Prospettive svizzere in 10 lingue

Ricordando Hary, ovvero Harald Szeemann

Jeanne-Claude e Christo al Festival di Locarno, tra ricordi e progetti futuri swissinfo.ch

Appassionato d'arte, impareggiabile curatore di mostre, visionario: tante qualità per un solo uomo che se ne è andato quasi in punta di piedi.

Il Festival internazionale del film di Locarno ha voluto ricordarlo con un incontro pubblico, troppo breve però che ripercorrere la luminosa scia della cometa Szeemann.

Ci ha comunque provato Marco Franciolli, direttore del Museo cantonale d’arte, tracciando uno schizzo chiaro ma ricco di sfumature. Al colore ci hanno pensato Christo e Jeanne-Claude, ospiti del Festival e protagonisti della prossima stagione espositiva del Museo d’Arte Moderna di Lugano.

La forza propulsiva delle utopie

“Harald Szeemann ha rinnovato radicalmente il concetto di esposizione mettendo in rete le opere d’arte. Ha saputo contrapporre delle idee – ricorda Franciolli – e trarne, dal confronto dialettico, sintesi a diversi livelli: arte come strumento per ripensare il mondo, la società e i nostri rapporti con gli altri”.

Szeeman, sottolinea Franciolli, credeva nei sogni e nelle utopie. “Ma era ben consapevole che le utopie potevano anche fallire”.

“E in questo nostro mondo così assertivo – annota il direttore del Museo cantonale d’Arte – la ricerca, la sperimentazione e la continua esplorazione di strade alternative, assume un valore immenso”.

Szeeman è il curatore di mostre che ha abolito la gerarchia delle opere d’arte, che non si accontentava mai di una singola lettura, che sceglieva con cura i luoghi dell’arte in senso lato, fino alla collocazione dell’opera stessa all’interno dello spazio espositivo.

… la Kunsthalle fu impacchettata

“Szeeman era l’uomo che credeva nelle idee, la cui intensità dava significato a tutto. Non ha mai amato le imposizioni”.

“Al contrario. Le sue mostre – ricorda Franciolli – avevano la caratteristica di accompagnare il visitatore”.

Un uomo così speciale sembra dunque destinato, quasi a priori, ad incontri altrettanto particolari. E così è stato.

Il destino ha infatti voluto che nei sentieri della vita si intrecciassero dei percorsi fuori dal comune: il suo, certo, e quello di Christo e Jeanne-Claude.

Era il 1968, Szeeman dirigeva la Kunsthalle di Berna che festeggiava quell’anno i 50 anni di esistenza. “Hary – esordisce con dolcezza Christo – ci diede l’opportunità di impacchettare il primo edificio pubblico della nostra carriera”.

… e Szeemann fu licenziato

“All’indomani dell’impacchettamento – racconta Christo – Hary trovò la sua vecchia Volkswagen imballata, avvolta da un telo. Ma non eravamo stati noi!”

“Se non ci fosse stato lui, che lottò con tutte le sue forze affinché potessimo realizzare la nostra opera, la Kunsthalle di Berna non sarebbe mai stata impacchettata”.

“E’ spesso facile parlare del coraggio degli artisti – commenta Jeanne-Claude – ma non ci sono molti direttori di museo che pagano con la perdita del proprio lavoro il coraggio delle idee e il coraggio di proporre nuove forme d’arte”.

E’ esattamente quello che capitò a Szeemann. “Il giorno dopo l’impacchettamento – ricorda Jeanne-Claude – fu licenziato. Amiamo Hary e ci manca terribilmente. A lui dobbiamo anche l’incontro con il nostro attuale curatore”.

Dai ricordi del cuore al futuro

Ma nel passaggio ticinese di Christo e Jeanne-Claude non ci sono solo i ricordi di un carissimo amico.

Il Museo d’Arte moderna di Lugano inaugurerà la prossima stagione espositiva (marzo 2006) con una mostra dedicata alla celebre coppia di artisti.

“I primi contatti con Lugano – spiega a swissinfo la coppia – risalgono a due anni fa quando, il direttore Rudy Chiappini ci scrisse una luna lettera. E ora eccoci qui a controllare gli ultimi dettagli realizzativi della mostra”.

“Quello di Lugano – osserva Christo – è un piccolo museo, sembra quasi una casa privata, per cui abbiamo dovuto adattarci agli spazi. Preparare un’esposizione per noi è comunque un grande piacere. Ma per chi la allestisce, è un grosso lavoro”.

“Per Lugano – aggiunge ancora Jeanne-Claude – abbiamo scelto una piccola selezione di opere rappresentative, realizzate nel corso degli anni. Non ci saranno installazioni temporanee, proprio per le dimensioni del museo”.

Tutto si svolgerà nel museo, e non fuori. Sarà inoltre possibile vedere in anteprima la prossima proposta destinata allo Stato del Colorado “Over the River, Project for the Arkansas River” alla quale gli artisti si stanno applicando dal 1992.

Una coppia fuori dal comune

Quando parlano gli sguardi di Christo e Jeanne-Claude si incrociano sempre, con intensità. E i loro interventi si intercalano, regolarmente, con grande complicità. Un continuo duetto.

Brillanti, lucidi, colti, ispirati, amano gli spazi, quelli reali, dove la vita viene davvero vissuta. E le loro idee, assicurano, “nascono sempre dal nostro cuore e nella nostra mente”.

I loro progetti sono unici, pieni di immaginazione; sono l’immagine della loro filosofia di vita, lo specchio della loro esperienza. Come un’opera d’arte.

swissinfo, Françoise Gehring, Locarno

Szeemann è deceduto il 17 febbraio 2005. Aveva 71 anni
Nato a Berna, da più di 30 anni viveva nel Locarnese
Ha diretto la Biennale di Venezia nel 1999 e nel 2001
A Locarno Christo e Jeanne-Claude hanno accompagnato Albert Maysles, il regista che ha documentato il loro lavoro e a cui il Festival del film ha dedicato un omaggio
Dal 3 marzo al 18 giugno 2006, il Museo d’Arte Moderna di Lugano dedica alla celebre coppia di artisti una retrospettiva

In occasione dell’omaggio ad Harald Szeeman è stato presentato un volume a lui dedicato. “Harald Szeeman: il pensatore selvaggio” è un libro scritto da Lucrezia De Domizio Durini.

Il libro, pubblicato dalla casa editrice SilvanaEditoriale-Milano (collana: Biblioteca d’arte contemporanea), è la testimonianza di un lavoro di circa tre anni.

300 pagine, 60 immagini in bianco e nero; prezzo di copertina 50 franchi.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR