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Estirpare alla radice il problema ambrosia

Ambrosia: il lato meno romantico della natura Keystone

La pianta nordamericana, altamente allergenica, è un ospite molto sgradito, da combattere con tutti i mezzi.

Un opuscolo della Confederazione in tre lingue fornisce le informazioni necessarie per estirpare l’erbaccia, che deve finire nella spazzatura e non nella composta verde.

Il polline dell’ambrosia – conosciuta anche con il nome “ambrosia con foglie di artemisia” (nome botanico “Ambrosia artemisiifolia”) – può provocare gravi manifestazioni allergiche, sotto forma di infiammazioni delle vie respiratorie, degli occhi e della pelle. Allergie che spesso evolvono in asma.

Come estirparla

Gli istituti federali di ricerca Agroscope ribadiscono l’appello a collaborare nella lotta contro la diffusione di questa temibile pianta infestante.

Un opuscolo in tre lingue, ottenibile presso le cancellerie dei comuni e scaricabile da internet, fornisce le informazioni necessarie.

“La pianta esotica va estirpata ovunque mette radici”, ha ribadito giovedì davanti alla stampa Christian Bohren, ricercatore degli istituti federali di ricerca Agroscope ACW.

Un pericolo anche per la biodiversità

Di origine nordamericana, l’ambrosia si è diffusa accidentalmente in Europa, probabilmente tramite i semi contenuti nelle granaglie per uccelli, ed ha colonizzato da qualche anno anche la Svizzera. La scorsa estate le più forti concentrazioni del suo polline sono state registrate in Ticino.

L’ambrosia deve sempre essere estirpata coi guanti e durante la fioritura, ossia da giugno a novembre, è di rigore anche l’uso di una maschera anti polvere.

Una volta raggiunte le superfici coltivate, l’ambrosia può spargere in maniera particolarmente invasiva i semi, che nel suolo mantengono le capacità di germinare per 40 anni.

La pianta non deve venire compostata, ma eliminata con i rifiuti di casa. La sua presenza va segnalata alle autorità comunali e dopo le misure del caso il sito va controllato anche negli anni successivi.

L’ambrosia non rappresenta soltanto un pericolo per la salute, ma anche per la biodiversità. Si tratta infatti di una pianta ruderale che si insedia nei terreni incolti, dove soppianta la flora locale grazie al suo potenziale di occupazione e di copertura del terreno.

swissinfo e agenzie

I semi dell’ambrosia a foglie d’artemisia possono germogliare anche dopo 30-40 anni.
Una sola pianta di ambrosia può produrre oltre 1 miliardo di granuli di polline.
Per scatenare una reazione allergica, ne bastano meno di una decina per metro cubo d’aria.

L’Ambrosia è una pianta originaria del Nord America che si è diffusa nell’Italia settentrionale e in Francia, nella regione di Lione.

In Svizzera ha già colonizzato il Ticino e Ginevra, soprattutto ai bordi delle strade. Continua a diffondersi.

Produce un numero impressionante di grani di polline.

Questi possono essere disseminati, oltre che dal vento, anche durante i trasporti di terra per l’edilizia o per l’agricoltura.

Nei giardini privati si trovano a volte nelle granaglie per uccelli.

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