Turisti svizzeri: iniziato il rimpatrio

Dopo il terribile sisma che ha devastato le coste dell’Asia del sud-est, gli operatori turistici rimpatriano i loro clienti. Non tutti però sono stati contattati.
Malgrado l’entità dei danni sia difficile da valutare, gli indici borsistici delle agenzie turistiche hanno già registrato un calo.
Un giorno dopo i violenti maremoti nell’Oceano Indiano, gli operatori turistici svizzeri hanno iniziato a rimpatriare i loro clienti.
Il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) teme che ci possano essere “decine di feriti”, sebbene per il momento non fornisca cifre, neppure approssimative. Sarebbero tra i 2’000 e i 2’500 i turisti elvetici presenti nelle zone colpite.
Il quadro della situazione non è tuttavia ancora chiaro, viste le difficoltà di comunicazione con alcuni viaggiatori ancora in loco. Si segnala però già almeno una persona dispersa.
Elvia ha potuto stabilire un contatto con una sessantina di feriti, di cui “due o tre sono gravi”, indica il portavoce della compagnia di assicurazioni Jürg Wittwer.
L’agenzia Globetrotter, specializzata nei viaggi per giramondo, ha invece comunicato che uno dei suoi 480 clienti che si trovano nella regione è stato gravemente ferito nella località thailandese di Khao Lak, ad un centinaio di chilometri a nord di Phuket.
“È molto difficile comunicare con le persone che viaggiano individualmente”, osserva il direttore dell’agenzia André Lüthi.
Rimpatri iniziati
Kuoni e Hotelplan hanno dal canto loro già iniziato a rimpatriare i clienti.
In mattinata è atterrato a Zurigo un primo aereo proveniente da Malé, capitale delle isole Maldive, con 313 turisti a bordo. Un altro velivolo che ha fatto scalo sabato scorso a Colombo (Sri Lanka) sulla via di Malé, è pure ripartito in direzione dell’aeroporto di Kloten.
Un gruppo di clienti di Hotelplan ha inoltre lasciato le Maldive con un aereo della compagnia ungherese Malev, dapprima per Budapest, poi per Zurigo. Un altro aereo di questa compagnia, decollato da Dubai per Malé, è atteso in serata a Zurigo.
Il gruppo TUI Svizzera – che comprende Imholz, Vögele e Flex Travel – tenterà di rimpatriare tutti coloro che lo desiderano con dei voli charter.
Annullamento viaggio gratuito
Kuoni e TUI Svizzera segnalano che tutti i viaggi in direzione delle regioni sinistrate con partenza entro la fine dell’anno, possono essere annullati senza costi.
Hotelplan fa invece sapere che l’offerta è valida fino al 2 gennaio.
Trovare destinazioni alternative nella stessa regione e in altri paesi è difficile nell’attuale alta stagione, affermano unanimi tutti i tour operator, che aggiungono tuttavia di essere alla ricerca delle migliori soluzioni possibili.
Un duro colpo al settore turistico
Dopo aver lasciato dietro di sé una striscia di morte e distruzione – che, non bisogna dimenticare, ha colpito in particolare gli abitanti locali – la catastrofe avrà ripercussioni anche sul futuro del settore turistico.
I valori nella Borsa svizzera indicano ad esempio che il titolo Kuoni ha perso 4,5 punti, fissandosi a quota 504 franchi alle 11:30 di lunedì.
Il leader europeo del turismo, la tedesca TUI, ha dal canto suo annunciato di aver annullato tutti i soggiorni nelle Maldive, in Sri Lanka e sull’isola di Phuket, fino al 31 dicembre. Attorno alle 10:30, il titolo TUI aveva perso 1,62 punti alla Borsa tedesca.
Stesso trend negativo anche per il mercato azionario francese: alle 10:30 Accor cedeva 1,19 punti e Club Med 0,77.
swissinfo e agenzie
Informazioni per i famigliari dei turisti ed espatriati svizzeri in Asia al numero del Dfae 0041-31-325-33-33.
Le donazioni per la Catena della Solidarietà possono essere effettuate sul CCP: 10-15’000-6, con la menzione “Sisma in Asia”, o tramite internet sul sito www.bonheur.ch.
Altre offerte possono essere effettuate presso la Caritas (conto numero 60-7000-4) e la Croce Rossa (30-4200-3).
Il sisma che ha colpito il Sud-Est asiatico è, secondo l’Istituto americano di sorveglianza geologica, il terremoto più violento dopo quello che ha colpito l’Alaska nel 1964.
Si tratterebbe inoltre del quinto sisma più violento dal 1900.
L’ultimo “tsunami”, l’onda di maremoto provocata da una scossa che nasce in mare, risale al 17 luglio 1998. 2’500 persone avevano trovato la morte sulla costa nord occidentale della Papuasia Nuova Guinea.
Domenica mattina (1:58 ora svizzera), un sisma di 9,0 gradi sulla scala Richter ha provocato maremoti che hanno colpito le coste di Sri Lanka, India, Thailandia, Malesia, Indonesia, Bangladesh, Myanmar, Somalia e le Maldive.
Lunedì, i morti accertati sono oltre 23’000, ma il bilancio continua ad aggravarsi.
Offerte in favore delle vittime possono essere fatte sul CCP: 10-15’000-6 con la menzione “Sisma in Asia”.
I famigliari degli svizzeri presenti nelle regioni colpite possono chiamare il numero 0041-31-325-33-33 del Dipartimento degli affari esteri.

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