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Perché Taiwan è così importante per il mondo?

donne sorridenti e bandiere di taiwan
Evento della campagna elettorale del Kuomintang (partito KMT) in vista delle elezioni del 2024. AFP

Le elezioni a Taiwan suscitano sempre grande interesse. Non tanto per il processo democratico sull'isola, quanto per il comportamento ostile del potente vicino cinese. 

Il 13 gennaio, quasi 20 milioni di taiwanesi saranno chiamati a eleggere un nuovo presidente e un nuovo Parlamento. Negli ultimi trent’anni, Taiwan si è trasformata da una dittatura militare anticomunista in una democrazia modello. Nella 16esima potenza economica mondiale (la Svizzera è al 20° posto) regnano pace e prosperità. 

Il futuro di Taiwan, che è sotto pressione da parte della Cina, è considerato decisivo a livello geopolitico. Ma per quale motivo? Cosa può fare Taiwan al riguardo? E qual è il significato ideologico di Taiwan per l’Occidente? 

SWI swissinfo.ch risponde alle domande più importanti su questa regione del pianeta, cruciale per lo sviluppo globale, con il contributo della sinologa Simona Grano dell’Università di Zurigo e del politologo Ho-fung Hung della Johns Hopkins University. 

Perché Taiwan è così importante per il mondo? 

Un motivo importante è composto da quattro lettere: TSMC. L’acronimo sta per “Taiwan Semiconductor Manufacturing Company”, con sede a Hsinchu. È qui che viene prodotta gran parte dei semiconduttori usati nel mondo. I microchip degli smartphone e dei computer portatili, delle automobili, dei frigoriferi, dei televisori e dei sistemi di armi digitali funzionano solo grazie ai semiconduttori. 

ombre di persone davanti a una parete digitale
Taiwan è tra le principali economie mondiali grazie alla produzione di semiconduttori. AFP

“A ciò si aggiunge la posizione geostrategica di Taiwan, al centro delle catene di approvvigionamento globali e delle rotte commerciali marittime”, spiega Simona Grano. Per la sinologa dell’Università di Zurigo, il mantenimento dello status quo di Taiwan è quindi di importanza centrale per la “stabilità internazionale”.

Simona Grano guarda verso l obiettivo
Simona A. Grano è libera docente presso l’Università di Zurigo, dove è responsabile del progetto di studi su Taiwan. Ha conseguito il dottorato in sinologia presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. swissinfo.ch

Perché la Cina sostiene che Taiwan le appartiene? 

L’atteggiamento ostile di Pechino risale alla guerra civile cinese del 1949. All’epoca, i comunisti guidati da Mao Zedong sconfissero i nazionalisti di Chiang Kai-Shek. Dopo la disfatta, Chiang fuggì insieme a oltre due milioni di cinesi sull’isola di Taiwan, che in precedenza era stata controllata da potenze coloniali come il Portogallo, i Paesi Bassi e infine il Giappone. Il partito nazionalista di Chiang Kai-Shek governò Taiwan come una dittatura per 40 anni. Da quando è stato riconosciuto il primo partito di opposizione nel 1987, Taiwan si è trasformata in una democrazia modello. 

“In nessun momento della storia Taiwan ha fatto parte della Repubblica Popolare Cinese, fondata nel 1949”, afferma il politologo Ho-fung Hung, professore alla Johns Hopkins University, negli Stati Uniti. 

Ciononostante, il Governo cinese sostiene che Taiwan fa parte della Cina. Nel discorso di Capodanno 2024, Xi Jinping ha sottolineato: “La riunificazione della nostra madrepatria è storicamente inarrestabile”.

A causa del veto cinese, oggi Taiwan non è rappresentata alle Nazioni Unite. Pechino non vuole intrattenere relazioni diplomatiche con i Paesi che riconoscono l’indipendenza di Taiwan. L’elenco degli Stati che riconoscono ufficialmente Taiwan è quindi breve: attualmente ne fanno parte solo 12 nazioni, tra cui il Guatemala, Haiti e il Vaticano.

il politologo Ho-fung Hung guarda verso l obiettivo
Ho-fung Hung è professore di economia politica alla Johns Hopkins University. I suoi interessi accademici comprendono l’economia politica globale, la protesta, la formazione degli Stati nazionali, la teoria sociale e lo sviluppo dell’Asia orientale. swissinfo.ch

Nemmeno la Svizzera riconosce formalmente Taiwan come Stato sovrano. “La Svizzera segue una politica di una sola Cina. La Svizzera non riconosce Taiwan come Stato indipendente”, si legge sul sito del Dipartimento federale degli affari esteri. 

Cosa può fare la piccola Taiwan per armarsi contro la Cina? 

Il Paese ha idealmente una carta vincente. “Ideologicamente, Taiwan è importante perché contraddice l’affermazione della Cina secondo cui i valori occidentali e la democrazia sono incompatibili con la cultura cinese e i valori autoctoni”, spiega Simona Grano. 

Tale conquista è oggi oggetto di consenso a Taiwan, spiega Ho-fung Hung. “Nonostante i diversi atteggiamenti politici nei confronti della Cina, gli attori più importanti della politica interna taiwanese sono oggi d’accordo su un punto: tutti vogliono mantenere e difendere i diritti umani e la società democratica indipendente per cui si è combattuto negli ultimi anni”, afferma l’esperto. 

Ma che cosa può fare la coesione sociale di fronte a un potente esercito? È chiaro che Taiwan può fare ben poco per contrastare il suo vicino molto più grande in caso di un’escalation. Tuttavia, il Governo sta facendo molto per rendere più improbabile un attacco cinese. Ad esempio, dal 1° gennaio 2024 il servizio militare obbligatorio dura dodici mesi invece di quattro. Inoltre, Taiwan è sostenuta militarmente dagli Stati Uniti e Taipei sta rafforzando i suoi canali non ufficiali con i Parlamenti e i Governi nel mondo, anche alla luce della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. 

La presidente Tsai Ing-wen, del Partito Progressista Democratico, non può ricandidarsi dopo due mandati quadriennali. Il suo successore potrebbe essere l’attuale vicepresidente Lai Ching-Te. I partiti borghesi di opposizione KMT e TPP potrebbero ottenere la maggioranza in Parlamento. Tutti i partiti taiwanesi sono contrari alla riunificazione con la Cina. 

Per partecipare alle elezioni, le persone con diritto di voto dovranno recarsi nel loro luogo d’origine. 

Come ha fatto Taiwan a diventare una democrazia modello? 

Simona Grano considera Taiwan un “eccellente esempio di Paese che è riuscito a passare con successo da un regime autoritario a partito unico a una vibrante democrazia senza alcuna ricaduta autoritaria”. 

Questa transizione è stata pacifica. Dalle prime elezioni libere nel 1996 il Governo è cambiato tre volte. Il fatto che le elezioni portino a un cambiamento politico e che chi è a capo del Paese abbandoni il potere dopo una sconfitta alle urne è sinonimo di una democrazia che funziona. Nel 2019, Taiwan è diventato il primo Paese asiatico a introdurre il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Per Simona Grano, una cosa è chiara: “In Asia, Taiwan è uno dei Paesi più liberali e liberi, dove la diversità, i diritti umani e le libertà civili sono rispettati”. 

Lai Ching-te saluta i suoi sostenitori
Lai Ching-Te del Partito Progressista Democratico in visita al Tempio Shoushanyan Guanyyin durante la campagna elettorale per le presidenziali del 2024. AFP

La lotta di Taiwan per il riconoscimento internazionale è una spinta per le forze politiche del Paese a dare l’esempio in termini di diritti umani e di democrazia. Secondo Ho-fung Hung, questo desiderio della società taiwanese è stato ulteriormente rafforzato dagli sviluppi autoritari in atto a Hong Kong, in Cina. Per il professore, ciò ha dimostrato quanto “valga la promessa di Pechino di un Paese con due sistemi diversi: nulla”. Nonostante il contesto, Ho-fung Hung è comunque ottimista sul futuro dell’indipendenza di Taiwan. 

Perché la Svizzera è importante per Taiwan? 

Simona Grano vede molti parallelismi tra le due nazioni: “Come Taiwan, la Svizzera è un Paese piccolo e democratico in cui le libertà civili sono molto rispettate. Per la Confederazione, la promozione della democrazia nel mondo è un mandato costituzionale”. Ciò è particolarmente evidente nel vivace scambio tra Svizzera e Taiwan sulla questione dei diritti popolari di democrazia diretta: Taiwan li ha introdotti nel 2003 e da allora li ha riformati più volte. 

Tra le varie cose, sono stati ridotti gli ostacoli per la raccolta di firme a favore di iniziative popolari e referendum, il che ha portato negli ultimi anni a più di una dozzina di votazioni indette dall’elettorato su temi quali la sicurezza alimentare, l’energia nucleare e l’organizzazione della democrazia. “La Svizzera è chiaramente un punto di riferimento per Taiwan in termini di democrazia diretta”, sottolinea Ho-fung Hung. 

Attivisti di Taiwan vengono arrestati dai servizi di sicurezza delle Nazioni Unite a Ginevra
Attivisti di Taiwan vengono arrestati dai servizi di sicurezza delle Nazioni Unite mentre protestano contro la Cina durante una sessione plenaria dell’ONU a Ginevra. Keystone / Laurent Gillieron

Come è presente la Svizzera a Taiwan? 

Taiwan è il quinto partner commerciale della Svizzera in Asia. Secondo la rappresentante svizzera a Taipei, Claudia Fontana Tobiassen, gli scambi commerciali tra i due Paesi sono “quasi raddoppiati dal 2010”. Oggi, più di 120 aziende svizzere sono presenti a Taiwan. Tra queste, la società costruttrice di veicoli ferroviari Stadler Rail, che ha recentemente ricevuto un’importante commessa per la metropolitana della città portuale di Kaohsiung. 

Poiché la Svizzera non riconosce Taiwan come “Stato indipendente” a causa del veto della Cina, le relazioni diplomatiche sono gestite dall’Ufficio commerciale delle industrie svizzere (Trade Office of Swiss Industries) a Taipei e, per la parte taiwanese, dalla Delegazione culturale ed economica di Taipei a Berna. Entrambe le rappresentanze dipendono dai rispettivi ministeri degli Esteri e sono dirette da diplomatici di carriera. 

Negli ultimi 70 anni, anche i missionari cattolici e gli esperti della Società delle missioni estere di Betlemme in Svizzera hanno contribuito allo sviluppo di Taiwan: nella formazione professionale, nell’assistenza sanitaria e nella protezione delle minoranze per i membri dei 16 popoli indigeni di Taiwan. 

Errata citazione del Governo cinese

Purtroppo abbiamo commesso un errore in questo articolo. Una versione precedente, corretta il 30 gennaio 2024, affermava che Xi Jinping, nel suo discorso di Capodanno, aveva detto che Taiwan avrebbe dovuto essere unificata alla Cina “con la forza”, se necessario. Questo non è vero.

Xi Jinping ha affermato invece nel suo discorso di Capodanno: “La riunificazione della nostra madrepatria è storicamente inarrestabile. I compatrioti di entrambe le sponde dello Stretto di Taiwan dovrebbero unirsi mano nella mano e godere della grande gloria della resurrezione nazionale”.

Ci scusiamo con i nostri lettori e le nostre lettrici.

A cura di Benjamin von Wyl

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