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Il terremoto rilevato anche in Svizzera

Le coste del sud-est asiatico devastate dagli tsunami Keystone

La devastazione causata dal terremoto che ha colpito il sud-est asiatico sarebbe stata quasi impossibile da impedire, anche con un sistema d'allerta.

E’ quanto sostiene il Servizio sismologico svizzero, che sulle sue apparecchiature ha registrato il movimento tellurico alcune ore prima che gli tsunami raggiungessero le regioni costiere.

Malgrado i terremoti siano impossibili da predire, le onde causate dagli tsunami possono invece essere determinate con un certo grado di precisione, indica a swissinfo il dottor Manfred Baer, del Servizio sismologico svizzero.

“Gli tsunami si spostano a una velocità minore rispetto alle onde sismiche, di modo che è possibile stabilire se un sisma può o meno provocare simili maree”, afferma Baer.

Nel caso del terremoto che ha colpito il sud-est asiatico, Baer stima che se ci fosse stato un sistema d’allarme, nello Sri Lanka le autorità avrebbero avuto a disposizione due ore prima dell’arrivo delle onde assassine.

“Ci sarebbe stato il tempo per avvertire la popolazione che vive sul litorale”, aggiunge. “Nelle Maldive una catastrofe simile sarebbe stata molto più difficile da prevenire, poiché le isole sono al livello del mare e non hanno alture dove la gente si sarebbe potuta rifugiare”.

Sistema d’allerta utile, ma preparazione necessaria

Anche se fosse esistito un sistema d’allerta, Baer dubita comunque che il numero delle vittime sarebbe stato inferiore.

“Se non vi è una preparazione anteriore, un simile sistema non può aiutare granché”.

Una procedura d’allarme come quella che esiste ad esempio nelle Hawaii è efficace solo se gli abitanti sono preparati e sono esercitati per reagire velocemente. “La popolazione deve essere organizzata, deve sapere cosa fare”.

Ciò richiede un’istruzione sulle procedure d’emergenza, un’impresa non da poco che necessita di sofisticati sistemi logistici e di una volontà politica.

Le previsioni sono impossibili

Oggi prevedere un terremoto è impossibile e ci vorranno decenni, se non secoli, prima che la scienza potrà determinare in anticipo una scossa tellurica.

Il terremoto di domenica, il cui epicentro era situato al largo della costa occidentale dell’isola indonesiana di Sumatra, è stato uno dei più forti della storia, con una magnitudo di 9 gradi sulla scala Richter. Il più potente mai registrato si verificò in Cile nel 1960: la magnitudo fu allora di 9,5 gradi.

Se il sisma fosse avvenuto sulla terra ferma, l’impatto sarebbe stato ancora peggiore, afferma Baer. Dato che l’epicentro era localizzato nei fondali marini, la maggior parte delle devastazioni sono state causate dagli tsunami e dalle loro cosiddette “onde di gravità”.

Gli tsunami si propagano in cerchi concentrici, come ad esempio quando si getta una pietra nell’acqua.

Un’energia immensa

In mare aperto gli tsunami sono difficilmente visibili. Pur estendendosi su 100-200 chilometri, spiega Baer, le onde raggiungono un’altezza di soli uno-due metri.

“Su una nave in mare aperto non le si noterebbero neppure”, indica a swissinfo.

Gli tsunami contengono però una massa d’energia immensa, poiché si estendono dal fondale marino alla superficie. “Nell’oceano, la crosta marina può trovarsi a una profondità di 5’000 metri”. Quando uno tsunami si avvicina ad acque meno profonde, “tutta questa energia si concentra vicino alla superficie”.

La forza con la quale giunge sulla costa è equivalente alla massa dell’acqua e alla velocità dell’onda.

Le devastazioni delle coste del sud-est asiatico sono i risultati tangibili degli tsunami. Testimoni oculari hanno parlato di onde nemmeno troppo alte –anche di soli due metri- ma di una potenza tale da ridurre in macerie gli edifici o da capovolgere autobus.

Un terremoto sulla terra ferma può far sentire i suoi effetti fino a 100 chilometri di distanza. Gli tsunami causati da un sisma oceanico viaggiano invece per migliaia di chilometri.

swissinfo

Gli tsunami sono innescati da terremoti sui fondali marini.
Si espandono in cerchi concentrici, come quando si getta una pietra nell’acqua.
Contengono un’energia immensa, poiché si estendono dal fondale marino alla superficie.
La forza con la quale si abbattono sulla costa equivale alla massa d’acqua e alla velocità dell’onda.

I terremoti sono impossibili da prevedere, ma le probabilità che creino degli tsunami possono essere determinate in anticipo con un certo grado di precisione.

Nel caso del sisma che ha colpito il sud-est asiatico, nello Sri Lanka ci sarebbero state due ore di tempo per avvertire la popolazione prima dell’arrivo delle onde.

Sistemi d’allarme come ad esempio quello che esiste nelle Hawaii sono efficaci solo se la popolazione è addestrata a reagire velocemente.

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