del tutto accessibile”.

Avanti, boliducci!

A chi è realmente destinata l’esposizione? “Vogliamo raggiungere due pubblici”, assicura Pius Knüssel, a cominciare da “tutti coloro che prendono le decisioni e dagli amministratori in materia di politica culturale”. Poi c’è naturalmente “il pubblico che può chiedersi perché la mia città, il mio cantone, segue un tipo di politica culturale piuttosto che un’altra”. Ma c’è un terzo pubblico: “le scuole e i bambini a cui offriamo una scenografia molto accessibile su un tema che a scuola si affronta poco”.

“Helvetia Park” è stata concepita secondo una formula modulare, che consente all’esposizione di essere itinerante attraverso la Svizzera. Dopo Neuchâtel farà tappa a San Gallo, Bellinzona, Aarau. Altre città –tra cui Delémont, Sion, Nyon e Berna – sono interessate. Ad ogni tappa, il parco di divertimenti sarà arricchito da un certo numero di eventi.

Intanto ci si prepara a “lanciare nanetti da giardino al di sopra delle Alpi” in presenza di Sua Maestà, re della Svizzera, Helvetus IV. Perché la Svizzera ha un re. Non lo sapevate? Neppure Gheddafi, che non l’ha ancora ricevuto a Tripoli.

Bernard Léchot, Neuchâtel, swissinfo.ch
(traduzione e adattamento dal francese Françoise Gehring)

Legge: Mentre la Svizzera dibatte sulla sua prima legge nazionale destinata all’incoraggiamento della cultura, Pro Helvetia inaugura una piattaforma di discussione sui rapporti spesso agitati tra arte e politica.

Durata: Dal 2009 al 2011 il progetto “Ménage: cultura e politica a tavola” tasterà il polso alle relazioni tra cultura e politica, con i cantoni, le città e i musei interessati.

Luna-Park: Al centro dell’iniziativa di Pro Helvetia un’esposizione itinerante, “Helvetia Park”, concepita dal Museo di etnografia di Neuchâtel.

Dibattiti: Nel corso dei prossimi anni “Helvetia Park” accompagnerà dibattiti ed esibizioni artistiche in diverse città svizzere.

Neuchâtel
Museo di etnografia dal 5 settembre 2009 al 16 maggio 2010

San Gallo
Völkerkundemuseum dal 18 giugno 2010 al 5 settembre 2010

Bellinzona
Castelgrande e Villa dei Cedri dal 1. ottobre 2010 al 9 gennaio 2011

Aarau
Forum Schlossplatz dal 18 febbraio 2011 al 1. maggio 2011

2,5 miliardi è la somma che in Svizzera viene consacrata alla cultura da parte degli enti pubblici

Cantoni, città e comuni sono i principali sostenitori pubblici della cultura. Comuni e città investono circa 1 miliardo di franchi (42,7%); somma analoga per i cantoni (43,2%).

Confederazione meno generosa con una quota del 14% circa per la promozione culturale.

Due istituzioni assumono il compito di promuovere la cultura a livello federale: l’Ufficio federale della cultura e Pro Helvetia, la Fondazione svizzera per la cultura.

All’estero Pro Helvetia viene affiancata nei suoi sforzi di ambasciatrice della cultura dal Dipartimento federale degli Affari esteri e da Presenza Svizzera.

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